Giustizia, l'Europarlamento critica l'Italia di Enrico Singer
Giustizia, l'Europarlamento critica l'Italia Giustizia, l'Europarlamento critica l'Italia «Certe leggi ostacolano la lotta al crimine» Enrico Singer corrispondente da BRUXEtLES Con due voti per alzata di mano, di quelli che si riservano di solito ai provvedimenti che non spacca¬ no l'aula e non scatenano partico¬ lari passioni, l'Italia si è ritrovata di nuovo nel mirino dell'Europar¬ lamento. Sul capitolo dehcato della giustizia che già ha messo faccia a faccia il governo Berlu¬ sconi e le istituzioni europee tra accuse, controaccuse, malintesi, chiarimenti anche in occasione di vertici della Uè e di incontri bilaterali. Questa volta le critiche hanno investito la nuova legge che regola le rogatorie con la Svizzera, il blocco della nomina di tre magistrati nell'Ufficio anti¬ frodi di Bruxelles e l'atteggiamen¬ to italiano nella fase finale della trattativa per arrivare al manda¬ to di cattura europeo. Subito dopo le due votazioni - erano le 13,30 in punto - nell'ul¬ tramoderno e un poco algido «Transatlantico» del palazzo del Parlamento europeo di Bruxelles intitolato ad Altiero Spinelli, si respirava il clima caldo di Monte¬ citorio. I capannelli si dividevano tra Francese Rutelli e Antonio Tajani che rilanciavano le loro tesi contrapposte. Per il leader del centrosinistra la prova che il governo Berlusconi «è in mino¬ ranza in Europa». Per il capogrup¬ po europeo di Forza Italia una nuova «polemica strumentale che denigra il Paese». Lo scontro è aspro e nasce da ire emenda¬ menti che i gruppi dèlia sinistra europea e dei verdi hanno inseri¬ to in due diverse relazioni sotto¬ poste ieri al voto. E che vanno esaminati uno per uno, se si vuole capire che cosa è successo all' Europarlamento. La prima relazione a passare ai voti è stata quella del liberale inglese Graham Watson sulla lot¬ ta al terrorismo e sul mandato di cattura europeo. Proprio questo nuovo strumento di collaborazio¬ ne giudiziaria è in discussione tra i governi dei Quindici che si sono impegnati a realizzarlo entro il 7 dicembre. E la risoluzione del¬ l'Europarlamento è un invito a mantenere l'impegno «in ogni caso». Anche se qualche Stato membro avesse delle riserve. Nel¬ l'emendamento inserito nella ra- lazione non si parla né dell'Italia, né di altri Paesi, ma si chiede al ConsigUo dei ministri deUa Uè - al quale spetta la decisione - di ricorrere alle cosiddette «coopera- zioni rafforzate» nel caso ci fosse¬ ro delle obiezioni. In altre parole: U mandato di cattura europeo potrebbe essere adottato anche non da tutti i membri deU'Unio- ne. La relazione Watson è stata votata anche dagU eurodeputati itaUani di centrodestra perché nessuno - come ha ricordato an¬ che Tajani - mette in discussione il valore del mandato di cattura europeo. Il problema, nato in fase di trattativa tra i governi, è sull'ampiezza del provvedimen¬ to. Sulla definizione dei reati per i quali sarà possibile arrestare, in qualsiasi Paese della Uè, una persona ricercata daUa magistra¬ tura di uno degh Stati membri. L'accordo ancora non c'è. ItaUa e Irlanda - e, con sfumature diver¬ se, anche la Spagna - vorebbero che il mandato di cattura euro¬ peo fosse limitato ai sei reati più gravi: terrorismo, traffico di esse¬ ri umani, di armi, di stupefacen¬ ti, sfruttamento sessuale di bam¬ bini, partecipazione a organizza¬ zioni criminali. Ma la Usta com¬ pleta, proposta daUa Svezia, com¬ prende 34 reati. In questa Usta c'è anche la truffa e la corruzione. E sin da quando, il 16 novembre scorso, emersero le divergenze tra i Quin¬ dici, la sinistra attaccò il governo Berlusconi affermando che vole¬ va «escludere» questi due reati dal mandato di cattura europeo. Un'accusa respinta dal ministro deUa Giustizia, Roberto CasteUi, secondo il quale non si può parla¬ re di «esclusione», ma di rispetto del disegno originale del nuovo strumento giudiziario comune «pensato per i reati più gravi e legati aUa lotta al terrorismo». La stessa polemica che si è riprodot¬ ta ieri dopo il voto deU'Europarla- mento su questo punto. Più diret¬ ta, invece, è la critica aU'àzione del governo italiano contenuta nell'altra relazione approvata: quella del socialista austriaco Herbert Boesch. Anche questa è una relazione tecnica e complessa -18 pagine - dedicata al rendiconto annuale deUa Commissione sulla tutela degU' interessi finanziari' e della lotta contro le frodi in cui-due emendamenti hanno inserito al¬ trettanti temi «sensibih». Nel ca¬ pitolo dedicato aUa collaborazio¬ ne tra la Uè e la Svizzera, si osserva che le modifiche di legge «recentemente adottate in ItaUa» hanno reso «difficiU se non addi¬ rittura impossibiU» le rogatorie. ' E nel capitolo dedicato all'Olaf (l'organismo europeo anti-frode) si «invita il governo itaUano a non bloccare ulteriormente» la nomina dei j tre magistrati che hanno vinto il concorso europeo. Di fronte a queste critiche esphei- te, gU eurodeputati di Forza Ita¬ lia e di An hanno votato contro, seguiti da buona parte del gruppo popolare europeo. Alcuni radicali si sono astenuti. Mala relazione è passata a larga maggibranzà' e hàinfiaminatoTepolèmiche. v Giustizia, l'Italia nel mirino a Bruxelles
Persone citate: Altiero Spinelli, Antonio Tajani, Berlusconi, Graham Watson, Herbert Boesch, Roberto Casteui, Rutelli, Tajani, Watson
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