«Euro, un convertitore in ogni famiglia»

«Euro, un convertitore in ogni famiglia» IL MESSAGGIO DI CIAMPI: SCELTA IRREVERSIBILE. FAZIO: MA QUELLA NOTTE... «Euro, un convertitore in ogni famiglia» Berlusconi: è il nostro regalo per festeggiare la nuova moneta Mario Sensinì ROMA Di per sé l'euro dovrebbe garantire la stabilità monetaria, ma non ga¬ rantisce lo sviluppo». Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, approfitta dello speciale di «Porta a Porta» sull'euro per tornare a chie¬ dere riforme strutturali (tra cui quella previdenziale) e tagli alle spese che creino margini per un calo delle tasse. Nel corso di un'in¬ tervista con Bruno Vespa, tuttavia, Fazio ha anche rivelato un particola¬ re finora inedito della battaglia poli¬ tica condotta dall'Italia per entrare nel primo gruppo dei paesi selezio¬ nati per partecipare alla moneta unica. Alla trasmissione è interve¬ nuto in diretta via telefono anche il presidente del Consigho Berlusconi confermando che il governo regale¬ rà a tutte le famighe itahane un convertitore lira-euro. Il premier ha espresso comunque ottimismo sul¬ la soluzione della crisi economica che sta offuscando l'avvento della moneta unica. Ma veniamo ah'episodio inedito rivelato dal governatore e collocato «notte tra il 24 e il 25 marzo del '98» a poche ore dalla presentazione dei rapporti di convergenza della Com¬ missione europea e dell'Istituto mo¬ netario europeo dì Francoforte, pre¬ cursore dehaBce. «Quella notte ci furono passag¬ gi drammatici. Io - ha rivelato ieri Fazio - feci balenare l'idea che se l'Italia non fosse stata ammessa, e saremmo potuti uscire dall'accor¬ do di cambio, saremmo usciti. Ciò avrebbe provocato una crisi dello Sme». Che qualcosa di importante fosse successo, quella notte, era stato chiaro fin dall'indomani. L'Ime aveva mantenuto fino all'ul¬ timo momento tutti i suoi dubbi sul peso del debito italiano e si preparava a esprimere un giudizio negativo sulla solidità nel lungo periodo della convergenza italia¬ na, condizione indispensabile per l'ingresso nell'euro. Il 25 mattina alle 11, la frase incriminata era scomparsa dal rapporto dell'Ime, sostituita con una assai più blan¬ da. «L'Italia è entrata in quella riunione bocciata come il Belgio, ed è uscita promossa con riserva», ha detto Fazio, rivelando dì esser¬ si impegnato a nome del governo «a mantenere un avanzo corrente per far fronte all'obbligo di ridu¬ zione rapida del debito». Si scrisse di un intervento del governo tede¬ sco sul governatore della Buba, Hans Tietmayer, delle pressioni di Palazzo Chigi e del Tesoro. Nessu¬ no finora aveva mai rivelato che anche la Banca d'Italia si era messa per traverso. Anche il Presidente della Re¬ pubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ia ricordato ieri sera a «Porta a Porta» le enormi difficoltà dì quel¬ l'impresa. «Ho temuto di non far¬ cela fin da quando mi impegnai diventando ministro del Tesoro, dal maggio del '96 in poi, perché sapevo che c'erano bassissime pro¬ babilità di successo. Il mio ragio¬ namento fu questo: avrei comun¬ que accelerato il cammino verso il risanamento delle finanze pubbli¬ che italiane e il completo sradica¬ mento dell'inflazione monetaria. Che saremmo arrivati veramente in porto - ha detto Ciampi - lo seppi il 2 gennaio del '98, con i dati di chiusura del '97, con il disavanzo che si era ridotto in un anno di 76 mila miliardi, frutto dì tutta un'operazione che aveva' procìotto fiducia nei confronti del¬ l'Italia». Senza l'Italia nell'euro, ha aggiunto Ciampi, si sarebbe creata «un'Europa squilibrata». Ora che mancano 33 giorni all'arri¬ vo della moneta unica neUe nostre tasche, per Ciampi, siamo final- mente «al punto di non ritomo», una base «verso un'Unione euro¬ pea sempre più forte», «verso un governo comune e armonizzato non solo dell'economia, ma anche della politica estera, della difesa». Come Ciampi anche per Fazio l'eu¬ ro è «un punto dì partenza». Per trame vantaggio, secondo il gover¬ natore, occorre però ((procedere nella direzione delle rifonne strut¬ turali, nel senso della flessibilità, della composizione e del livello del bilancio pubblico». «Ci sono ancora notevoli spese per l'acquisto dì materiali, forse - ha detto Fazio - ci sono degli sprechi e occorre agire sul sistema previdenziale e sulla sanità per far sì che la crescita della spesa sia inferiore a quella del pil. Stiamo pensando a una riduzione non in termini assoluti, ma a una riduzione dì questo rapporto di un punto l'anno. Questo permette di ridurre le imposte, rilancia gli inve¬ stimenti e l'attività produttiva». li governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

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