L'America «liberal» contro Ashcroft di Paolo Mastrolilli

L'America «liberal» contro Ashcroft IL CO NFLITTONEI IL «TESTAMENTO» DEL NUMERO DUE DI AL QAEDA E IL REPORTER HECHTMAN L'America «liberal» contro Ashcroft li NY Times: leggi liberticide su arresti e indagini Paolo Mastrolilli NEW YORK Gli aerei dirottati l'il settem¬ bre scorso, dopo aver distrutto le Torri Gemelle e ferito il Pentagono, si sono abbattuti anche contro la Costituzione americana. Non è una dramma¬ tizzazione esagerata, secondo l'editoriale con dui ieri il «New York Times» si è scagliato con¬ tro il presidente Bush e il mini¬ stro della Giustizia, John Ashcroft. L'articolo, s'intitola «Giustizia deformata: la guerra e la Costi¬ tuzione» e da settimane stava sulla punta delle dita dei capi del famoso giornale. È uscito ieri perché Ashcroft ha fatto calare la goccia che trabocca, dando all'Fbi la licenza di viola¬ re il divieto di spiare le organiz¬ zazioni politiche e religiose, sen¬ za il sospetto fondato di un reato. In questo clima, diventa impossibile lasciare in pace lo spettro del senatore Joe McCar- thy, che negli Anni 50 terroriz¬ zò l'America andando a caccia di comunisti. La nomina di Ashcroft, figlio di un pastore protestante del Mis¬ souri, era stata la più contesta- ta fra quelle di Bush. Lo misero in mezzo quando scoprirono che cominciava ogni giornata al Dipartimento della Giustizia con una seduta di preghiera, aperta all'adesione volontaria dei funzionari, ma poco alla volta lo avevano quasi dimenti¬ cato, perché in fondo non aveva pestato troppi piedi. Poi però è arrivata la guerra, che ha cam¬ biato tutto. «Dopo il brutale attacco dell'I 1 settembre - ha scritto il «Times» - l'Amministrazione Bush ha cominciato a costruire un siste¬ ma parallelo di giustizia crimi¬ nale, decreto dopo decreto, in gran parte esente dagli ordinari controlli del Congresso e dei tribunali. In questo sistema-om¬ bra, la gente può essere rastrel¬ lata dal governo e detenuta in luoghi segreti, per periodi di tempo indefiniti. È un sistema che consente allo Stato di con¬ durre registrazioni non autoriz¬ zate delle conversazioni tra i prigionieri e i loro avvocati; un sistema in cui gli imputati pos¬ sono essere giudicati e condan¬ nati a morte da tribunali milita¬ ri segreti, gestiti secondo regole procedurali che hanno solo una lontana somiglianza con la nor¬ male giustizia militare». Questa politica, per il «New York Times», mette a rischio gli Stati Uniti: «In un tempo in cui la nazione si apre all'esterno per creare e mantenere ima coalizione globale contro il ter¬ rorismo, l'Amministrazione Bu¬ sh ci trascina lungo un sentiero che imbarazzerà il Paese e mine¬ rà la nostra posizione come difensori dei diritti umani inter¬ nazionali e della giustizia globa¬ le. Gli Stati Uniti, che criticano costantemente gli altri Paesi perché conducono giudizi segre¬ ti e rifiutano ai prigionieri politi¬ ci le garanzie del giusto proces¬ so, stanno disconoscendo i loro stessi standard. Non c'è da stu¬ pirsi che gli europei non voglia¬ no estradare i loro detenuti, e se Osama bin Laden verrà giudica¬ to in segreto, una larga parte del mondo non crederà mai alla sua colpevolezza». Era difficile immaginare un at¬ tacco più duro. Dentro c'è tutto: la detenzione segreta di circa 1200 sospetti dopo l'I 1 settem¬ bre, la tentazione della tortura per far parlare i prigionieri, il progetto di interrogare 5 mila mediorientali senza ipotesi di reato, i tribunali militari riser¬ vati ai cittadini stranieri ma forse aperti anche agli america¬ ni, e adesso lo spionaggio con¬ tro i gruppi politici e religiosi. Questo divieto era stato impo¬ sto aU'Fbi negli Anni 70, dopo la morte di Edgar Hoover e la scoperta del programma «Coin- telpro», usato dall'onnipotente capo del Bureau per controllare i militanti contrari alla guerra del Vietnam, il Ku Klux Klan, le Black Panthers e persino Mar¬ tin Luther King. Ora però, secon¬ do Ashcroft, i terroristi islamici sfruttano proprio questa prote¬ zione per utilizzare la moschee come basi dei loro attentati. Gli arresti segreti invece servo¬ no a tenere sotto chiave i possi- bili membri dormienti di Al Qaeda, che una volta liberi po¬ trebbero tornare a colpire, men¬ tre i tribunali militari garanti¬ scono rapidità ed efficacia di giudizio, senza esporre i giudici e i giurati civili al rischio di ritorsioni. Questi argomenti però non han¬ no convinto i «liberal», come gli editorialisti del «New York Ti¬ mes», e l'opposizione democrati¬ ca. Infatti il senatore Leahy, capo della commissione Giusti¬ zia del Senato, ha convocato Ashcroft per un'audizione in programma questa settimana, che diventerà un processo ai metodi dell'Attomey General. Pochi giorni fa Bush ha difeso il suo ministro in un discorso, e scherzando ha detto che «vista la sua vigorosa leadership nella guerra al terrorismo, da ora in poi la chiameremo solo Gene: ral». Ma il presidente John Adams, alla fine del Settecento, disse che gli Stati Uniti hanno «un governo delle leggi, non degli uomini». Perciò gli ameri¬ cani non amano i generali a capo della Giustizia. I ministro americano della Giustizia, John Ashcroft, è contestato dai «liberal» - -.. . , ,i ' UN LIBRO Di ZAWAHRI Una requisitoria in difesa dell'onore degli «arabi afghani» e della loro lotta è il contenuto dei 21 capitoli di un libro scritto dal braccio destro di Osama bin Laden, il chirurgo egiziano AymanEI Zawahari, fatto arrivare rocambolescamente a Londra e di cui il quotidiano arabo «Al Sharq Al Awssa» ha cominciato a pubblicare estratti. Intitolato «Cavalieri sotto la bandiera del Profeta», il volume è presentato dall'autore come «il mio testamento» LIBERATO DAI TELEBAN IL GIORNALISTA CANADESE Ken Hechtman, 32 anni, il giornalista canadese scomparso per alcuni giorni in Afghanistan (foto), è stato liberato dai taleban, che lo hanno consegnato a due diplomatici canadesi alla frontiera con il Pakistan