Un film tv della Rai per raccontare la vita e la morte di Maria Grazia di Fulvia Caprara

Un film tv della Rai per raccontare la vita e la morte di Maria Grazia IL PROGETTO, ANNUNCIATO A SOLI TRE GIORNI DAL FUNERALE DELLA GIORNALISTA DEL CORRIERE, FA DISCUTERE Un film tv della Rai per raccontare la vita e la morte di Maria Grazia progetto Fulvia Caprara ROMA POTREBBE aprirsi con le immagini del crollo delle Torri Gemelle a New York, lo scorso 11 settembre, e chiuder¬ si con le diverse, possibili versioni del barbaro omicidio del 19 novembre, su quella strada sterrata che porta da Kabul a Jalalabad, il film tv dedicato alla storia della gior¬ nalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli uccisa in Afghanistan. Realizzato dalla Rai insieme con la Lux Vide di Ettore Bernabei, il film sarà scritto e diretto dal regista Franco Bernini, sceneggiatore di autori come Luchetti, Salva- tores, Mazzacurati, esordien¬ te nel '97 con «Le mani forti». Le riprese, ambientate in Italia, Marocco e Tunisia, do¬ vrebbero avere inizio nella prossima primavera, ma pri¬ ma sarà necessario trovare l'attrice adatta a vestire i panni della giovane cronista: «Ci penseremo molto - dicono i responsabili - è una scelta delicata, di sicuro sarà un'in¬ terprete italiana». Il progetto, annunciato a soli tre giorni dal funerale della Cutuli, è di quelli destina¬ ti a far discutere: «Non c'è da parte nostra nessun intento di sfruttare il caso - ha subito chiarito Bernabei -. Rispettere¬ mo il punto di vista della famiglia che ci siamo sentiti in dovere di avvertire, come an¬ che il direttore del "Corriere della Sera" Ferruccio De Borto- li. Abbiamo garantito ai fami¬ liari che gli faremo vedere sia la sceneggiatura sia il primo montaggio del film». In serata da via Solferino si precisa che «il giornale non ha e non avrà alcun ruolo nell'iniziativa». Il vertice del quotidiano chiede soprattutto che «venga tutela¬ ta la figura umana e professio¬ nale di Maria Grazia e che sia rispettata fino in fondo la volontà delia famiglia». Il fratello della Cutuli Mario conferma di non essere contra¬ rio al progetto: «Abbiamo sapu¬ to di questa idea, abbiamo dato il nostro consenso e ho incarica¬ to mio cugino Paolo Valentino, corrispondente del "Corriere", di farlo a nome della famiglia. L'unica cosa che abbiamo chie¬ sto è la possibilità di esamina- re, chiunque sia l'autore, la sceneggiatura non appena sarà pronta, prima che inizino le riprese. Staremo a vedere, non ci opponiamo, ma non siamo certo esaltati da questa iniziati¬ va». La signora Agata, madre di Maria Grazia, commenta «mi sembra un'esagerazione» e, quanto al messaggio del film, ci vorrà tempo per metterne a fuoco i contenuti: «E' giusto ed essenziale - dice Mario Cutuli - che dalla fiction venga fuori una testimonianza esemplare, come è stata l'esperienza di mia sorella. Sono questioni che ' andranno affrontate, poco alla volta, nei prossimi giorni». Il direttore di Raifiction Ste¬ fano Munafò ha spiegato che l'intenzione non è quella di girare un «istant-movie» stru¬ mentalizzando le emozioni an¬ cora calde suiscitate dalla vi¬ cenda: «Faremo tutte le neces¬ sarie operazioni di indagine, saremo scrupolosi al massimo e, se al momento delle riprese non sarà ancora stata fatta piena luce sugli eventi, prove¬ remo a mettere in scena le diverse versioni come in "Rashomon" di Kurosawa». L'annuncio del progetto in tempi così stretti rispetto agli avvenimenti è dovuta, ha chia¬ rito ancora Munafò, alla neces¬ sità di «evitare che altri si muovano nella stessa scia e, liberi dalle nostre lentezze bu¬ rocratiche, arrivino prima». Il riferimento è a episodi passati e presenti che hanno riguarda¬ to Rai e Mediaset : i due film tv su Padre Pio e i due film su Papa Giovanni XXIII su cui si discute molto, proprio in que¬ sti giorni. La ragione alla base del film sulla Cutuli, chiarisce ancora Bernabei, dovrebbe essere «non solo quella di raccontare la vicenda significativa di una giovane che si è impegnata con tutta se stessa nel sogno di diventare giornalista, ma an¬ che quella di avvicinare il pubblico ai fatti dell'attualità da un punto di vista diverso». Il regista Bernini, che scri¬ verà la sceneggiatura con la collaborazione di una donna, confessa di «essere rimasto violentemente colpito» dalla storia di questa «semplice cro¬ nista che ha sempre creduto tenacemente nel suo lavoro, arrivando a fare importanti interviste mentre era in ferie e cadendo sul campo in un mo¬ mento storico che segnerà di certo il secolo futuro. Ci inte¬ ressa quindi l'aspetto umano, la parabola di una ragazza che, con la sua vita, ha scritto la biografia di tutti». Infine un esempio, per sotto¬ lineare che raccontare a caldo i fatti dell'attualità non è di per sé un crimine: «"Roma città aperta" - ricorda Bernini - fu girato quando nella capita¬ le ancora si sparava per le strade, la storia si ispirava alla vicenda reale di Don Luigi Morosini, il personaggio inter¬ pretato da Aldo Fabrizi». Il direttore della fiction «Vogliamo evitare che altri arrivino prima di noi» Ettore Bernabei: «Non intendiamo sfruttare il caso, ma raccontare il suo sogno di reporter» I famigliari hanno dato . il loro consenso Maria Grazia Cutuli in una recente foto

Luoghi citati: Afghanistan, Italia, Jalalabad, Kabul, Marocco, New York, Roma, Tunisia