Taormina tratta le dimissioni con il premier di Mario Calabresi
Taormina tratta le dimissioni con il premier Taormina tratta le dimissioni con il premier Berlusconi: c'è uno spiraglio. Fini: se ne andrà, ma le toghe rosse esistono Mario Calabresi ROMA Una corsa contro il tempo, per evitare che martedì la maggioran¬ za di governo si spacchi nell'Aula del Senato sul caso Taormina. Silvio Berlusconi assicura che si sono aperti spiragli e sta cercando di convincere il sottosegretario a lasciare il suo incarico al ministero dell'Interno entro quarantotto ore. Ma quelle di Taormina non sarebbero le uniche dimissioni, infatti sarebbe pronto a lasciare la compagine di govemo anche il sottosegretario agh Esteri Roberto Antonione, da poco nominato coor¬ dinatore di Forza Itaha. fl premier gh ha chiesto di abbandonare la Farnesina per dedicarsi a tempo pieno al partito, ottenendo una risposta positiva, e ora vorrebbe utilizzare questo precedente e il discorso sulla compatibilità tra diversi incarichi per "aiutare" il passo indietro di Taormina. E' chiaro che se gh spostamenti sa¬ ranno più d'uno si finirà per rende¬ re meno clamorose le dimissioni del penalista. La discussione in queste ore si concentra sulla con¬ tropartita: un altro sottosegreta¬ riato, meno visibile e meno in conflitto con la volontà di conti¬ nuare a fare l'avvocato (ipotesi che va perdendo quota), oppure la presidenza di una commissione parlamentare. Si lavora sulla possi¬ bile nuova destinazione perché Taormina avrebbe cominciato a deporre le armi, dando la sua disponibihtà a lasciare il Viminale. Se in un primo tempo era sembra¬ to irremovibhe, poi aveva promes¬ so un passo indietro ma solo dopo aver incassato la fiducia di tutta la casa delle libertà, ora l'avvocato è più possibilista ma ha chiesto al Cavaliere la garanzia di avere i voti del centrodestra per essere eletto alla guida di una commissio- ne a Montecitorio. Teme un'imbo¬ scata Taormina, e ragiona in que¬ sti termini: prima mi fanno dimet¬ tere e poi magari mi impallinano. Berlusconi si fa garante, ma subito si è aperta la ricognizione sulle destinazioni possibili. Il Cavaliere gh ha offerto in prima battuta la presidenza deha commissione d'in¬ chiesta sul caso Telekom-Serbia, il penalista ha risposto no, chieden¬ done «una vera». Esclusa subito la commissione Giustizia, per eviden¬ ti motivi, le attenzioni si sono spostate sulla Affari costituziona¬ li, oggi guidata da Donato Bruno. Ouest'ultimo non si è arroccato in difesa ma ha dato la sua disponibi- htà al cambio, però da più parti neha maggioranza si è sottolineato come la prima commissione sia tra le più delicate di Montecitorio. Il cerino eoa ha ripreso a girare vorticosamente tra i presidenti delle altre commissioni. «Sono tranquillo, perché sono sicuro che Berlusconi sta trovando la soluzio¬ ne giusta in queste ore», si limita a dichiarare a tarda sera il portavo¬ ce del premier, Paolo Bonaiuti, mentre una nuova girandola di voci arriva ad ipotizzare che le dimissioni da sottosegretario al¬ l'Interno potrebbero arrivare già neha giornata di oggi. Ad un accordo che rinvii ogni decisione dopo il voto del Senato restano ancora fermamente con¬ trari Alleanza nazionale. Bossi (di cui Taonnina ha criticato la legge suh'immigrazione) e i centristi del¬ la maggioranza, che continuano ad invocare che Taormina se ne vada, anche senza contropartite. «Sono convinto che il presidente del Consigho risolverà la questio¬ ne, perché ha sempre mostrato equilibrio sui temi deha giustizia, c'è invece un sottosegretario che questo equilibrio non lo ha avuto e non lo ha». Il leader di An però ha fatto anche concessioni alla sostan¬ za delle critiche di Forza Itaha verso il pool di Milano: «La magi¬ stratura giacobina, iperpohticizza- ta, quella che qualcuno chiama le toghe rosse, esiste per davvero e non sono una fissazione di Berlu¬ sconi. Esiste realmente una mini¬ ma parte di giudici iperpoliticizza- ti die non agiscono nel nome dell'autonomia e dell'imparzialità ma sono al delirio di onnipotenza e hanno comportamenti di insubor¬ dinazione rispetto aha legge stes¬ sa». Proprio Fini resta comunque lo scoglio maggiore per una solu¬ zione concordata della vicenda, una soluzione che garantisca un paracadute soddisfacente al pena¬ lista di Forza Itaha. E per tentare di ammorbidire il leader di An, Taormina si è rivolto a Claudio Vitalone, suo assistito al processo Pecorelh, perché chiedesse a Giu- ho Andreotti di farsi portatore di un'ambasciata di pace presso An. n sottosegretario le sta provando tutte e spera che un intervento dell'ex presidente del Consigho presso Fini e i centristi possa stemperare lo scontro. Non è dato di sapere se l'ambasciata ci sia già stata e se abbia dato esiti positivi. Certo è che il tempo stringe e Berlusconi non ha nessuno vogha di vedere la sua maggioranza sfrangiarsi al Senato, regalando una vittoria pohtica al centrosini¬ stra. II presidente di An: alcuni magistrati sono in preda a un delirio di onnipotenza Carlo Taormina ricevuto ieri dal Papa in occasione del raduno internazionale sul mondo del volontariato
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