Nedved «Un gol alla Lazio per tornare me stesso» di Fabio Vergnano

Nedved «Un gol alla Lazio per tornare me stesso» IL CENTROCAMPISTA DELLA JUVE: «A TORINO STO BÈNE, NON ME NE ANDRO' FIISiOÀ QUANDO NON AVRÒ' DIMOSTRATO ANCHE QUI DI.ESSERE UN VINCENTE» Nedved «Un gol alla Lazio per tornare me stesso» Fabio Vergnano TORINO E venne il giorno che Pavel Nedved non avrebbe mai voluto vivere. Domani sera entrerà per la prima volta da avversario nel¬ lo stadio in cui ha dimostrato di essere uno dei centrocampisti più forti del mondo. Lazio amore mio: cinque mesi di Juve non sono bastati a cancellare cinque anni vissuti ad «affettare» il pra¬ to dell'Olimpico con galoppate da purosangue di razza. Ma, pur¬ troppo per lippi, dopo l'addio romano si è improvvisamente spenta la luce. Pavel è diventato imo normale, uno che fatica a ritrovare se stesso e che non riesce più a macinare chilometri su chilometri, a segnare gol come nessun'altro nel suo ruolo sa (sapeva) fare. Cosa è successo nella testa e nelle gambe del biondo ragazzo di Cheb? La domanda se la pone prima di tutti lippi che sta cer¬ cando di rimettere ordine nella vita calcistica di Nedved, ingag¬ giato per 75 miliardi e pagato 11 miliardi a stagione. «E' il momen¬ to più difficile della mia carriera. Anche in Nazionale». Un velo di tristezza negli occhi azzurri di un campione che sta facendo di tut¬ to per dimenticare il passato. Ma i ricordi riaffiorano impietosi a poche ore dal D day: «Stavo molto bene a Roma, bene con i tifosi, bene con tutti. Non avrei mai pensato di andarmene, però ci sono decisioni che a un certo punto devi prendere». Un bigliet¬ to di sola andata, Nedved non ha ripensamenti e non è pentito della scelta fatta: «Anche mia moglie Ivana mi ha chiesto se ero sicuro di aver fatto la cosa miglio¬ re. Tutte queste critiche l'hanno preoccupata e a me spiace che abbiano messo in mezzo anche lei per spiegare i miei problemi. Smentisco che a Torino non ci troviamo bene. Ambientarsi non è stato facile, ma ora è tutto a posto. Ho vogha di restare e per questo ho comprato la mia prima casa italiana». Una villa nel complesso resi¬ denziale della Mandria, nella zo¬ na dei vip. Neppure a Roma aveva ima casa tutta sua. Viveva nel verde deU'Olgiata, affitto di 5 milioni al mese, abitazione di 300 metri quadrati, 100 soltanto di palestra. Perchè Nedved è uno stakanovista, se non fatica non si diverte. Dopo l'allenamento lui corre ancora, alza ancora pesi. Poi si dedica al figlio Pavel e alla figha Ivana. Nessuno svago a parte una pizza da Gennaro Espo¬ sito, il locale di cui è compropieta- rio Ciro Ferrara. Ma gli serve ancora il navigatore satellitare per arrivare da Venaria in corso Vinzaglio. Dettagli. Dalla Juve non se ne andrà finché non avrà vieto qual¬ cosa e lo infastidisce che si pensi il contrario: «Le voci di un mio ritomo sono di fonte romana. Quanto a Cragnotti, l'ho sentito una volta e non abbiamo parlato di calcio. Con il grande capo c'è un bel rapporto, sono altri i dirigenti che ormai mi odiano perchè me ne sono andato. Una cosa sia chiara: n9n lascio la Juve da perdente, ho un debito con i tifosi che sp^ro di saldare in fretta». Magari già domani sera. Ne¬ dved è.combattuto: «Se segno non esulto. Mi procurerebbe una gioia incontenibile il primo gol juventino, però devo rispettare i fans biancocelesti. Sarò emozio¬ nato, spero non troppo da esser¬ ne condizionato. Magari arriva¬ no fischi e striscioni contro di me. Chissà.». Più facile ritornare Nedved partendo dalla nuova posizione in campo? «Non ho chiesto a Lippi di spostarmi a destra. E' lui che fa il possibile per mettere a posto la squadra. Anche con la Lazio faticai il primo anno fino a Natale. So cosa non va, ho tutto chiaro in mente,, lo tengo per me. Può darsi che dia la sensazione di essere fuori dal gioco, di sicuro devo imparare a muovermi in una squadra che ogni volta è costretta a rosicchia¬ re centimetri di terreno all'avver¬ sario per avanzare. Non ho più gli spazi che avevo nella Lazio». Ha saputo assorbire il diluvio di critiche che hanno accompa¬ gnato il suo avvio in stile movioli- stico. Ma confessa: «Una frase mi ha ferito: Nedved gioca da solo. Non è mai successo nella vita, mai ho giocato per me stesso perchè penso soltanto alla squa¬ dra. La verità è che il mio modo di stare in campo è cambiato. Ero uno che segnava, adesso sono specializzato in cross e assist. Da un certo pùnto di vista sono mighorato, ma non posso dimen¬ ticare che un volta facevo tanti gol. Devo capire la Juve, ma la Juve deve capire me». Pavé! Nedved è nato a Cheb (Rep. Ceca) il 30/08/72. Prima di arrivare in Italia, aveva già conquistato 2 scudétti e una Coppa Nazionale con lo Sparta Praga ed è arrivato 2P agli Europei 1996 con la Repubblica Ceca. Còri la Lazio dal 1996 al 2001, 33 reti in 138 presenze in Serie A. Con 12 reti nelle Coppe Internazionali è a pari merito con Simone Ihzaghi, il bomber europeo della Lazio. : ' NOVE PARTITE IN UN MESE .:''-iS:.i?cHnanl' (12" dì campionato) lazio-Juve Mercoledì 28 (recupero Champlons Leaque) Jùve-Bayer Leverkusen , v Sabato 1 dicembre (13* di campionato) Juve-Perugià Martedì 4 dicembre (Champlons League) Arsenal-Juve Domenica 9 dicembre (14* di campionato) Milan-Juve Mercoledì 12 dicembre (ritorno ottavi Coppa Italia) Juve-Sampdoria Domenica 16 dicembre . (15" di campionato) Juve-Piacenza Mercoledì 19 dicembre (Recupero 6" di campionato) Fiorentina-Juve Domenica 23 dicembre (16" di campionato) Brescia-Juve