L'inglese di tutto il mondo a Torino

L'inglese di tutto il mondo a Torino L'inglese di tutto il mondo a Torino ' associazione Wideworld English subentra al British Council In via Saluzzo 60 si terranno incontri e appuntamenti culturali AVEVAMO lamentato, con rammarico e con tristezza, in questa stessa sede la chiusura a Torino della sede del British Council, che era stata inaugurata ufficialmente da qualche anno soltanto. Si trattava, come purtroppo accade di frequente, di una per¬ dita dolorosa sotto molti aspet¬ ti, in quanto privava la nostra città di un punto di riferimento non soltanto didattico, ma cultu¬ rale nel senso più ampio della parola. Nella sala conferenze del British Council di via Saluz¬ zo 60, infatti, erano stati ospita¬ ti scrittori e personalità qualifi¬ cate che avevano intrattenuto un pubbhco non necessariamen¬ te di specialisti. Dobbiamo sottolineare, tra l'altro, che oggi si tende a dire letterature più che letteratura di lingua inglese, perché il loro territorio non comprende soltan¬ to la Gran Bretagna, ma tutte le cosiddette letterature post-colo¬ niali, dall'Africa all'India, dai Caraibi all'Australia e che con V. S. Naipaul, inglese di naziona¬ lità ma nato a Trinidad, hanno ottenuto il riconoscimento del¬ l'ultimo premio Nobel. Ora siamo in grado, con una soddisfazione che speriamo farà dimenticare il rammarico, di annunciare la nascita di una associazione la quale, nei locali di via Saluzzo, succederà al British Council con gli stessi propositi. Si chiamerà Widewor¬ ld English, cioè, tradotto libera¬ mente, l'inglese di tutto.il mon¬ do, ed è la sezione italiana della omonima istituzione europea. Com'è comprensibile, vi si svol¬ gerà una regolare attività didat¬ tica che comprenderà i corsi per la laurea breve in interpretaria¬ to e traduzione e i Master delle stesse discipline; ma Widewor¬ ld esprimerà anche un'associa¬ zione priva di fini di lucro, affidata a un Comitato Scientifi¬ co nel quale figurano esponenti della cultura torinese, da Oddo¬ ne Camerana a Alessandro Mon¬ ti, da Adalberto Chiesa a Maria Grazia Dandini. Il progetto di Wideworld En¬ glish è ambizioso, nel senso che si propone appunto di invitare ospiti qualificati dalle varie aree anglofone, i quali visitando l'Italia sarebbero altrimenti in¬ dotti a saltare Torino. Un pro¬ gramma sistematico è ancora in via di definizione, ma già posso annunciare l'incontro di apertu¬ ra, che ritengo piuttosto signifi¬ cativo. Infatti, lunedì 26 novem¬ bre, alle ore 16, nella sede di via Saluzzo 60, parlerà sul tema «The Cultural Scene in Canada: the Role of the Italian-Cana- dians», «La scena culturale in Canada: il ruolo degli italo-cana¬ desi», lo scrittore canadese di origine italiana Joe Fiorito, che il 24 riceverà a Castel Goffredo il prestigioso Premio «Giuseppe Acerbi» per il suo intenso roman¬ zo «The Closer We Are to Dying», pubblicato in Italia da Garzanti con il titolo «Le voci di mio padre». Scrittore e giornali¬ sta. Fiorito vive a Toronto e ben rappresenta la caratteristica multietnicità della letteratura canadese, oggi tra le più vivaci nel quadro dell'anglofonia. Claudio Gorìler Presidente del Comitato Scientifico di Woridwide English

Persone citate: Adalberto Chiesa, Cana, Garzanti, Joe Fiorito, Maria Grazia Dandini, Naipaul, Oddo, Role, Trinidad