Truppe Usa all'aeroporto di Kandahar di Paolo Mastrolilli

Truppe Usa all'aeroporto di Kandahar Truppe Usa all'aeroporto di Kandahar Ondate di elicotteri sbarcano uomini e mezzi blindati Paolo Mastrolilli NEW YORK Caduta la città settentrionale di Kunduz, gh americani hanno . lanciato l'assalto finale a Kan¬ dahar, ultimo baluardo dei tale¬ ban in Afghanistan. Fonti locali dicono che ieri notte gh elicotte¬ ri sono atterrati a ondate sull'ae¬ roporto della città, scaricando uomini e mezzi. Da un paio di giorni girava la voce che 1500 marines erano pronti a lasciare le loro navi nel Mare Arabico, per attaccare Kandahar e accele¬ rare la caccia a Osama bin Laden e al mullah Omar. L'ordi¬ ne è arrivato ieri notte, secondo la testimonianza di Mohammad Anwar, portavoce del coman¬ dante Gud Fida Mohammad, che guida la tribù Achakzai nel controllo dell'aeroporto. Anwar ha detto di aver visto molti elicotteri, compresi i grandi mezzi da trasporto «Chinook», mentre i caccia sorvolavano la zona per! dare copertura. H co¬ mandanti locali, tra cui Hamid Karzai, hanno' preso subito il controllo delle strade vicine che portano a Kandahar, per rispon¬ dere alle eventuali reazioni dei taliban. Questa nuova fase del conflit¬ to comincia dopo la caduta di Kunduz, ma ieri anche Mazar-i- Sharif è tornata a essere un teatro di guerra per via dei prigionieri mercenari. Questi soldati, i più pericolosi e deter¬ minati, erano stati catturati a Kunduz e rinchiusi nella fortez¬ za di Qalai Janghi, vicino Ma- zar-i-Sharif. Alcuni di loro, fra 300 e 800 secondo le testimo- , nianze, hanno cercato di scappa¬ re. Sono riusciti ad abbattere la porta di un deposito di munizio¬ ni, e dopo aver ripreso le armi si sono messi a sparare. Il generale uzbeko Dostum, che controlla la regione, ha mandato 500 uomini nella for¬ tezza per soffocare la rivolta, ripresa dalla tv tedesca che si trovava neU'edifìcio. I soldati dell'AUeanza, però, non sono bastati a piegare i mercenari, e quindi le forze speciali america¬ ne che stavano con loro hanno chiamato vìa radio gli aerei. Dopo i nuovi raid, la sommossa è finita. Ma sul terreno sono rimasti quasi tutti gh insorti e anche un americano che si chia¬ merebbe Mike. Secondo la testi¬ monianza del corrispondente di «Time», Alex Perry, sono stati impegnati nella lotta anche do¬ dici soldati Usa e britannici. Il Pentagono ha confermato che uomini delle forze speciah erano nella fortezza, .quando è scoppiata la rivolta, e quindi hanno partecipato ai combatti¬ menti. Ma il colonnello Dan Stonekìng ha detto che tutti i militari americani sono stati rintracciati. Il Pentagono parla¬ va per i suoi uomini, e non ha escluso che membri di altre agenzìe, tipo la Cia, siano stati uccìsi. Ma nessuno a Washin¬ gton ha confermato la perdita. La sommossa di Mazar-i-Sha- rif conferma quanto sia ancora instabile la situazione, e quanto sono pericolosi i mercenari stra¬ nieri di al-Qaida, problema prin¬ cipale anche a Kunduz, dove erano assediati circa 10.000 tah- ban afghani e 3000 guerriglieri venuti da paesi come il Paki¬ stan e la Cecenia. Il comandan¬ te Daoud Khan ha detto ieri che «l'intera città è sotto il nostro controllo», ma questa non è ancora la versione definitiva confermata da tutti. Un altro portavoce ha detto che le trup¬ pe guidate da Mir Alam, assi¬ stente del generale Atta Moham- med, sono state le prime ad entrare a Kunduz, senza incon¬ trare resistenza. Lo stesso Mohammed ha poi confermato l'avanzata, dicendo però che «ci muoviamo molto lentamente, per consentire ai nemici di ar¬ rendersi». Ma il' comandante Ustad Attah, un alleato di Do¬ stum, ha detto che la città non sarà interamente conquistata prima di domani. Le versioni diverso nascono da due elementi: i mercenari, e le rivalità inteme alla stessa Alleanza. Nonostante la fuga da Kunduz dei taleban, infatti, sac¬ che di resistenza rimangono nelle zone dove si trovano i guerriglieri stranieri, pronti a morire come quelli imprigiona¬ ti a Mazar-i-Sharif. L'ex presi¬ dente Rabbani ha cercato di sbloccare la situazione, cam¬ biando parere sul loro tratta¬ mento: fino a ieri voleva che ì mercenari fossero arrestati e processati in Afghanistan, ma adesso dice di essere disposto a consegnarli all'Onu. I guerrighe- ri però non si fidano, viste le esecuzioni avvenute proprio a Mazar-i-Sharif e fuori Kabul. Il secondo problema sono le rivali¬ tà nell'Alleanza. Le intese preve¬ devano che Kunduz sarebbe caduta nelle mani del generale di origini tagike Mohammad Daoud, ma l'uzbeko Dostum ha cercato di anticiparlo, provo¬ cando tensioni. Comunque sia, l'assedio all'ultimo baluardo ta¬ leban nel Nord dell'Afghanistan è ormai finito, e la campagna di Mazar-i-Sharif è costata la vita anche a Juma Namangani, al¬ tro «colonnello» di Bin Laden. Quindi ora tocca a Kandahar. Le bombe americane intanto contìnano a cadere anche nella zona di Torà Bora, vicino Jalalà- bad, dove è stato avvistato Bin Laden. Questi sviluppi militari rendono ancora più necessaria la prima conferenza di pace domani a Bonn, e infatti Rabba¬ ni ha teso una mano, dicendo che alcuni taleban moderati potrebbero essere inclusi. Ieri è caduto in combattimento il primo americano E' stato disarmato e ucciso durante la rivolta dei legionari prigionieri di Al Qaeda nella fortezza di Qalai Il Pentagono nega che il morto sia un militare,: ma non esdùdech'e ruòmef0 potesse appartenere . a qualche 3^2:151'* come la Cia, impegnata in Afghanistan Combattenti taleban in fuga dalla linea del fronte a Est di Kunduz