ENZO FERRARI Gloria & solitudine di Simonetta RobionyEnzo Ferrari

ENZO FERRARI Gloria & solitudine ENZO FERRARI Gloria & solitudine Simonetta Robiony inviata a MARANELL0 Il discorso più chiaro, nella sala cinematografica del paese, alla presenza di Luca Corderò di Mon¬ tezemolo che ha voluto portare il saluto dell'azienda, lo fa il figlio di Enzo Ferrari, Piero: «Per anni abbiamo rifiutato le proposte che ci venivano da ogni parte di girare un film sulla Ferrari. Mio padre ha sempre pensato che le pellicole cinematografiche ambientante nel mondo delle corse fossero meno emozionati delle corse au¬ tentiche. In questa stessa sala, con mio padre, vedemmo "Gran Prix" di Frankhneimer: era un buon film, ma lui rimase scettico. Questo che stanno girando adesso, però, non è un film sul marchio Ferrari ma sull'uomo Ferrari con i suoi lati chiari e quelli scuri. Una storia che non vuole essere un documentario ma che prendendo¬ si alcune licenze cerca di cogliete lo spirito di mio padre che con i suoi novant'anni di vita, a buon diritto, può definirsi un protagoni¬ sta del novecento». A Maranello sono gli ultimi giorni di riprese in estemo del film-tv in due parti intitolato a Enzo Ferrari. Girato in inglese, prodotto da Rizzoli per Canale 5 alla esorbitante cifra di 21 miliar¬ di, è stato già prevenduto in mez¬ zo mondo. Stati Uniti compresi. Scritto da Massimo De Rita e Mario Falcone, diretto da Carlo Carlei; è Interipretàto da Sergio Castellitto, uno dei nostri attori più versatili che, dopo il ritratto di Walter Tobagi, di Don Milani, di Padre Pio, di Fausto Coppi sembra essersi specializzato nel portare sullo schermo televisivo i nostri miti. La struttura del racconto, anche se gli autori citano Conrad, somiglia a quella già usata dal duo CarleirCastellitto per Padre Pio: il vecchio Enzo Ferrari, amareggia¬ to perché la sua Rossa non riesce più a imporsi nella Formula Uno ma nello stesso tempo emozionato perché in attesa della visita del presidente Pertini, accetta di farsi intervistare da un giovane giorna¬ lista. Attraverso squarci che si aprono sul passato tornano quindi i molti sogni ma anche gli incubi della sua vita. La scelta di fare il pilota invece che il giornalista o il cantante d'operetta. L'abbandono delle cor¬ se perché Tazio Nuvolari lo batte¬ va e a lui non piaceva perdere. La decisione di lavorare per l'Alfa come collaboratore. La fondazio¬ ne di una sua industria che fabbri¬ casse automobili più veloci del vento. La morte di molti dei suoi piloti più bravi e le ; accuse di essere un cinico sfruttatore del talento altrui che gli vennero rivol¬ te dopo un tragico incidente a Monza. La tragica fine di Dino, l'unico figlio legittimo. La passio¬ ne per l'operaia Lina Lardi lunga e tormentata. Il tardivo riconosci¬ mento di Piero, il figho nato da quest'unione. Il tenero legame con la nipote Antonella che in vecchiaia fu stretto quanto quello che aveva avuto in gioventù con sua madre. «Ferrari fu paragonato a Saturno che divora i suoi figli», ha detto lo sceneggiatore De Rita. «In realtà, come molti del suo tempo, aveva il mito della veloci¬ tà. Concepiva le corse come un esorcismo per sfuggire alla morte e temeva a sofferenza tanto da non volere affezionarsi ai suoi piloti». Ma dietro Enzo Ferrari c'.è anche l'epopea della industria au¬ tomobilistica italiana nel secolo che si è appena concluso. Ha spiegato il regista Carlei: «Mi piace l'idea che mentre a Torino, nei salotti borghesi, nasceva l'ipò¬ tesi di fabbricare auto per tutti, nelle campagne di Modena, in una piccola officina nasceva il sogno di una macchina perfetta per po¬ chissimi». Al film, lo dichiarano tutti, un contributo di sincerità è stato offerto dalla famiglia di Enzo Ferrari. Che padre è stato, per lei, Enzo Ferrari? La risposta del fi¬ ghe Piero è accompagnata da un sorriso: «Era molto esigente nel lavoro e in casa. E dal momento che io lavoravo al suo fianco e vivevo con lui con me era esigente ventiquattr'ore al giorno». «Era incerto tra fare il pilota, il giornalista o il cantante d'operetta Poi scelse le auto» ^ Sergio Castellitto nei panni di Enzo Ferrari nel film tv girato da Carlo Carlei

Luoghi citati: Maranello, Massimo De Rita, Modena, Monza, Stati Uniti, Torino