Reporter inglese ferita da un kamikaze

Reporter inglese ferita da un kamikaze Reporter inglese ferita da un kamikaze A Mazar-i-Sharif il taleban fa esplodere una granata mentre si arrende dall'inviato a ISLAMABAD Due metri più avanti e adesso si dovrebbe raccontare la mor¬ te di un'altra giornalista. An¬ drea Catherwood, 34 anni, in¬ glese, reporter della rete tv Itv-News, era nella sede della Croce Rossa di Mazar-i-Sharif per riprendere la resa di 400 taleban scesi dalle montagne. I mujaheddin che li perquisisco¬ no, loro che trattengono solo la copia del Corano e consegnano armi, munizioni, granate, bom¬ be a meno. E' quasi mezzogior¬ no, e la fila è quasi finita. Pochi afghani, molti pakistani e eoceni, quasi tutti arabi della Brigata 55, la milizia scelta di Osaro- bin Laden. Ai^ xrea Catherwood è con altri due cameramen e l'invia¬ to della Cnn, l'italiano Alessio Vinci. Stanno riprendendo le casse che si riempioni di armi. E' un attimo. Vinci se ne accor¬ ge e fa un salto indietro. An¬ drea Catherwood no. Un guer¬ rigliero ha tirato fuori dal camicione una bomba a mano, ha tolto la sicura e questa esplode. Un kamikaze della Guerra Santa. Panico. Il guerri¬ gliero è morto massacrato. Al¬ tri due sono ridotti allo stesso modo. Un capo taleban, il capo della loro pattuglia, è ferito grave. La stanza si svuota, temono altri kamikaze, scappa¬ no tutti. La giornalista inglese non scappa. E' a terra, immobile, e Alessio Vinci pensa al peggio. Dopo Maria Grazia Cutuli an¬ cora una donna giornalista. E invece Andrea Catherwood si muove, chiede aiuto, si tiene la gamba destra e giada. Meno male che era nella sede della Croce Rossa, e ci sono i medici. Il ginocchio è malridotto, ma se la caverà. Nella confusione della prima mezz'ora da Ma¬ zar-i-Sharif parte la notizia di un'altra giornalista uccisa. Non è vero, ma ci è andata troppo vicino. Fosse stata due metri più avanti avrebbe fatto la stessa fine degli altri due guerriglieri. «E' stato un incidente», ha detto il portavoce dell'Allean¬ za del Nord. «Assolutamente no - ha risposto Alessio Vinci -. Non è stato un incidente, è stato un suicidio. Ha fatto esplodere la bomba intenzio¬ nalmente, l'ho visto. Li stava¬ no poerquisendo in modo civi¬ le, con gli altri non c'era stato nessun problema». Quando è toccata al guerrigliero è spun¬ tata la bomba a mano già senza sicura. Suicidio. Come ha sempre ordinato Bin Laden: «Piuttosto che consegnarvi uc¬ cidetevi». E il mullah Omar, da Kandahar, ha già emesso il suo editto che assolve i musulma¬ ni suicidi della Guerra Santa. Il kamikaze taleban non è afghano. Pare sia arabo. «Biso¬ gna stare attenti ai prigionieri - aveva detto venerdì notte il generale Dostum, il padrone di Mazar-i-Sharif-. Con gli afgha¬ ni non ci sono problemi, ma questi sono quasi tutti arabi, eoceni e pakistani. I più perico¬ losi». E si è visto. Guerriglieri allo sbando, che non sanno dove andare. A loro non basta cambiare un turbante, dovreb¬ bero cambiare la faccia. «Ho visto che li stavano separando. gli afghani da una parte e gli stranieri dall'altra», riferisce Vinci. E la bomba è venuta dagli stranieri. Itv-News, da Londra sta tentando di organizzare la par¬ tenza di Andrea Catherwood , per il Pakistan o per l'Uzbeki¬ stan. Le sue condizioni non sono gravi, per qualche mese zoppicherà sapendo che le po¬ teva andare peggio, molto peg¬ gio. Il generale Dostum ha si è esibito in una scenata telefoni¬ ca con i suoi responsabili della sicurezza. Mazar è sotto il suo controllo, e il ferimento di Andrea Catherwood per il ge¬ nerale è quasi un affronto in casa. Da questa mattina i pri¬ gionieri verranno separati e perquisiti all'ingresso di Ma- zar. E dovranno consegnare anche il Corano. Ig. e]

Luoghi citati: Islamabad, Kandahar, Londra, Pakistan