Sharon: in guerra contro il terrore come l'America di Fiamma Nirenstein

Sharon: in guerra contro il terrore come l'America Sharon: in guerra contro il terrore come l'America Drammatico discorso alla nazione del primo ministro rientrato in anticipo dagli Usa. Dure accuse ad Arafat: è lui lo stratega degli attentati. «Vogliono cacciarci da questa terra, ma non ci riusciranno» Fiamma Nirenstein GERUSALEMME . Con dura e determinata solennità Ariel Sharon, appena tomato dagh Stati Uniti, ha chiamato la nazione a raccolta, e con poche parole ha dichiarato Arafat un nemico da battere con ogni mezzo, il responsa¬ bile unico del terrorismo che insan¬ guina Israele, un uomo che merita una guerra senza quartiere: «Pro¬ prio come gh Stati Uniti combatto¬ no la loro guerra cqntìrp il terrore- hà dèttò'U pi^ó ^ no - sotto la valorosa guida del presidente Bush, così faremo anche noi, cOtìHÙttil'mèzzi' IP nostra disposizione». Mentre Sharon par¬ lava, gh aerei israeliani lanciavano il loro attacco contro Gaza, Je|lìn e Betlemme. A Gerusalemme, a Hài- fa, in altre parte di Israele continua¬ vano i fimerah delle vittime israe¬ liane quindicenni degh attacchi ter¬ roristici di sabato e domenica, e gli ospedali sono ancora zeppi di feriti. Lo sfondo è pieno di sangue, di esplosioni, di rombi di eheotteri, di crepitìi di armi automatiche. La leadership palestinese comincia a chiamare in aiuto it mondo intero. Lo scenario è la guerra. «Vi dico chiaramente: inseguire¬ mo i responsabili, h prenderemo; e pagheranno il prezzo... Fra poco nil govemo si riunirà per un incontro speciale, e decideremo come allar¬ gare la nostra guerra al terrori¬ smo». Le parole di Sharon sono piene di gravità e dense di punti interrogativi sul futuro: «Non sarà facile, non sarà breve, ma intra- irendiamo oggi una nuòva strada e satteremo il terrorismo», ha detto; ma quale sia la strada ancora è un segreto. Mentre Arafat è stato di¬ chiarato responsabile della situa¬ zione tragica cui si è giunti («sappia¬ no i palestinesi che è lui il primo resppnsabUe,,..deJLloro problemi»), ^ ^ShEttóhnoDhadichiarato «nemico» ^ il pòpolo palestinese, e ha anche detto che spera di veder emergere fiMòtìha nuS^alifedesrhip. Di Sharon si era raccontato nei giorni scorsi, durante il suo viaggio in America, che le continue notizie di attentati, il susseguirsi di infor¬ mazioni sullo spargimento di san¬ gue dei suoi cittadini, lo avevano ' distratto; il suo volto era divenuto grigio, il suo appuntamento con Bush non gh sembrava che un impedimento all'immediato ritor¬ no in Israele. Ieri sera, l'uomo appariva compatto e deciso: final¬ mente era venuto per lui il momen¬ to di dichiarare guerra al nemico che ai suoi occhi è «il maggiore impedimento alla pace e alla stabili¬ tà del Medio Oriente... un uomo che non deve mai più riuscire a ingan¬ nare il govemo di cui sono a capo... Arafat hafatto le sue scelte strategi¬ che: ha scelto la strategia del terro¬ rismo, ha cercato i suoi guadagni diplomatici con l'omicidio e ha con¬ sentito l'assassinio selvaggio di civi¬ li innocenti». Questa guerra, ha continuato, ci è stata imposta, Essa fa vittime ogni giorno. Il terrore viene portato avanti in maniera organizzata. Lo scopo di questa guerra, lo scopo dei terroristi e di coloro che h mandano e h mettono in condizioni di operare senza inter¬ ferenze, è espellerci. Ci voghono impedire di «essere un popolo libe¬ ro nella propria terra» (queste ulti¬ me sono parole dell'inno nazionale, ndr), ridurci alla disperazione. Ma ciò «non accadrà, popolo d'Israele». Cosa è successo nelle pieghe degh attentati terroristici, e che cosa accadrà più avanti? Sharon innanzitutto sente che la sua gente stavolta ha subito un colpo morta¬ le. Ritiene che il mondo intero possa finalmente capirlo. Toma dagh Stati Uniti dopo un colloquio con il presidente Bush: perché se da una parte il capo della Casa Bianca desidera che l'area resti tranquilla, pure è oltraggiato dalla pessima risposta ,al suo inviato Zihni; e soprattutto il terrorismo è pur sempre terrorismo, e mentre conduce una guerra contro il terro¬ re di matrice integralista islamica Bush non può impedir^ a Israele di punire il suo terrorismo, quando è così massiccio. Sharon non ha avu¬ to benedizioni, ma neppure proibi¬ zioni, come invece accadde quando entrò nelle zone A e gh Usa gh imposero di uscirne immediata¬ mente. Quanto alla componente di sinistra del suo govemo, ovvero soprattutto Shimon Peres che ha sempre tenuto a conservare Arafat come partner, stavolta Sharon po¬ trà eventualmente restìtuirgh al¬ meno in parte la sua forza in altro modo, come si legge nella lode del govemo di coalizione che ha fatto alla fine del suo discorso e che significa: «Se Arafat farà qualcosa contro il terrorismo, qualcosa di serio, mi limiterò a colpire obiettivi mirati, solo terroristi specifici e luoghi di provenienza e eh organiz¬ zazione delle loro azioni, senza avventurarmi in un'altra occupa¬ zione della Cisgiordania». Sharon, non bisogna dimenticar¬ lo, fino dall'inizio delTIntifada ha tenuto un atteggiamento di profilo relativamente basso, non ha mai dato la briglia sul collo all'esercito, le azioni sono state mirate, le occu¬ pazioni sempre di breve durata. Non ci tiene affatto a passare alla storia come un amante della guer¬ ra. Ai suoi uomini che gh chiedeva¬ no più durezza gridò poco tempo fe: «Non sarò mai io a trascinare la zona in una guerra»; e più volte ha dichiarato che desidera la fondazio¬ ne di uno Stato palestinese, sia pure in condizioni di sicurezza per Israele. E adesso? Chi vincerà? Il vecchio generale che sempre nella sua storia si è trovato di fronte Arafat, di cui ha una pessima opi¬ nione personale e pohtica? 0 lo statista moderato che vorrebbe es¬ sere il de Gaulle del suo paese? Per ora non si capisce. C'è ancora spa¬ zio perché Arafat compia una dram¬ matica presa di posizione contro il terrorismo che gh restituisca la credibilità intemazionale e con que¬ sto la consueta protezione. » a o e o e o a h Un palestinese guarda il primo ministro israeliano Ariel Sharon In televisione durante il duro discorso che ha rivolto al paese poche ore dopo il ritorno dagli Stati Uniti dove ha incontrato il presidente Bush