Ancelotti: non mi sembra una squadra in crisi

Ancelotti: non mi sembra una squadra in crisi Ancelotti: non mi sembra una squadra in crisi «Sconfitta troppo pesante. Conosco bene Del Piero, l'ho visto in gran forma» Biyno Bernardi inviato a USB0NA Carletto Ancelottì ha visto in tv una Juventus «molto forte», cbn un Del Piero «in gran for¬ ma», nonostante la secca scon¬ fitta con l'Arsenal in Cham¬ pions League. Dice, il tecnico milanista, che a Highbury i bianconeri sono stati castigati dagh inglesi e dalla sfortuna nel loro mighor momento: «Una gara strana. Quando stavano imponendo il loro gioco, sì sono trovati sotto di due gol. Alla fine, il risultato è stato pesante ma immeritato. Guaì a sottova¬ lutarli». Non sono gh occhi dì un ex innamorato della Signora a par¬ lare, ma quelli dì un tecnico che domenica sera, nel posticipo della 13a giornata dì campiona¬ to, se la ritroverà dì fronte a San Siro. La Juventus non ha segre¬ ti per Ancelottì. La conosce a memoria e sa come contrastarla anche se dovrà fare a meno dì Pippo Inzaghi, operato ieri a Roma al ginocchio sinistro e fuori causa per quattro mesi. La sua voglia dì rivìncita sarebbe stata preziosa. Il fatto di dover affrontare ì bianconeri con due giorni in meno dì riposo non preoccupa Ancelottì che stasera guiderà il Milan in Coppa Uefa sul campo dello Sporting Lisbona: «Per ora dobbiamo pensare ai portoghe¬ si e basta. Quella con la Juven¬ tus è una di quelle partite che non sì debbono preparare per¬ chè sì preparano da sole». Non c'è astio in Ancelottì. Non c'è da vendicare niente. C'è una parti¬ ta da tre punti che deve servire a incrementare la classìfica del M'ian dopo aver fermato la fugc del Chievo capolista. Car¬ letto non crede che le polemi¬ che per l'arbitraggio dì Cesari lascino degh strascichi. Il suo rapporto con la Juven¬ tus è stato breve ma intenso, ed è culminato con un divorzio non consensuale che ha provo¬ cato molte polemiche. Un mese prima dell'addio sembrava scontata la conferma. Poi, la rimonta della Roma dallo 0-2 al 2-2 al Delle Alpi ha cambiato il corso della storia. Lo scudetto è finito sulle maghe gìallorosse e le strade dì Ancelottì e della Juventus sì sono divise. Il dottor Umberto Agnelli motivò l'esonero dì Ancelottì dicendo, fra l'altro, che l'allena¬ tore emiliano veniva licenziato perchè era inviso a certa stam¬ pa torinese. Altri dirìgenti spie¬ garono, invece, che non erano stati solo ì due campionati persi sul filo dì lana o quasi a determi¬ nare l'inversione dì rotta, ma anche le delusioni nelle coppe europee. E far scattare il prov¬ vedimento antì Ancelottì arrivò anche la disponibilità dì Marcel¬ lo Lippi, in quel momento senza squadra dopo il licenziamento dall'Inter, una situazione favo¬ revole che aveva indotto la società a un ritorno al passato nella speranza dì ritrovare un futuro vincente. Ancelottì, con in tasca un ricco contratto per altri due anni si è trovato, improvvisa¬ mente, disoccupato di lusso e ha aspettato di trovare una squadra che gh desse fiducia. Il Parma era pronto a restituirgli quella panchina che era già stata sua, ma il fascino del Milan, nel quale Ancelottì ave¬ va ottenuto brillanti successi come calciatore, ha determina¬ to «la scelta dì cuore» del Carlet¬ to. Ora, tornato alla corte di Silvio Berlusconi, Ancelotti sì sente come a casa e, superato un breve periodo di rodaggio, sta ottenendo risultati più mil¬ lanti del suo sfortunato prede¬ cessore, il turco Fatih Terìm. Ma sarà la Juventus ad impor¬ gli l'esame più difficile. Ancelot¬ tì è pronto, prontissimo a que¬ sta sfida il cui andamento avrà un peso importante sulla classi¬ fica milanista. Carlo Ancelotti ha allenato la Juventus per tre stagioni Con i bianconeri ha ottenuto un settimo e due secondi posti in campionato. In Europa ha vinto la Coppa Intertoto

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