Il cancella-sogni

Il cancella-sogni ALLO JUVARRA IL 26 Il cancella-sogni La distruzione di vecchi film nella performance di Valerio TRA le manifestazioni collaterali che accompagnano e fanno da corollario al Torino Film Festival, va inserita a pieno titolo quella organizzata da Juvarra Multiteatro e intitolata «Foto S- oltre». Si tratta, nello specifico, di una mostra di fotografie e di uno spettacolo teatrale dedicati al cinema. Lo spettacolo si intitola «La fabbrica dei sogni», va in scena lunedì 26 novembre al Teatro Juvarra alle ore 20,45, è stato scritto da Paolo Valerio, ed è stato diretto da Paolo Micciché. Liberamente ispirato al romanzo di Bohumil Hrabal «Una solitudine troppo rumorosa» incentrato sui libri da destinare al macero, «La fabbrica dei sogni» crea un simbolico parallelo con il mondo del cine¬ ma, spostando la riflessione sulla scriteria¬ ta facilità con cui viene distrutta la memoria cinematografica. «Spettacolo per macchina da proiezione muta e attore solo» (così recita il sottotito¬ lo), l'allestimento ha dunque in scena l'autore-interprete Paolo Valerio e la mac¬ china da proiezione muta Hellman 1929 impegnata nel riprodurre un collage di immagini rovesciate di vecchi film. Più in particolare, il filmato che accom¬ pagna come un sottofondo visivo lo svolger¬ si dell'azione teatrale sino a diventarne parte integrante, è un prezioso lavoro di cucitura di vecchie pellicole che Aristide Polato, operatore di cinema dal 1926, ha raccolto nel corso di 60 anni di attività. E su un fondale così vivo e palpitante, il protagonista si staglia svolgendo il suo compito: distruggere fotogramma su foto¬ gramma tutte le pellicole in suo possesso. [m. bo.J

Persone citate: Aristide Polato, Bohumil Hrabal, Hellman, Juvarra Multiteatro, Paolo Micciché, Paolo Valerio