Fatture false per finanziare Al Qaeda di Paolo Colonnello

Fatture false per finanziare Al Qaeda Fatture false per finanziare Al Qaeda Blitz della Guardia di Finanza in 12 società a Milano Paolo Colonnello MILANO Parlavano di attentati, e nelle intercettazioni ci sono riferi¬ menti chiari anche a quello dell' 11 settembre, ma pensa¬ vano ai soldi. Da fare con metodi assolutamente italia¬ ni. Per finanziare la rete del terrore, anche i fondamentali¬ sti di Al Qaeda a Milano a quanto pare avevano deciso di avvalersi dei vecchi meto¬ di dei tangentari nostrani: le false fatturazioni. E' questa l'ultima scoperta sul versan¬ te finanziario dell'inchiesta sul terrorismo arabo. Una serie impressionante di fattu¬ re fittizie per centinaia di milioni, trovate nei locali delle società cooperative di servizio che gli uomini arre¬ stati negli ultimi mesi aveva¬ no creato per finanziare le loro attività. Piccole aziende, tuttora formalmente "attive", appositamente create o con- | trollate da soggetti di nazio-- nalità araba (indagati o già arrestati nel corso delle inda¬ gini sul terrorismo), che avrebbero svolto la duplice funzione di fornire contanti all'organizzazione e una co¬ pertura ufficiale ai "fratelli" che avevano bisogno di rego¬ larizzarsi in Italia. I docu¬ menti sequestrati sono stati prelevati ieri nel corso di un'operazione della Guardia di Finanza che ha coinvolto una dozzina di società sparse sul territorio tra Milano e Varese. Il blitz, ordinato dal sosti¬ tuto procuratore Luigi Orsi, è stato deciso al termine di un lungo lavoro di analisi delle intercettazioni e delle prime carte sequestrate nell'aprile scorso: sia nell'abitazione di via Dubini a Gallarate di Essid Sami Ben Khemais, det¬ to "Saber", il giovane tunisi¬ no considerato il responsabi¬ le locale della cellula milane¬ se, che da quelli della «Servi¬ ce soc. ari" di Legnano, fonda¬ ta dallo stesso Essid Sami, insieme a Ben Soltane e Jam- mali Imed (tutti arrestati in aprile), e dalla cooperativa «Work service srl» a Casciago (Varese). Partendo da un versamen¬ to di 8 milioni e mezzo di lire, spedito tramite una filiale della West Union Bank in Pakistan da "Saber" e da un deposito di altrettanto valore custodito presso un istituto di credito di Varese, nonché da un versamento di 35 milio¬ ni che viene annunciato al telefono dall'estero a Remad- na, il custode del Centro Islamico di Viale Jenner arre¬ stato la scorsa settimana, gli investigatori delle Fiamme Gialle sono dunque risaliti a un "secondo livello" della re- te finanziaria organizzata dal gruppo di fondamentalisti, quello intermedio, che sta tra la movimentazione di grandi capitali, tramite banche d'af¬ fari e società off-shore (come Al Taqwa, del finanziere italo- egiziano Youssuf Nada, finito sul registro degli indagati dopo le perquisizioni di Cam¬ pione d'Italia), e la più tradi¬ zionale «hawala», rappresen¬ tata dall'insieme delle que¬ stue di solidarietà raccolte tra i fedeli musulmani. Poco ortodosso rispetto al¬ le leggi coraniche, che vieta¬ no l'usura e le attività finan¬ ziarie illecite, il sistema scel¬ to da «Saber» e i suoi complici è stato quello da sempre preferito da moltissimi im¬ prenditori nostrani desidero¬ si di evadere il fisco, attraver¬ so le cosiddette «cartiere», produttrici di false fattura. Così, chiedendosi perché mai lo stesso Essid Ben Khemar fosse titolare di una coopera¬ tiva di servizi di pulizia che non aveva mai funzionato, non risultava avere dipenden¬ ti ma aveva creato cospicue liquidità, gli inquirenti han¬ no scoperto che la vera fun¬ zione di questa come di altre piccole società era quella di rifornire di fatture false le aziende con cui entravano in contatto, facendosi pagare. ovviamente in nero, il servi¬ zio reso con somme sensibil¬ mente inferiori all'ammonta¬ re fatturato. E' per questo che nel registro degli indagati della Procura potrebbero fini¬ re presto anche imprenditori o professionisti italiani, in¬ consapevoli di finanziare, con i loro traffici, anche la rete del terrore di Osama Bin Laden. Sicuramente tra le carte sequestrate ieri dalla Finanza, che ha impiegato nell'operazione una quaranti¬ na di uomini, sono emersi nomi di alcuni commerciali¬ sti che dovranno essere inter¬ rogati, al momento, come testimoni. Varie piccole aziende erano state create da arabi (alcuni già arrestati nel corso delle indagini sul terrorismo) per reperire fondi e dare una copertura ufficiale ai «fratelli» appena giunti Sono emersi i nomi di alcuni commercialisti: saranno interrogati come testimoni. Poi nel registro degli indagati potrebbero finire anche imprenditori o professionisti ignari di aiutare Bin Laden Uomini della Guardia dì Finanza nel corso delle perquisizioni domiciliari di ieri

Persone citate: Ben Soltane, Bin Laden, Essid Sami, Luigi Orsi, Osama Bin Laden, Youssuf Nada