Mandato di cattura, l'Italia fa saltare l'intesa

Mandato di cattura, l'Italia fa saltare l'intesa Mandato di cattura, l'Italia fa saltare l'intesa Accordo europeo tra 14 paesi, che minacciano: andiamo aranti senza Roma BRUXELLES Fumata nera ieri al vertice dei ministri dell'Interno e della Giu¬ stizia dei Quindici. L'Italia non ci sta alle condizioni poste dagli altri partner e per il momento salta il mandato di cattura euro¬ peo. Se ne riparlerà al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione Europea fissato a Laeken, il 14 e 15 dicembre. Se anche in quella sede non si dovesse trovare l'accordo, per il commissario Uè alla giustizia, Antonio Vitori¬ no, l'Europa potrebbe procede¬ re senza l'Italia, adottando «la cooperazione rafforzata». Ipote¬ si rilanciata in serata dal mini¬ stro degli Esteri belga Louis Michel, presidente di turno del consiglio Uè: «La cooperazione rafforzata è una soluzione che consente ai 14 di non privarsi dello strumento del mandato di arresto, senza ledere il quindice¬ simo». Arrivare a questa solu¬ zione, per il Guardasigilli Ca¬ stelli, «non sarebbe comunque un dramma». A nulla sono valsi gli appelli dei ministri inglesi, francesi, tedeschi, dello stesso presiden¬ te di turno belga, che per tutta la giornata, nel corso delle trat¬ tative, avevano invitato l'Italia ad accettare le mediazioni rag¬ giunte. «Anche a noi non piac¬ ciono tutti i punti dell'accordo - aveva sostenuto il ministro in¬ glese - ma l'accettiamo perché dobbiamo dare un forte segnale politico».: É la ministra' della Giustizia francese] Maryluise Lebranchu: «Non arrivare a Un accordo sarebbe un insucces¬ so». Invito non raccolto. Le reazioni dei partecipanti al ver¬ tice sono state durissime. Il sottosegretario tedesco alla giu¬ stizia, Hansjòrg Geiger: «La mancata intesa è una frenata, una cosa vergognosa». Il mini¬ stro portoghese Antonio Costa: «La posizione dell'Italia è inqua¬ lificabile, incomprensibile, inac¬ cettabile». Si augura un ripensamento dell'Italia, il presidente di tur¬ no del vertice, il ministro della Giustizia belga, Marc Verwil- ghen: «Il no di Roma renderà le cose molto difficili per Silvio Berlusconi fra dieci giorni al vertice di Laeken. Invito l'Italia a ripensarci ancora durante la notte, di fare un primo passo verso l'accettazione del compro¬ messo». Sempre Verwilghen ha aggiunto: «Abbiamo perso una grande opportunità. E' un fatto grave. Invece di una trentina di seri reati che i governi europei volevano inserire nella previsio¬ ne di mandato di cattura, l'Ita¬ lia ha opposto una inaccettabile proposta secondo cui le proce¬ dure di estradizione rapida si dovevano applicare solo al rea¬ to di terrorismo». Dopo tre mesi di trattative si era arrivati ieri a una bozza di documento che aveva recepito le controproposte dei vari Stati europei, tant'è che nella sala del Consiglio veniva definita «à la carte». Rimanevano aperti alcuni punti: sulla retroattivi¬ tà del mandato di cattura (cón¬ tro la quale l'Italia si era battu¬ ta e la Spagna, invece, aveva sostenuto con forza insieme alla Francia e alla Danimarca), si era deciso infine di non prevederla, lasciando ad accor¬ di tra singoli paesi la possibili¬ tà di attuarla. Mentre sulla soglia minima della pena per i reati soggetti al mandato di cattura europeo, da una ipotesi iniziale di un anno si è trovata la mediazione a tre anni, men¬ tre Olanda, Grecia e Lussem¬ burgo chiedevano di elevare la soglia a quattro anni. L'Au¬ stria, che nella sua Costituzio¬ ne non prevede la possibilità dell'estradizione, ha ottenuto cinque anni di tempo - ne aveva chiesti dieci - per poter modificare la sua Costituzione e, dunque, aderire al mandato di cattura comune. Ma lo scoglio che l'Italia ha ritenuto insormontabile e per il quale si è poi bloccato l'accor¬ do, è stato quello della lista dei trenta reati per i quali scatta il mandato di cattura europeo. Secondo l'Italia in questa usta ci devono essere soltanto sei reati: terrorismo, traffico di droga, sfruttamento sessuale dei minori, traffico di armi, tratta degli esseri umani, asso¬ ciazione criminale. Per gli altri 24 reati, l'Italia chiedeva che il mandato d'arresto fosse pratica¬ bile solo nel caso di un giudice che emetteva una richiesta di cattura di un proprio connazio¬ nale che si trovava in un altro paese. Tra questi reati ci sono anche il riciclaggio, la corruzio¬ ne, la frode, u dirottamento aereo, razzismo e xenofobia, trafficò d'opere d'arte. [r. r.j T

Persone citate: Antonio Costa, Antonio Vitori, Geiger, Lebranchu, Louis Michel, Marc Verwil, Silvio Berlusconi, Verwilghen