L'Afghanistan verso un'intesa politica di Emanuele Novazio

L'Afghanistan verso un'intesa politica L'Afghanistan verso un'intesa politica Governo e forze Onu, aperture a Bonn Emanuele Novazio inviato a BONN Passi avanti significativi verso la formazione delle strutture provvisorie di governo (con le prime ipotesi di ripartizioni di «seggi»), disponibilità ad accet¬ tare una forza intemazionale di pace, riconoscimento di un ruo¬ lo per l'ex re Zahir, essenzial¬ mente simbolico e «unificante» secondo l'Alleanza del Nord, più sostanziale secondo i suoi soste¬ nitori. Ma ancora «un duro lavo¬ ro davanti» per passare dal «qua¬ dro generale d'intesa ai detta¬ gli», come avverte il portavoce dell'Onu Ahmad Fawzi. Impor¬ tuni ottimismi notturni e pilota¬ ti annunci di svolta non cancel¬ lano il «problema di fondo» della Conferenza sull'Aghani- stan in corso da martedì al Petersberg, sulle colline di Bonn: «I quattro gruppi hanno quattro chiare idee, ognuno la propria, ma ancora aspettiamo l'emergere di una comune idea chiara e coerente)»riè là realisti¬ ca sintesi di Fawzi. «Oggi sono più ottimista di ieri», annuncia il capo delegazione dell'Allean¬ za del Nord, Yunus Qanooni. «Lavorare sui dettagli sarà du¬ ra, non è una strada facile», ribatte Fawzi. Le fortissime pressioni internazionali e 1' ap¬ prossimarsi della Conferenza dei Paesi donatori in program¬ ma il 5 dicembre a Berlino impongono tuttavia compro¬ messi e un ritmo serrato ai lavori. «Sabato è il quinto gior¬ no», ricorda il portavoce dell' Onu: come dire che entro sabato sarà trovata un'intesa da sotto¬ porre poi alla prova dei fatti a Kabul. VERSO UN GOVERNO PROV¬ VISORIO - L'aaccordo di princi¬ pio» raggiunto fra le due princi¬ pali delegazioni. Alleanza del Nord e Gruppo del Re, prevede la costituzione di una ammini¬ strazione ad interim con poteri esecutivi (ancora incerto il nu¬ mero dei suoi membri: fra 15 e 25, suggerisce l'Onu, almeno 42, ribatte l'Alleanza del Nord); un Consiglio supremo allargato si¬ mile a un parlamento (fra 120 e 200 membri appartenenti alle varie etnie); una «autorità ad mterim» che dovrebbe governa¬ re fino a primavera, quando la Loya Jfrga, l'assemblea dei capi tribali, si riunirà per ratificare la fase successiva, la formazio¬ ne di un governo provvisorio destinato a restare al potere almeno due anni. Soltanto a questo punto una seconda, più ampia Loya Jirga approverà la Costituzione e creerà un gover¬ no permanente. Numerosi i pun¬ ti ancora controversi, primi fra tutti il ruolo di Zahir nelle nuove istituzioni e la ripartizio¬ ne di incarichi e posti fra i gruppi (i 2 maggiori ne rivendi¬ cano 50-60 a testa, gli altri 2 - il Gruppo di Peshawar, pashtun in esilio in Pakistan, e il Gruppo di Cipro, hazari vicini all'Iran - ne avrebbero 10-20). «C'è molto lavoro da fare sulla dimensione delle istituzioni e la scelta delle persone», ricorda il capo della delegazione reale, Sattar Sirat. IL RE -1 suoi rappresentanti a Bonn - di etnia pashtun, la più diffusa in Afghanistan - non pretendono la ricostituzione del¬ la monarchia, richiesta che non avrebbe possibilità di successo. Ma vogliono che Zahir ritomi a Kabul come guida del Consigho supremo o capo dello Stato. L'Alleanza del Nord - il gruppo più potente considerati i succes¬ si nuUtari sul terreno ma domi¬ nato dalle minoranze tagika, uzbeka e hazara - riconosce che l'ex sovrano è «un'importante figura nazionale e può svolgere il ruolo di garante dell'unità del Paese», come ammette Qanooni e come insistono gli Stati Uniti, che a Bonn sono osservatori riservati ma influenti. Ma sul ruolo di Zahir «non c'è ancora nessun accordo», ricorda il por¬ tavoce dell'Onu. Anche in que¬ sto caso la battagba fra gruppi non è di forma ma di sostanza. LA FORZA DI PACE - L'Onu si accontenterebbe che dalla riu¬ nione di Bonn uscisse un accor¬ do sulla transizione pohtica, rin¬ viando a una successiva occazio- ne l'intesa sulla sicurezza. Ma una novità delle ultime ore po¬ trebbe consentire un sostanziale progresso anche in questa dire¬ zione: rovesciando la posizione del giorno precedente, ieri Qano¬ oni ha accettato la presenza in Afghanistan di ima forza multi¬ nazionale «nell'ambito di un pro¬ cesso di pace» e una volta defini¬ ta l'amministrazione provviso¬ ria, preferibilmente formata da truppe di Paesi musulmani. La Forza dovrebbe anche pattuglia¬ re i confini per «impedire infiltra¬ zioni e attacchi». Un voltafac¬ cia? «No, un errore di traduzione che mi ha costretto a ricorrere a un secondo interprete», rispon¬ de Qanooni: «Sperando di non avere bisogno di un terzo». II ministro degli Interni dell'Alleanza del Nord, Yunus Qanooni

Persone citate: Ahmad Fawzi, Qanooni, Sattar Sirat, Yunus Qanooni, Zahir