LA CHIAVE DELLA CASA COMUNE

LA CHIAVE DELLA CASA COMUNE HELMUT KOHL E L'EURO LA CHIAVE DELLA CASA COMUNE Helmut Kohi L» INTRODUZIONE dell'euro che avverrà il primo gennଠio 2002 è il coronamento d'un lungo cammino. Quando i citta¬ dini prenderanno in mano le monete e le banconote in euro, avremo raggiunto ilnostro obiet» tivo, a dispetto delle massicce resistenze politiche e dei grandi ostacoh. Per me e per chi mi è stato a fianco in questa batta¬ glia, l'introduzione della moneta unica europea è la conferma del carattere irreversibile dell'unifi¬ cazione europea. E l'unificazio¬ ne europea è la condizione per la pace e la libertà nel XXI secolo. Non più di 10 anni fa nessuno avrebbe creduto che in vaste zone d'Europa ci sarebbe mai stata una moneta comune. Quan¬ do noi - capi di Stato e di governo della Comunità euro¬ pea - negoziammo nel dicembre del 1991 il trattato di Maastricht e l'introduzio¬ ne dell'euro, regnava un to¬ tale scettici¬ smo. Però, una volta di più, si è dimostrato che i visionari sono i veri rea¬ listi. Già i pa¬ dri fondatori dell'imita euro¬ pea - statisti come Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi - hanno dimo¬ strato (e l'introduzione dell'euro lo pone nuovamente in eviden¬ za) che il coraggio, la perseveran¬ za e ima visione d'ampio respiro sono le chiavi del successo. Anche Ludwig Erhard visse quest'esperienza. Quando, nel 1948, venne introdotto il marco tedesco, legioni di pessimisti vol¬ lero alzare la voce: i loro cattivi presagi sono finiti, ormai da tempo, nel dimenticatoio. A far diventare il marco ciò che è oggi è stato lo sforzo dì parecchie generazioni. E la stessa cosa accadrà con l'euro: non sarà la Banca Centrale Europea, ma la laboriosità e il dinamismo della gente a trasformarlo in una mo¬ neta mondiale, immediatamen¬ te a ridosso del dollaro statuni¬ tense e sopra lo yen giapponese. Ho profuso tutto l'impegno perché la nuova moneta euro¬ pea fosse stabile. I risparmi, le piccole pensioni e i salari bassi non devono venir erosi dall'infla¬ zione. I meccanismi di sicurezza interni hanno dimostrato la pro¬ pria efficacia. Il valore dell'euro all'estero, specialmente nei con¬ fronti del dollaro, riflette innan¬ zi tutto la debolezza o la forza della politica economica dei ri¬ spettivi paesi europei. Questo già accadeva nel passato con il valore oltre confine delle varie monete nazionali come il marco 0 il franco francese. Le monete sono qualcosa di più che un mezzo di pagamento. Hanno sempre un legame con la nostra identità politica e cultura¬ le. Non si poteva immaginare che sarebbe avvenuto qualcosa di diverso: che uno, a Roma, cioè, dovesse pagare con una moneta differente rispetto a Pa¬ rigi o che a Berlino si utilizzasse¬ ro banconote differenti rispetto a Madrid. Così nascerà, in modo del tutto naturale, un sentimen¬ to di comunità che darà forza alla coesione europea. La costruzione dell'unione po¬ Utica non è, però, ancora comple¬ ta. Nei prossimi anni dovremo amphare quest'edificio e proteg¬ gerlo con un tetto che resista alle intemperie. Per noi è assolu¬ tamente importante che ciò av¬ venga: il XXI secolo nasconde molti, nuovi pericoU dai quali nessun paese europeo può difen¬ dersi da solo. Non si tratta sol¬ tanto di problemi legati alla sicurezza militare. Anche i ri¬ schi economici sono enormi: la strada migliore per affrontarli, per noi europei, è attraverso una robusta moneta comune. L'euro è la nostra moneta per il XXI secolo. L'introduzione deUe monete e deUe banconote in euro dev'es¬ sere valutata, contemporanea¬ mente, come un'opportunità nel cammino verso un buon futuro. Non ho dubbi che l'euro dimo¬ strerà d'essere un contributo essenziale per la libertà, la pace e il benessere del nostro conti¬ nente. Copyright «La Vanguardia»

Persone citate: Alcide De Gasperi, Della Casa, Helmut Kohi, Konrad Adenauer, Ludwig Erhard, Quan, Robert Schuman

Luoghi citati: Berlino, Europa, Madrid, Roma