Due donne medico per la ricostruzione di Francesca Sforza
Due donne medico per la ricostruzione ILVIéÈPRESIDENTE E IL MINISTRO DELLA SALUTE PUBBLICA Due donne medico per la ricostruzione personaggio Francesca Sforza inviata a BONN SONO tre gli argomenti che par¬ lano contro fi me: sono una donna, parlo a favore delle donne e appartengo alla minoranza haza- ra». Questo disse, una volta, Sima Samar, in occasione di una riunione di «Shuhada», l'organizzazione umanitaria che fondò nel 1989 alla periferia di Quetta in Pakistan. Da oggi la dottoressa Samar fa parte dell'amministrazione provvisoria che in sei mesi porterà l'Afghani¬ stan alla convocazione della Loya Jirga e, se tutto va bene, verso libere elezioni. Vicina al gruppo dell'ex re in esilio, Sima Samar coprirà la carica di vicepresidente (con altri quattro uomini) e avrà inoltre la delega per gli affari delle donne. Lei e Suhaila Seddiqi, che avrà la responsabilità del ministero della Salute pubblica, sono le due donne del neonato governo provvi¬ sorio afgano. Non hanno mai accettato di por¬ tare il burqa, e per quanto è stato loro possibile, hanno cercato di sfuggire alle costrizioni che l'Islam dei taleban voleva imporre. Sima Samar, nata nel 1957 a Ghazani, si è laureata in medicina all'Università di Kabul nel 1984, quando le truppe sovietiche in Afghanistan contava¬ no oltre 100 mila unità e il presiden¬ te americano Ronald Reagan aveva da poco annunciato che gli america¬ ni avrebbero fornito missili Stinger ai ribelli afghani. Subito dopo la laurea, visto lo stato fi guerra che regnava nel paese, Sima Samar cercò rifugio in Pakistan, dove nel 1987 fondò un ospedale per i profu¬ ghi (che avevano raggiunto circa i quattro milioni di persone dal 1983). Suhaila Seddiqi, appartenente al¬ l'etnia tagika, si guadagnava qual¬ che armo dopo il grado di generale sotto il governo di Rabbani, con Màssud ministro della Difesa. An¬ che lei laureata in medicina all'Uni¬ versità di Kabul, è considerata una donna indipendente dalle varie fa¬ zioni politiche che negli ultimi htitiì hanno cercato con la violenza di conquistare il potere. «Ha sempre vissuto a Kabul - ha detto ien il portavoce di Brahimi Ahmed Fawzi -è una donna che ama il suo paese e su cui tutti si sono trovati d accor¬ do». «Una persona meravigliosa - ha aggiunto Roma Mansuri, una delle delegate afghane che hanno partecipato ai lavori - peremo i taleban le portavano rispetto». A Sima Samar e Suhaila Seddiqi non spetterà soltanto il compito fi portare le dorme afghane fuori dal «purdah» (l'esclusione dalla sfera pubblica); dovranno anche occupar¬ si di far fronte alle emergenze sanitarie e mediche che provengo¬ no da ogni parte del paese, devasta¬ to da malattie, malnutrizione, man¬ canza di risorse ospedaliere e di personale. «All'inizio si era parlato di cinque donne - ha chiesto ieri una giornalista in margine alla ceri¬ monia di chiusura - come mai sono diventate due?». «E' vero - ha am¬ messo il portavoce Ahmed Fawzi - ma se pensate alla situazione delle donne in Afghanistan fino a ieri, credo che la partecipazione di due dorme al governo provvisorio possa leggersi senz'altro come un buon inizio». A Sima Samar e Suhaila Seddiqi spetta non soltanto il compito di ridare vita al ruolo femminile, ma anche di fare fronte alle emergenze sanitarie di un Paese devastato da malattie e povertà Sima Samar, 44 anni
Luoghi citati: Afghanistan, Bonn, Kabul, Pakistan, Roma
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