Ottanta scudi umani nelle Filippine

Ottanta scudi umani nelle Filippine Ottanta scudi umani nelle Filippine I ribelli sfuggono all'assedio riparandosi dietro una folla di ostaggi MANILA Sono almeno ventotto i morti e quindici i feriti nei violenti scontri tra guerriglieri del «Fron¬ te Moro di liberazione naziona¬ le» (Mnlf) e l'esercito filippino, a Zamboanga, nella regione meri¬ dionale del Paese. L'esercito fi¬ lippino - prima dell'alba di mar¬ tedì (le tre del mattino, le 20 di lunedi sera in Italia) - aveva attaccato con gli elicotteri da combattimento un complesso abitativo in cui do giorni si erano asserragliati i guerriglieri musulmani gettandone nel pani¬ co i 750.000 abitanti della città (prevalentemente cristiani). Nella battaglia sono rimasti uccisi 25 guerriglieri, due civili e un militare. Costretto a usci¬ re allo scoperto dal massiccio attacco aereo, il grosso dei combattenti musulmani si è riversato nella città, dove centi¬ naia di abitanti sono slati sor¬ presi nel sonno. I guerriglieri hanno preso in ostaggio almeno ottanta persone: uomini, don¬ ne e bambini in maggioranza di fede cristiana, e li hanno usati come scudi umani, coprendosi la ritirata sotto gli occhi delle telecamere e dei militari impo¬ tenti. A causa degli scontri, l'aeroporto della città di Zambo¬ anga è stato chiuso. Manila ha inoltre deciso di adottare ecce¬ zionali misure di sicurezza in altre zone d.el Paese. Le autorità filippine hanno annunciato che sono in corso trattative con i rapitori per la liberazione dei civili. E queste trattative in serata hanno dato i primi frutti: gli integralisti han¬ no infatti rimesso in libertà 21 ostaggi, tutti stranieri. I negozia¬ ti tra i mediatori inviati dal governo e i sequestratori sono andati avanti per ore in una casa situata vicino ad un parco nei dintorni di Zamboanga. Due bus e blindati per il trasporto di persone sono stati portati sul posto per prelevare gli ostaggi liberati. Jose Mari Bue, redattore di un quotidiano locale inviato dal go¬ verno per mediare con i guerri¬ glieri, ha espresso la speranza che si raggiunga un accordo per la liberazione anche degli altri 60 ostaggi ancora nelle mani dei rapitori. Non sono noti, tuttavia, i termini degli accordi finora raggiunti tra rapitori e governo. I ribelli seguaci di Nur Misua- ri, fondatore del Mnlf (il Fronte moro) ed ex governatore della «Regione autonoma del Minda- nao musulmano» (Armm), hanno già provocato scontri la settima¬ na scorsa - quando erano morte 160 persone - nel tentativo di ostacolare il regolare svolgimen¬ to dei risultati delle elezioni che si sono tenute lunedì nella regio¬ ne dell'Arrnm. Una operazione militare attuata, pare, m accordo con il gruppo musulmano ribelle Abu Sayyaf, di cui sono note le connessioni con Al Qaeda. Secondo Misuari, arrestato al¬ cuni giorni fa in Malaysia e prossimo a essere estradato nelle Filippine, le elezioni sono una violazione dell'accordo del 1996, in cui il Mnlf garantiva l'abban¬ dono della lotta armata, in cam¬ bio dell'autonomia della regione di Mindanao. L'Organizzazione delle Confe¬ renza islamica (Oic) preme diplo¬ maticamente sulla Malaysia affin¬ ché rilasci.Misuari e gli consenta dunque di trovare asilo in Medio Oriente, possibilmente Dubai. L'ex governatore così sfuggirebbe alle incriminazioni del governo fihppino. Secondo fonti diplomati¬ che la Malaysia non sembra pro¬ pensa al rilascio, tuttavia sarebbe¬ ro in corso contrattazioni tra Kua- laLumpurel'Oic. [e.st.] In uno scontro a-fuoco erano morti 25 ultra islamici del Fronte Moro due civili e un soldato I guerriglieri si sono prima asserragliati, circondati dall'esercito, in un edificio abitato da cristiani. Poi la fuga, lunghe trattative e in serata la liberazione di ventuno stranieri I guerriglieri, mischiati alla folla di ostaggi, avanzano verso un blindato dei militari che saranno costretti a farli passare

Persone citate: Abu Sayyaf, Jose Mari, Misuari

Luoghi citati: Filippine, Italia, Manila, Medio Oriente