Una notte e un giorno di terrore in Israele di Aldo Baquis
Una notte e un giorno di terrore in Israele Una notte e un giorno di terrore in Israele Pioggia di attentati suicidi islamici: 30 morti, 250 feriti Aldo Baquis TEL AVIV Il terrorismo palestinese è ieri dila¬ gato in Israele infliggendo agli abi¬ tanti dello stato ebraico ima delle giomate più cruente nella sua storia recente al termine della quale non pochi dirigenti politici hanno invo¬ cato la espulsione dai Territori di- Yasser Arafat e l'abbattimento della Autorità nazionale palestinese. A partire da sabato sera, in meno di 24 ore militanti di Hamas hanno condotto un complesso attentato a Gerusalemme (sincronizzando alla perfezione le esplosioni di due ka¬ mikaze con quella successiva di una autobomba), hanno lanciato un ardi¬ to attacco alla colonia di Eley Sinai (Gaza) e hanno fatto saltare in aria un autobus nel centro di Haifa. Il bilancio di una giornata di «operazioni militari» come le ha definite il sito Internet di Hamas è stato di 30 israeliani uccisi e di circa 250 feriti. Gli integralisti hanno^ làsciatósultèirohò cinque combat- ~ tenti, uno dei quali in precedenza .aveva servito nell'intelligence pale^. stinese delcol. TawfiqTiràwi. Nelle fila islamiche il giubilo è stato sconfinato. Messaggi di soddi¬ sfazione sono stati pubblicati dai dirigenti degli Hezbollah libanesi e della Jihad islamica. Un portavoce di Hamas, Abdel Aziz Mutisi, ha esclamato che ieri la sua organizza¬ zione ha dimostrato in maniera convincente «di poter colpire ovun¬ que il nemico sionista. Non noi bensì il premier Ariel Sharon deve adesso avere paura», ha concluso. La grande ondata terroristica seguita agli attentati di Afilla e di Pardes Hanna e sviluppatasi men¬ tre Anthony Zinni, l'emissario del, Segretario di stato Colin Powell, cerca invano da una settimana di consolidare un cessate il fuoco fra israeliani e palestinesi ha gettato nella prostrazione gli israeliani. In una emotiva riunione del go¬ vemo, presieduta da Shimon Peres, alcuni ministri hanno sostenuto che la strage di Gerusalemme ( 12 morti, 170 feriti) rappresentava in realtà un atto di guerra da parte di Arafat contro lo Stato di Israele. Entrando nella seduta, hanno appreso che una battaglia era in corso nella strìscia di Gaza, dopo che due pale¬ stinesi avevano appena aperto il fuoco contro le automobili dei colo¬ ni di Eley Sinai. E quando stavano perconcluderla, da Haifa è giunta la notizia che un autobus di linea era appena saltato in aria. II primo bilancio, della polizia parlava di sette vittime. Pochi minuti dopo, era salito a sedici morti, incluso il kamikaze di Hamas. Anche a personaggi politici noto¬ riamente moderati, sono saltati i nervi. Nelle prime interviste radio, hanno discusso i prò e i contro di una espulsione di Arafat dai Territo¬ ri. Secondo il capo di statò maggiore Shaul Mofaz, il presidente palestine¬ se ha creato in Cisgiordania e Gaza una entità che produce terrorismo a tempo pieno. Per debellarlo, preve¬ de, ci vorranno tempi lunghi. Un anno, forse anche più.: Il presidente palestinese ha reagi¬ to con grande prontezza. Dopo aver rapidamente condannato anche l'at¬ tentato di Haifa (così come aveva deprecato quello di Gerusalemme) Arafat ha presieduto una consulta¬ zione urgente al termine della quale ha dichiarato lo stato di emergenza nei Tenitori autonomi. Poco dopo, gli agentidel colonnel¬ lo Rajub in Cisgiordania e quelli del colonnello Dahlan a Gaza sono.bal¬ zati sulle loro jeep per rastrellare militanti di Hamas e della Jihad islamica. «Questi gruppi operano contro 1 nostri interessi nazionali. Con loro non ci saranno compromes¬ si» ha detto l'energico Rajub. In serata 50 militanti islamici erano stati fermati per accertamenti. , Israele ha preso tempo. Mentre Sharon era impegnato nella conver¬ sazione con George Bush (((Arafat non combatte il terrorismo ha detto il premier e pertanto siamo obbliga¬ ti a combatterlo da soli»), Peres è riuscito ancora una volta a placare gli animi dei suoi compagni di gover¬ no. La reazione militare israeliana ai massacri è stata contenuta, e si è espressa nel divieto totale agli auto¬ mezzi palestinesi di utilizzare le principali arterie della Cisgiorda¬ nia, nella speranza di impedire così nuovi attentati. In attesa del ritomo in patria di Sharon, sono stati i palestinesi a mantenere l'iniziativa militare per tutta la giomata. Ormai per Israele il terrorismo non è più solo un elemento di disturbo o una minac¬ cia tattica, bensì un pericolo strate¬ gico: «Una specie di 11 settembre», ha detto un ministro. Un pericolo che ormai riguarda tutti, dai coloni ebrei in Cisgiordania agli abitanti della principali città israeliane. La Destra come la Sinistra. In mattinata, due militanti di Hamas vestiti da soldati israeliani hanno ucciso un israeliano presso l'insediamento di Eley Sinai, prima di essere sopraffatti ed uccisi. Tre ore dopo un altro militante si è fatto esplodere a Haifa in un autobus affollato: 15 morti, 60 feriti. Quindi .un altro palestinese ha cercato di assalire una guardia a Gerusalemme, ed è stato abbattuto a sua volta. Nel frattempo un ordi¬ gno è esploso in Cisgiordania al passaggio di un autobus mihtare: sette feriti. E in serata cecchini palestinesi hanno ferito due israelia¬ ni in Cisgiordania, subendo a loro volta una perdita. Nella tarda serata altri cinque morti palestinesi. Mohammed Sunjak, 19 anni, membro del movi¬ mento Fatah di Arafat è stato ucciso da soldati israeliani nei pressi di Tulkarem, nella Cisgiordania setten¬ trionale. In precedenza, quattro pa¬ lestinesi erano rimasti uccisi in una sparatoria con soldati israeliani vici¬ no a Jenin, sempre nel Nord della Cisgiordania. Una delle vittime simboliche di questa pericolosa escalation è stata dunque l'emissario Zinni che anco¬ ra venerdì aveva pubblicamente dichiarato che i gruppi palestinesi non sarebbero riusciti a far fallire la sua missione e che si attendeva di vedere subito da parte dell'Anp «non parole, ma azioni sul terreno». Ieri Zinni, dopo aver annullato tutti gli appuntamenti, ha voluto visitare la strada pedonale di Gerusalemme. In alto, la scena dell'attentato contro un autobus a Haifa che ha provocato 15 morti e 60 feriti. A sinistra, una donna piange mentre arrivano i primi soccorsi
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