BAMBINI Mani in alto
BAMBINI Mani in alto i@INRETE.IT UNA PIAZZA VIRTUALE PER ADOLESCENTI DESIDEROSI DI DIALOGO BAMBINI Mani in alto TORINO «Gattina» ha 16 anni, il mese scorso ha partecipato alla marcia della pace di Perugia, la prima della sua vita. Tornata a casa alle 4 di notte, eccitatissima, si è collegata a Inter¬ net e ha raccontato tutto ai suoi mail-friends. «E' stata una giornata di amicizia, fratellanza e pace! Ho respirato quello ke doveva essere il clima dei cortei giovanili di 30 anni fa!». Sul Forum, gli amici l'aspetta¬ vano. «Fenomeno» ha seguito l'ap¬ puntamento in tv, «guardavo le fac¬ ce e pensavo: c'è di sicuro anche Gattina». «Nata», una new entry, ha saputo dagli altri che una di loro era a Perugia: «Grazie Gattina, anche se non c'ero fisicamente, mi sento co¬ me se fossi stata lì». «Gattina», «Fenomeno » e «Nata», i nomi sono loro invenzioni, non si conoscono. Hanno fatto amicizia su «Rag@inrete» (www.ragainrete.it), una piazza virtuale per adolescenti messa su due anni fa da un grappo di otto psicologi torinesi. Oggi, è una comunità virtuale di 250 iscritti, in maggioranza ragazze: il più piccob ha appena spento l'undicesima can¬ delina, r«anziano» ne mette sulla torta di compleanno al massimo sedici. Online spediscono commenti sulle notizie di guerra ascoltate in tv, poesie scritte di nascosto da papà e mamma nel segreto di camerette che l'anonimato della Rete non mi¬ naccia di tradire. Chi pensava che sul.web ir bambini si perdessero coinè PoUicino nel bosco,.prenda nota: su «Rag@inrete», si trovano. L'idèa'debutta con una borsa di studio. Nel 1999 Cinzia Vinciguerra, neo-strizzacervelli laureata a Palaz¬ zo Nuovo, presenta il progetto ad Area, l'associazione no-profit che si occupa di nuove tecnologie e adole¬ scenti disabili dove ha- svolto il tirocinio. «Pensavo a un angolo sper rimentale per far incontrare ragazzi distrofici, invece è venuto fuori uno spazio aperto a tutti», racconta. Il sito cresce, e la borsa di studio diventa uno stipendio. «Seguiamo le dinamiche del gruppo a distanza e analizziamo il bisogno del senso di appartenenza che ne emerge. Jbond, per esempio, si rivolge ai suoi net-compagni chiamandoli con- sitanei». «Consitanei», eccounneolo- gismo da segnalare ai prossimi voca¬ bolari, «Rag@inrete» funziona come un centro ricreativo giovanile aperto a tutti. I navigatori si registrano con un nick-name, scelgono una pas¬ sword, entrano nei forum o lasciano annunci nel bachecone. Unica rego¬ la: sottoscrivere la «Netiquette», il galateo della comunità. No parolac¬ ce, no discriminazione di chi la pensa diversamente, no informazio¬ ni personali, no appuntamenti fuori dal sito. Pena, l'espulsione. «Prima di accettare un'iscrizione verifichiamo la correttezza dei dati fomiti dai ragazzi sulle Pagine Bian¬ che, se necessario telefoniamo ai genitori», dice Cinzia Vinciguerra. H controllo c'è, anche se i «Rag@» non lo sentono. La redazione coordinata da Elio Tesio, docente di Teoria e Tecnica del Colloquio Psicologico all'Università di Torino, passa i mes¬ saggi uno per uno. Spiega la «Neti¬ quette»: «Le regole servono a tutela¬ re i frequentatori del sito da conte¬ nuti non adatti». «SissaSS» si lamenta dei genitori «troppo curiosi...», «Hennione», nuo¬ va del giro, è ansiosa «di nuove net-amicizie!!», «Lilli86» ha la pas¬ sione per le frasi celebri «Soiridi anche se è un sorriso triste, perché non c'è tristezza più grande di non saper sorridere». Uno spazio di liber¬ tà rigorosamente under 16 guardato a vista da adulti che controllano senza interferire: si chiama comuni¬ tà virtuale, ma esiste davvero. Come «Stellina» e «Zuccherina», 12 e 13 anni. Potranno chiedere a «Rag@in- rete» i.rispettivi indirizzi solo nel 2006, intanto mandano e-mail e cancellano dal calendario i giorni che mancano al loro incontro. «I sogni son desideri e io non vedo l'ora di vederti! Vorrei ke ci abbracciassi¬ mo e ke tu piangessi e ti sfogassi kon me!». Gli adulti leggono il romanzo online scritto dai bambini con ama¬ rezza: è come se la realtà, dall'undici settembre in avanti, avesse intima¬ to ai nostri figb un perentorio e tragico «Mani in alto!». www.lastampa.itNel nostro sito è online uno «speciale» dedicato al rapporto tra i bambini e la guerra: articoli su come i bimbi vedono i conflitti e su quali conseguenze psicologiche derivano loro e altri servizi sulle guerre nelle quali vengono chiamati a combattere proprio i bambini, come piccoli guerrieri Numerosi anche i link di approfondimento NON-C Il terrorismo e la guerra visti dai bambini della scuola elementare Roberto d'Azeglio di Torino: fiori per le vittime, rabbia e ironia per dire che il mondo, così com'è oggi, non va
Persone citate: Area, Cinzia Vinciguerra, Elio Tesio
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