BIPARTISAN IN EUROPA

BIPARTISAN IN EUROPA BIPARTISAN IN EUROPA Cario Bastasin LA VITTIMA UIl capo degli «Difendeva iPaolo Mastrolilli IL duro confronto politico italiano non concede molte occasioni di voto consensuale tra maggioranza e opposizione. Ma nel voto bipartisan di ieri al Senato a favore dell'impe¬ gno per l'Europa c'è un popò di vecchio riflesso irrazionale, l'ipocon¬ dria politica di un Paese che da anni compensa il proprio intimo vuoto con la pienezza europea, e molto di razionale. Si trattava infatti di indi¬ care al governo obiettivi pro-euro¬ pei e di sostenerlo in vista dell'impe¬ gnativo vertice di Laeken di metà dicembre quando tra l'altro il Consi¬ glio europeo indicherà il presidente della Convenzione che porrà le basi della futura Costituzione europea. Il candidato italiano è Giuliano Ama¬ to, die ha raccolto consenso pratica¬ mente unanime. Come confermato dal presidènte Chirac, Amato dovrà competere con un altro candidato molto forte, Valé¬ ry Gisqard d'Estaing. In questa visio¬ ne ciclistica delle istituzioni euro¬ pee, la Germania porterà acqua al campione francese. Per capire la quali¬ tà del confronto bi¬ sogna sapere che Berlino e Parigi han¬ no annunciato che se non controlleran¬ no la Convenzione cercheranno di impedire alle conclu¬ sioni dei lavori di vincolare la Confe¬ renza inteigovemativa del 2004 da cui uscirà la Costituzione europea. A Laeken il Consiglio fisserà man¬ dato e obiettivi costituzionali per la Convenzione. L'impostazione italia¬ na, ribadita ieri, è fortemente sovra- nazionale. Quella di Berlino e Parigi usa la formula di federazione di Stati nazione e punta di più sul riordino e la spartizione federale delle competenze e sulla limitazio¬ ne dei poteri (ma riflessioni in meri¬ to sono in corso anche in gruppi di studio italiani, ultimo quello di Eu- ropEos). In questo confuso gioco d'ombre istituzionale, una cosa è certa: ci vorrà molta detenninazio- ne per superare le possibih crisi dell Europa nei prossimi mesi ed è bene che l'Italia sia pronta e unita nell'impegnarsi. L'euro debutterà; sei Paesi su 15 avranno elezioni generali nel 2002 (anche Francia e Germania); il Patto di stabilità po¬ trebbe cadere; la ratifica del Tratta¬ to di Nizza rischia di fallire; il processo di allargamento a Est do¬ vrà prendere forma. Se davvero dieci nuovi Paesi membri entreran¬ no tutti insieme e l'Ue non sarà pronta ad accoglierli, l'Europa si trasformerà in un tetto senza le mura: un perfetto incubo per ipo¬ condriaci italiani. carlo.bastasin@lastampa.it

Persone citate: Bastasin, Chirac, Consi, Giuliano Ama, Mastrolilli