Terremoto fra le toghe, si dmettono i vertici Anm di Guido Ruotolo

Terremoto fra le toghe, si dmettono i vertici Anm Terremoto fra le toghe, si dmettono i vertici Anm Protesta senza precedenti contro la maggioranza. Castelli: ci ripensino Guido Ruotolo ROMA Non ci stanno alle accuse «di inusitata violenza», vedono nel¬ l'attacco alle «toghe rosse» un pretesto per contìrollare «l'eserci¬ zio indipendente e autonomo del¬ la giurisdizióne». Ieri sera, per protesta contro il governo e la risoluzione della maggioranza, si è dimessa la giunta esecutiva dell'Associazione nazionale dei magistrati che ha convocato, per ili 5 dicembre, il Comitato diretti¬ vo centrale, per discutere ulterio¬ ri iniziative da assumere. Per l'esecutivo dell'Anm, la risoluzio¬ ne presentata (e approvata) al Senato dalla maggioranza, «con¬ tiene premesse inaccettabili per¬ ché in aperto contrasto con il modello di giurisdizione e di as¬ setto dei poteri disegnato dalla Costituzione. È sovvertito - si legge nel comunicato stampa - il principio in base al quale spetta esclusivamente ai giudici il pote¬ re di interpretare le norme». Monta la collera dei magistra¬ ti contro il governo e i suoi progetti di riforma della giusti¬ zia. Per tutta la giornata si sono moltiplicate le prese di posizioni dei vari componenti del Csm, dei vertici delle varie associazioni ^dei giùdici é dei pubblici ministe¬ ri. «Si è incrinato ^principio della separazione dei ptiteri», han¬ no sostenuto diversi componenti del Csm. Una tesi sposata anche dal segretario di Unicost, Luigi Riello: «E' in atto un pesante attacco all'intera magistratura e al suo ruolo di legalità ad ogni livello. Le dichiarazioni che ab¬ biamo sentito dalla maggioranza e dal governo segnano l'apertura di un dirompente conflitto istitu¬ zionale che rischia di spezzare l'equilibrio costituzionale». E Gio¬ varmi Salvi, vicepresidente del¬ l'Anm: «Rischiano di rompersi gli equilibri tra le istituzioni, tra l'esecutivo e la giurisdizione. E di questo abbiamo paura». Più net¬ to è invece Claudio Castelli, segre¬ tario di Magistratura democrati¬ ca: «La separazione dei poteri è polverizzata. La democrazia oggi è più debole, non per i magistrati ma per tutti i cittadini». Naturalmente, la decisione delle dimissioni dell'esecutivo della rappresentanza dei magi¬ strati ha provocato diverse rea¬ zioni politiche. Il Guardasigilli Castelli è sorpreso: «Mi dispiace perché con questa giunta ho sem¬ pre avuto ottimi rapporti. Spero che ci ripensino. Non capisco la decisione delle dimissioni, avevo detto le stesse cose presentando il programma di governo in mate¬ ria di giustizia Sia Camera e al Senato, e nessuno si era dimes¬ so». Ma dalla maggioranza, le reazioni sono di tono ben diver¬ so. L'eix sottosegretario all'Inter¬ no, Carlo Taormina, vede nella scelta delle dimissioni «l'obietti¬ vo della destabilizzazione di una situazione che va ricercando un equilibrio. La magistratura silen¬ ziosa è distante dai giochi di potere dell'Anm. L'Associazione, come tutta la magistratura, è egemonizzata da 20 anni da un gruppuscolo che tiene in mano l'intera situazione». Per Renato Schifarli, capo¬ gruppo di Forza Italia al Senato, queste dimissioni sono «una pro¬ vocazione nei riguardi del Parla¬ mento»: «Mi auguro che l'Anm si doti al più presto di una nuova giunta per avviare un dialogo sulla riforma della giustizia». L'avvocato Niccolò Ghedini, par¬ lamentare di Forza Italia, le bolla come «reazione corporati¬ va»: «Con le dimissioni, la giun¬ ta dell'Anm ha dimostrato anco¬ ra una volta sia la propria spicca¬ ta politicizzazione sia la propria area politica, la sinistra». Di dimissioni come un «atto impro¬ prio», parla invece il capogrup¬ po al Senato di An, Domenico Nania: «Si possono non condivi¬ dere le dichiarazioni del mini¬ stro Castelli, ma queste sono state rese nell'ambito delle fun¬ zioni che caratterizzano la politi¬ ca». Mentre un altro esponente del suo partito, il senatore Etto¬ re Bucciero, è tagliente: «II 5C/o dei magistrati rappresenta un vanto per la nazione, il 3007o un peso, il 20Vo una iattura». L'espo- nente di An suggerisce la creazio¬ ne di un secondo sindacato dei magistrati. Per l'Ulivo, la clamorosa inizia¬ tiva dell'Anm rappresenta una conferma alle critiche rivolte alla maggioranza. Piero Fassino, se¬ gretario dei Ds, denuncia: «Il ministro della giustizia, CasteUi, ha seminato vento e raccoghe tempesta. Le dimissioni della giunta dell'Anm sono la conse¬ guenza di un violento e inaudito attacco del ministro alla magi¬ stratura. Non concederemo a Ca¬ steUi quello che non abbiamo concesso a Taormina». L'ex fon¬ datore della Quercia, del Pds, Achille Occhetto, vede nella scel¬ ta dell'Anm «un campanello d'al¬ larme: i magistrati si trovano in una condizione di ingovernabili¬ tà a causa di questo braccio di ferro voluto dal potere pohtico». Invita al dialogo e alla mediazio¬ ne Dario Francescbini, della Mar¬ gherita: «Se nel presidente del Consiglio è rimasto un po' di buonsenso, dia immediatamente un segnale chiaro e anche qual¬ che disposizione ai suoi di abbas¬ sare il livello di uno scontro istituzionale che rischia di dan¬ neggiare il nostro sistema demo¬ cratico». Mentre Antonio Di Pie¬ tro solidarizza con l'Anm: «An¬ ch'io sono stato costretto alle dimissioni per poter denunciare megho la gravità dell'attacco su¬ bito e per potermi difendere». fPW Per l'Associazione nazionale magistrati c'è un attacco «all'esercizio indipendente e autonomo della giurisdizione»

Luoghi citati: Roma, Taormina