Due congressi per i socialisti
Due congressi per i socialisti Due congressi per i socialisti Guerra per il simbolo tra Craxi e De Michelis ROMA Due congressi diversi organizzati negli stessi giorni di metà dicembre in due hotel simbolo della vicenda socialista, il Midas e l'Ergife, due strade che divergo¬ no, fuori e dentro la Casa delle Libertà, una contesa legale sul simbolo. E accuse al limite dell'insul¬ to: «Una riunione di corrente» dicono Bobo Craxi e Claudio Martelli dell'assemblea di Gianni De Miche¬ lis. «Un gruppo di compagni che si è inventato un congresso parallelo» rephca l'ex ministro degli Esteri, riferendosi agli ex compagni di strada. Che all'interno del Nuovo Psi vi fossero dei malumori e finanche delle divergenze, lo si era capito dalla crescente insofferen¬ za per l'emarginazione patita in quella Cdl in cui i socialisti avevano scelto di collocarsi, poi dalla presenza di Bobo Craxi al congresso dei Ds di Pesaro e dalle larvate avances di D'Alema e Violante. Ora, alla vigilia delle assise del partito, è arrivato il momento dello showdown, della scissione fra le due anime del residuo Psi, da una parte gli uni, dall'altra gli altri. «Ogni rapporto con il centro destra oggi è esaurito», dichiara Bobo Craxi senza appello, aggiungendo sibillino che, se mai decidesse di opporsi all'attuale maggioranza. sarebbe pronto ad assumere «decisioni impegnative». D figlio di Bettino è amareggiato. «Non ci hanno mai invitati a un vertice» ricorda, e cita gli incarichi «di seconda fila», per non parlare del modo in cui la Cdl affronta la questione giudiziaria «che non aiuta certo a superare gli eccessi del passato e a rasserenare gli animi». Craxi Sr Martelli non hanno però intenzione di approdare alle-rive uUviste. Anzi. A hveUb 'eiiropstì pensano di iscriversi al gruppo liberal-democratico e non al Pse, «ormai comunistizzato». Hanno parole dure per Piero Fassino, al quale pure riconoscono di aver fatto dei «passi avanti». Ma proprio le vicende di questi giorni, lo scarso numero di socialisti cooptato nel pur pletorico esecutivo, dimostrano per Martelli che «nei Ds vige ancora la monocultura comunista». Quanto ad Amato, «ha scavalcato D'Alema e Fassino aprendo al Prc». Ma De Michelis, che dalla sua parte ha anche i Giovani del Nuovo Psi, non ha nessuna intenzione di farsi mettere nell'angolo: «Non è legittimo che un gruppetto possa decidere la linea del partito senza confrontarsi con la stragrande maggioranza dei militanti. Al Midas ci saranno al massimo 200 persone e allora si vedrà qual è il congresso vero. L'unica notizia di oggi - risponde acido - è che sette persone lasciano la Cdl». [m. g. b.]
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