Strage a Roma per una fuga di gas di Filippo Ceccarelli
Strage a Roma per una fuga di gas NELL'ESPLOSIONE TRENTA FERITI. GLI ABITANTI DEL QUARTIERE ACCUSANO: «AVEVAMO DENUNCIATO |L PERICOLO GIÀ' LA NOTTE PRIMA» Strage a Roma per una fuga di gas Sei morti, 3 sono pompieri. Indagine per disastro colposo Filippo Ceccarelli NON è stata ima bomba», ha detto subito il ministro Scapo¬ la. Poco 0 nulla, in effetti, ha a che fare l'esplosione di Val Melai- na con il dirottamento suicida che ha determinato il crollo delle torri gemelle e la morte di quat- tronma persone a New York. Le differenze appaiono infatti così evidenti da scoraggiare, in via teorica, qualsiasi analogia tra 1 due eventi. Eppure... Eppure in pratica sta cambian- ' do la percezione e forse la coscien¬ za stessa delle calamità. Non è cosa da poco. Ogni catastrofe, ormai, vede nei suoi dintorni la presenza di macchine fotografi¬ che, telecamere digitali, apparec¬ chi di riproduzione dell'immagi¬ ne. E nel grande schermo, o megho nello schermo totale in cui si è tutti immersi, ecco che il disastro, i fumi, le macerie, il dolore e il sacrificio dei vigili del fuoco di via Ventotene si sono subito innestati, sovrapposti 0 gemellati con quelli di Manhat¬ tan. In altre parole: prima di capire ciò che esattamente era accaduto al Nuovo Salario, è parso natura¬ le e in qualche modo anche neces¬ sario presentarlo ed evocarlo in relazione all'undici di settembre e a quelle immagini indimentica- bili. Stesse parole, stessa atmosfe¬ ra di panico, stesse inquadrature mosse, stesso montaggio, stesse testimonianze trafelate: «Io certe cose - ha detto al tg uno dei sopravvissuti - le avevo viste solamente in televisione». A prima vista, si direbbero gli effetti di un mondo non solo interconnesso e globalizzato, ma sotto il dominio delle emozioni e delle rappresentazioni. Una spe¬ cie di sindrome da Ground Zero, secondo cui fra il guasto di una conduttura del gas e Osama bin Laden non c'è nulla in comune, se non quello che si vede e si vive davanti alla tv. Anche per questo varrà la pena di tenere gli occhi ben aperti, e magari anche di stropic- ciarseli, ogni tanto. Sempre più spesso vanno perdendosi le di¬ stinzioni tra la realtà mediatica e la realtà-realtà; e mentre la ricer¬ ca del vero tende a cedere il campo alla conferma del già no¬ to, mia sceneggiatura invisibile imprigiona i fatti in un gioco di ombre e di specchi. Nulla sembra più normale, quotidiano. Perché sì, certo: la televisione ispira la vita, ma a volte cerca pure di mangiarsela. LA SINDROME DELL'11 SETTEMBRE ROMA. Sei morti, una trentina di feriti. E' il bilancio dell'esplosione provocata da Tina fuga di gas nel quartiere Monte Sacro. Gli abitanti aVevano lanciato l'allarme lunedì sera: «Sentiamo odore di gas». Si indaga per disastro colposo. Cerbi, Galeazzi e Grignetti ALLE PAGINE 2 E 3
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