Nandrolone: tocca a Guardiola

Nandrolone: tocca a Guardiola Nandrolone: tocca a Guardiola Lo spagnolo positivo dopo Piacenza-Brescia Roberto Timpini BRESCIA Alle cinque della sera scoppiala bomba. Nella hall dell'albergo che ospita i giocatori del Brescia sta parlando Calori. Squilla un cellulare. Le agenzie hanno appe¬ na annunciato che Pep Guardiola è risultato positivo per nandrolo- ne al controllo antidoping dopo Piacenza-Brescia. Scatta imme¬ diatamente l'ordine del silenzio. Non parlano i giocatori, non parla il dottore Emesto Alicicco. Il medico, braccia alzate, chiede tempo: «Potrò parlare solo quan¬ do conoscerò con precisione i dati di fatto». Zitto pure Mazzone che, secondo abitudine, dopo l'al¬ lenamento si disseta al bar. Ricor¬ da però cosa aveva dichiarato martedì, nel primo giorno di collo¬ quio dopo le 5 settimane di black¬ out per squalifica. Il tecnico si era detto sicuro che nessun gioca¬ tore del campionato italiano assu¬ merebbe mai-sostanze proibite. Troppo intelligenti i giocatori per mettere a rischio una carrie¬ ra senza ricavare reali vantaggi. L'unica dichiarazione ufficiale della società è in un laconico comunicato. Oggi potrebbe parla¬ re Corioni, forse anche Guardio¬ la. Per lui una mazzata, dopo la gioia per il ritomo in nazionale, che arriva dopo la doccia. Lo spagnolo si eclissa, scende diret¬ tamente in garage. La Bmw nera lascia Coccaglio, dribblando il prevedibile assalto. Il giomo dopo e quelli che seguiranno saranno per gli accer¬ tamenti clinici dello staff medi¬ co. Controlli rigidi e costanti su faraiaci e integratori escludono la possibilità che «qualcosa» sia passato dall'armadietto dell'in¬ fermeria del Brescia alle botti¬ gliette dei giocatori. Non si può invece escludere che Guardiola abbia assunto integratori polivi- taminici portati direttamente dal¬ la Spagna, e su questo vorrà fare chiarezza lo staff medico del Brescia, in attesa ovviamente del risultato delle controanalisi. La notizia fa il giro del mondo. Le prime reazioni: incredulità e stupore. Guardiola, a suo tempo, era sceso in campo in difesa di Frank de Boer: «A Pep - dice il centrocampista del Barcellona - consiglio un buon avvocato. E' ;razie ad un buon avvocato che io potuto dimostrare la mia inno¬ cenza. Sono sicuro che Pep è pulito. Lo conosco troppo bene per dubitare di lui». Sulla stessa lunghezza d'onda Anton Parrera: «Guardiola - sostiene il direttore generale del Barcellona - gioca a calcio da tanti anni. Un campio¬ ne della sua classe non si può lasciare coinvolgere da questo genere di cose. Sono più che convinto della sua innocenza». Pep Guardiola, catalano e bandiera del Barcellona fino all'estate scorsa, è arrivato a Brescia un mese fa

Persone citate: Alicicco, Corioni, Frank De Boer, Guardiola, Mazzone, Pep Guardiola, Roberto Timpini