Le colombe di An dialogano con la Cisl di Fabio Martini

Le colombe di An dialogano con la Cisl RIPRENDONO CORPO I CONTATTI AVVIATI NEI MESI SCORSI. APPLAUSI PER PEZZOTTA CHE DICE NO ALLO SCIOPERO Le colombe di An dialogano con la Cisl «Spazio ai lavoratori nella gestione delle imprese». Ed è subito feeling retroscena Fabio Martini GIANFRANCO Fini e il suo ministro Gianni Aleman¬ no, tutti e due con la testa girata e lo sguardo fisso, seguo¬ no ogni parola del discorso del cislino Pier Paolo Baratta e improvvisamente della sala di An si alza un applauso, quando il vice di Savino Pezzotta an¬ nuncia: «Noi lo sciopero genera¬ le non lo faremo! Perché lo sciopero generale è una cosa seria e noi ce lo teniamo in tasca». Nell'applauso liberatorio dei quadri di An e in Fini che annuisce platealmente, c'è la frustrazione delle colombe feri¬ te, di chi in questi giorni ha cercato di evitare la rottura tra governo e sindacati e non c'è riuscito. Due sere fa la decisio¬ ne di Berlusconi di andare avan¬ ti comunque ha spiazzato i sindacati dialoganti (Cisl e Uil), ma anche i partiti meno propen¬ si allo scontro (la "Destra socia¬ le" di An, il Biancofiore, la stessa Lega) e dunque, nei pros¬ simi giorni, saranno proprio le colombe a dover volare contro¬ vento. Eppure, proprio nel giorno in cui si riaffaccia sul governo Berlusconi il fantasma dello scontro sociale, durante un con¬ vegno promosso dalla corrente della "Destra sociale" di An, è venuto allo scoperto un dialogo che già da mesi covava sotto traccia: quello tra la Cisl e Allean¬ za Nazionale. Feeling ap¬ parentemente complica¬ to quello tra il sindacato che fu vicino alla de e un partito di destra, ma è pur vero che nei mesi scorsi si sono consumati significativi abboccamenti tra le due parti. Nel marzo scorso, quando la Casa delle libertà assaporava »ià la vittoria ma paventava un ms del 1994 con il sindacato in piazza. Fini si è incontrato riservatamente con Pezzotta, da poco eletto segretario della Cisl. Un incontro che si è tenu¬ to - dettaglio non trascurabile - nella sede romana della Compa¬ gnia delle Opere grazie alla tessitura di Gianni Alemanno, allora responsabile delle politi¬ che economiche di An. E qual¬ che giorno dopo Fini si è visto a quattr'occhi anche con Luigi Angeletti, leader della Uil, sin¬ dacato laico-sOciahsta che alcu¬ ni giorni fa ha eletto due rappre¬ sentanti nella direzione ds. E dunque, il progetto di infilare un cuneo tra Cgil da una parte, Cisl e Uil dall'altra, è una tentazione coltivata anche da Fini e da Alemanno, il mini¬ stro più giovane e politicamen¬ te più ambizioso di Ah: è pro¬ prio lui ad aver voluto il conve¬ gno "Partecipare per compete¬ re" nel corso del quale è stata presentata la proposta di legge «per la partecipazione dei lavo¬ ratori alla gestione e ai risultati delle imprese». Tematica ecu¬ menica che consente di rievoca¬ re l'antica vocazione corporàti- vista della destra, ma anche le encicliche di molti Papi, il mo¬ dello renano, i consigli di gestio¬ ne cari a pei e psi nel dopoguer¬ ra. An propone incentivi alle imprese che volontariamente scelgono il modello partecipati¬ vo e la proposta è piaciuta assai alla Cisl: «E' un tema di straor¬ dinario interesse - ha detto Baretta - che ha una ricaduta di carattere strategico, sul quale troverete la Cisl pronta all'ap¬ puntamento», anche se «su que¬ sto la differenza tra noi e la Cgil è esplicita». Ma forse è proprio questa divisione ad alimentare gli ap¬ petiti deir"area sociale" che - con la spinta di Alemanno e l'appoggio di Fini - sta cercan¬ do di inserire la proposta sulla sartecipazione all'interno del- a più ampia delega governati¬ va per la riforma del mercato del lavoro: «Questa proposta mi trova totalmente d'accordo - ha detto al convegno il mini¬ stro del Welfare Roberto Maro¬ ni - ed è mia intenzione attacca¬ re questo vagone alla locomoti¬ va del mercaf o del lavoro». Decisamente critico Guidal¬ berto Guidi, consigliere di Con¬ findustria per le relazioni indu¬ striali: «Siamo pronti a discute¬ re, ma con molte perplessità», a cominciare dai rischi di «farra- ginosità», di ulteriore «burocra¬ zia» e di possibili esiti parados¬ sali, legati alla vicinanza tra la Cgil e i no-global: «E se ci ritrovassimo Casarini in un consiglio di amministrazio¬ ne?». E anche se An - con Fini, con La Russa, con lo stesso Aleman¬ no -sull'articolo 18 si allinea con Berlusconi, nei prossimi giorni da destra si cercherà un dialogo con Uil e Cisl e nella stessa direzione andranno i moderati per tradizione del cen¬ trodestra: «Va levato un ponte verso chi non ha la rigidità e l'opposizione politica della Cgil - dice il leader del Ccd Marco Pollini - Tutto quello che si può fare per allargare il consenso sociale, è utile. Anche perché le condizioni politico-sociali sono molto diverse da quelle del 1994 e se si sfronda il confron¬ to dal rivestimento delle ban¬ diere, le posizioni sono meno lontane di quel che appare». E il presidente dei deputati Ccd- - Cdu alla Camera Luca Volente, con allusione al governo: «Se si pensa di fare piccole riforme con colpi di mano, si creano condizioni di disagio sociale». Dice il ministro per le Politiche agricole Alemanno: «In questo frangente una lacerazione tra le parti sociali sarebbe.dramma- tica» e quanto ad An «dovrà evitare il rischio di ritrovarsi nel mezzo di un conflitto socia¬ le senza un'idea strategica». A sinistra II vicepresidente del Consiglio Gianfranco Finì Sotto il segretario della Cisl Savino Pezzotta