Neorealismo e auto come Musa

Neorealismo e auto come Musa MUSEO DELL'AUTOMOBILE Neorealismo e auto come Musa Fotografie cy Italia d^ " òpere originalijspirate al mondo dei veicoli D! -UE mostre si aprono in que- |sti giorni al Museo dell'Auto¬ mobile: una dedicata alla fo¬ tografia neorealistica, l'altra intito¬ lata «100 artistì per l'auto». Nella prima: volti, mestieri, cit¬ tà, donne, uomini, bambini, che non esistono quasi più. Un altro mondo, un altro tempo. «GII anni del Neorealismo: tendenze della fotografia Italiana» si inaugura il 27 novembre alle 18,30. E' ideata e realizzata dalla FIAF con l'Archivio fotografico Tostano, e raccoghe ol¬ tre 150 immagini scattate da 30 dei maggiori fotografi italiani tra la fine della seconda guerra mondiale i primi anni sessanta. Il percorso dèlia mostra è un possibile itinerario che percorre il; paese da nord a sud. «A neoreali¬ smo ih fotografia -scrive in catalo¬ go Manfredo Manfroi - rappresentò un momento di transizione ìmpor^ tante, l'allontanarsi almeno nelle sue manifestazioni di vertice dai formalismi e dal bozzettismo d'an¬ teguerra, l'acquisizione di una mag¬ giore consapevolezza nell'osserva- re la realtà, specie nei suoi aspetti meno salienti»; Così da Milano a Venezia, da Reggio Emilia a Senigallia e poi da Siena a Napoli e poi sempre più giù fino alla Sicilia, quelle immagini si immergono in un contesto storico che pare, nonostante siano passati non troppi decenni, non appartener¬ ci più. Un modo di guardare attra¬ verso cose e persone del mondo che forse prima del cinema ha scelto di raccontare la quotidianità «di un paese che dopo gli anni del fascismo e la seconda guerra mondiale, stava riscoprendo la sua identità». Eecco le immagini di Enrico Bacci, Aldo Beltrame, Gianni Beren- go Gardin, Carlo Bevilacqua, Enzo Bevilacqua, Gianni Boighesan, Pier- SÌoigìo Pranzi, Alessandro Brembil- a, Bepi Bruno, Alfredo Camisa, Tranquillo Casiraghi, Mario Catta¬ neo, Cesare Colombo, Luigi Crocen- zi, Mario De Biasi, Seigìo Del Pero, Toni Del Tin, Pietro Donzelli, Eme¬ sto Fantozzì, Stanislao Fani, Fer¬ ruccio Ferronì, Mario Finocchiaro, Mario Giacomelli, Fosco Maraìnì, Nino Migliori, Enrico Pasquali, Fe¬ derico Patellani, Franco Pinna, Ful¬ vio Roiter. Tutti; alcuni noti, altri meno. E' il lungo racconto di un'Italia che cambiava volto dopo gli anni disastrosi della guerra, un'Italia che oggi si fatica a riconoscere; per i vestiti dei bambini airampicati sul¬ le- pertiche di una scuola, per le donne sedute nelle corti intente a ricamare e a pulire la statua della Madonna, per tutte quelle mondine a piedi scalzi, per 1 bambini nei vicoli di Napoli che giocano intomo ad una bara, per i cantastorie, per i muli nei campì e per altre donne che alla fontana lavano i panni, per i bambini che lavorano come garzo¬ ni, per i primi pannelli pubblicitari della Coca Cola fuori dal bar, per i matrimoni, per le valigie chiuse con la corda alla stazione di Milano, per le prime serate davanti alla televi¬ sione. Un'Italia insomma che forse non ci manca, ma può aiutarci a riflettere sul futuro di questo paese all'inìzio del XXI secolo. «100 artisti per l'auto», in colla¬ borazione con Euphon, si tiene dal 24 novembre (inaugurazione il 23) e spicca per la particolarità, innovati¬ va, dei supporti impiegati dagli oltre 160 artisti partecipanti e che vanno dalle normali fotografie alle oltre 150 coppe mota per autovettu¬ re in luogo delle tradizionali tele da pittura ed, infine, a parti staccate di veicoli, fomite dal Centro Ricerche Fiat, come base per realizzare le opere. Oggetti di «servìzio» come le coppe che, di solito, abbelliscono i cerchi delle ruote delle automobili 0 interi pezzi di mezzi industriali come la cabina di un camion, sì sono prestati ad un evento che dimostra, ancora una volta, come l'arte non si pon^a limiti nel cercare nuovi strumenti espressivi. Colori, idee, visioni, sogni, sì trasferiscono in un viaggio magico, dalla raziona¬ lità di un componente industriale al mondo della creatività. E non da meno sono le fotografie, che parto¬ no sempre dalla stessa ruota. In totale sono visìbili 150 fotografie di 30 tra ì più affermati fotografi italiani, oltre 150 coppe mota di 110 pittori e 15 lavori su partì staccate di veicoli. L'affascinante . interpretazione di uno degli strumenti di mobilità' più importanti nasce grazie all'im¬ pegno del Museo dell'Automobile e del suo direttore, Rodolfo Gaffino, del colosso della comunicazione multimediale, la Euphon e per un' idea dell'artista Mimmo Lagena. «100 artisti per l'auto» sì inserisce, tra l'altro, nelle iniziative di speri¬ mentazioni artistiche del Museo dell'Automobile dopo quella di "Ar- tsis Life" del 1993 in culi protagoni¬ sti erano dei caschi motociclistici ovviamente dipinti e quella delle auto Mercedesreinterpretate dal giapponese Yamagata (1995). Da sottolineare il contributo di spon¬ sor come Pirelli, Continental, STD Italia, Digital Color. Il biglietto di ingresso è abbinato a quello del Museo e offre perciò l'occasione per vedere 0 rivedére la collezione per¬ manente. Lisa Parola Museo dell'Automobile corso Unità d'Italia 40 Mar/merA/en/sab 10/18,30 gio 10/22, dom 10/20,30 Chiuso lun.infotel 011/677666 Neorealismo: aperta fino ai 13/1 100 artisti: aperta fino ai 6/1 «Nei campi», del 1955: la fatica del lavoro secondo Aldo Beltrame Uno degli originali lavori artistici esposti, ispirati all'automobile