A Bonn si tenta di inventare la pace di Francesca Sforza

A Bonn si tenta di inventare la pace A Bonn si tenta di inventare la pace Al via la Conferenza per il governo del dopo-taleban Francesca Sforza inviata a BONN Comincia ufficialmente questa mattina la prima grande confe¬ renza di mediazione dall'inizio del conflitto in Afghanistan. A Bonn si respira il clima delle grandi occasioni, e tornano alla mente le atmosfere di quando la cittadina renana ospitava i grandi colloqui intemazionali negli anni della Guerra fredda. Il Petersberg, la collinetta ai piedi di Bonn dove si terranno gli incontri tra i vari rappresen¬ tanti delle delegazioni, è circon¬ dato da severissime misure di sicurezza. All'interno del gran¬ de albergo-castello che accolse Eisenhower nel 1945, Breznev nel 1973 e lo stesso re Zahir nel 1957 sono state allestite tre grandi sale conferenze e gli arredi sono stati adattati ai nuovi ospiti: stanze dedicate alla preghiera, gastronomia ri¬ spettosa dei precetti rehgiosi e servitù femininile^enza bimja, «11 clima sembra favorevole e lascia ben sperare», ha dichia- ral&ferigera-il nipote dell'ex re afgano Mustafa Zahir dopo una prima presa di comatlo con i rappresentanti del Gruppo di Cipro. Gh altri ospiti sono arri¬ vati nel corso della notte, in una città blindata e sotto stret¬ tissimi controlli di sicurezza: tra questi, gh undici rappresen¬ tanti dell'Alleanza del Nord e i tre del gruppo di Peshawar, che sono atterrati a Bonn a bordo di un aereo militare britannico. NeUe sale d'ingresso del «Ma- ritim Koenigswinter», il grande albergo dove si terranno le conferenze stampa degh invia¬ ti deUe Nazioni Unite, si affolla¬ vano già da ieri sera moltitudi¬ ni di giornalisti. Il direttore dichiara di non ricordare «or¬ mai da molti anni» un simile dispiegamento di forze mediati- che. Impossibile trovare una stanza nel raggio di diversi chilometri, pieni tutti gh alber¬ ghi dei dintorni, improvvisa¬ mente presi d'assalto da mezzi di informazione di tutto il mon¬ do (oltre mille i giornalisti ac¬ creditati). Grandissime le aspettative, dunque. Ma saranno soddisfat¬ te? «Da Bonn ci aspettiamo chiare conferme su come debba Srecedere il processo di stabi- zzazione - fa sapere da Kabul il ministro degh Esteri deh'Alle¬ anza del Nord Abdullah Abdul- lah, che non sarà presente alla conferenza - «Da parte nostra c'è tutta la volontà di far sì che questi colloqui siano un succes¬ so». Ma il portavoce dell'invia¬ to deh'Onu Ahmed Fawsi, nella sua prima comunicazione uffi¬ ciale, ieri s^ra, ha detto che questa conferenza «è solo il primo,passo per un processo che dovrà continuare.soprattut- to in Afghanistan. Sarebbe mol¬ to deludente - ha aggiunto - se quj.a Bonn non si riuscisse a raccogliere il consenso necessa¬ rio a portare avanti il negoziato in fasi successive». Là base su qui si fonderanno i primi colloqui di oggi è la proposta delle Nazioni Unite di dar vita a una forza multinazio¬ nale con un mandato del Consi- glio di sicurezza. «E' escluso l'invio di Caschi blu - ha detto ancora Ahmed Fawsi - non solo per le difficoltà operative che incontrerebbero, ma anche per la complessità della situazione generale». Non si tratta di man- tenere la pace, in Afghanistan, ma di crearla, o meglio, di agire perché si possa dar vita a una cooperazione tra le varie forze di sicurezza presenti sul territo¬ rio. Il cognato dell'ex re afga¬ no, Ahmir Farhang, si è detto a favore dell'invio di truppe di pace, e lo stesso re Zahir Shah ha dichiarato che questa opera¬ zione «potrebbe costituire un primo passo per avviare le trattative». Altri rappresentan¬ ti dell'Alleanza del Nord, tutta¬ via, sono contrari all'invio di truppe sotto il mandato Onu. Sostengono, che costituirebbe una delegittimazione delle for¬ ze afghane e finirebbe per esse¬ re controproducente ai fini di una reale stabilizzazione. Di fronte alla possibilità di un utihzzo di forze afghane, tutta¬ via, l'inviato delle Nazioni Uni¬ te Ahmed Fawsi ha espresso qualche dubbio: «Non la vedo realizzabile nelle prossime set¬ timane, al momento non mi sembra percorribile». Le trattative intomo al tavo¬ lo di Bonn dovrebbero durare sette giorni, ma potrebbero an¬ dare avanti .per molto più tem¬ po, oppure interrompersi a bro¬ ve.Jl maggiore scetticismo vie¬ ne t proprio dall'Afghanistan, quello che a Petersberg non si sente rappresentato e che per questo ha scelto di non venire. Ai presenti, il difficile compito di creare, prima ancora della costituzione o del governo tran¬ sitorio, una reale comunicazio¬ ne tra le parti. Severe misure di sicurézza al Petersberg Fra gli ospiti stanno arrivando gli undici dell'Alleanza e i tre del gruppo di Peshawar Moltitudini di giornalisti, non sj trova una camera nel raggio di chilometri. Grandi aspettative e incertezza I delegati dell'AlleahzàpHma della loro partenza da Kabulcon uh Hercules '