RUSSIA-USA la nuova alleanza

RUSSIA-USA la nuova alleanza yOGLIAMO RAGGIUNGERE UN TENORE DI VITA OCCIDENTALE RUSSIA-USA la nuova alleanza intervento Andrei Kozyrev, MOSCA COSA chiediamo all'Ameri¬ ca? Cosa ci può dare? Rispondere a questa doman¬ da oggi è urgente,'mentre il dinamico sviluppo del nego¬ ziato tra i presidenti degli Usa e della Russia sembra aprire una nuova fase di relazioni. Innanzitutto, un nuovo rapporto con gli Usa ci per¬ metterebbe di ridurre le spe¬ se e i rischi legati alla manu¬ tenzione di un arsenale nucle¬ are troppo ingombrante e vulnerabile: agli incendi, ai guasti tecnici, agli attacchi terroristi. Dal punto di vista della sicurezza del nostro Paese questo obiettivo può essere raggiunto con una ri¬ duzione unilaterale degli ar¬ mamenti fino a circa 1000 unità strategiche. Questa ci¬ fra garantisce una deterren¬ za supersicura di qualsiasi agressore potenziale. Ma, te¬ nendo presente fattori politi¬ ci e psicologici, sarebbe au¬ spicabile che questa riduzio¬ ne avvenisse parallelamente agli Usa. La riduzione di armamenti in esubero risponde anche agli interessi americani. Ma i parametri quantitativi e qua¬ litativi di Washington potreb¬ bero non coincidere con i nostri per ragioni geopoliti¬ che ed economiche. Come noi, sono in grado di stabilir¬ lo e attuarlo^autonomamente e, come noi, preferirebbero agire insieme con la Russia. Dobbiamo 11 però ' avvertire Washington che il nostro margine di compromesso è limitato. Gli americani devo¬ no avere chiaro che Mosca non si farà coinvolgere in un gioco numerico impari e rag¬ giungerà - anche unilateral¬ mente - il limite di 1000 che risponde ai suoi interessi, anche se Washington vorrà insistere e fermarsi provviso¬ riamente su due-tre mila te¬ state. Secondo, la cooperazione con l'America dovrebbe por¬ tare alla creazioni di sistemi di difesa antimissilistica per le frontiere meridionali e orientali della Russia e del¬ l'ex Urss. All'inizio potrebbe servire a intercettare solo un numero limitato di missili che possono venire lanciati da gruppi o regimi terroristi¬ ci. Dobbiamo, come minimo, accordarci con Washington su una nuova interpetazione o sull'emendamento del trat¬ tato ABM, che da più di 30 anni ci vincola nella creazio¬ ne di uno scudo antimissili¬ stico, mentre la minaccia terroristica diventa sempre più reale. L'ipotesi migliore per la Russia sarebbe una coopera¬ zione con gli Usa nella proget¬ tazione, sperirpentazione e costruzione di questi siste¬ mi. Ciò permetterebbe di ac¬ celerare e rendere meno co¬ stosa la soluzione. Bisogne- re bb e anche porre la questione di una par¬ tecipazione, soprattutto economica, dei Paesi euro pei, che dovreb¬ bero essere inte¬ ressati a difendersi dal terrorismo atomico proveniente da sud-est non meno di quanto lo siamo noi, e non cercare di farsi dare il passaggio gratis alle spalle di Russia e Stati Uniti. Nono¬ stante la coincidenza di inte¬ ressi in questo campo, ci aspetta una dura lotta politi¬ ca sulla linea dello «scudo». Oggi gli Usa la vorrebbero tracciare nei pressi del loro territorio. Noi invece abbia¬ mo bisogno di un ombrello che copra tutta l'ex Urss. Infine, dobbiamo restare uniti nella lotta al terrori¬ smo intemazionale. E' impor¬ tante che, una volta fatta finita con bin Laden, gli americani non si dimentichi¬ no del problema. Dobbiamo agire in parallelo o congiunta¬ mente con gli Usa e l'Occiden¬ te per isolare e, meglio anco¬ ra distruggere i centri del terrorismo. La migliore delle ipotesi sarebbe che anche in futuro gli americani e i loro alleati della Nato si assuma¬ no la parte militare delle operazioni, mentre la Russia si deve limitare a un appog¬ gio di retrovia, morale, politi¬ co e di intelligence. Questa svolta verso gli interessi rea¬ li della politica estera russa permetterà di eliminare il complesso di inferiorità di cui abbiamo sofferto. Abbia- mo frainteso i nostri interes¬ si seguendo il principio sovie¬ tico «quello che è brutto per la Nato, è buono p-^r la Russia» e «un nemico degli Usa è un mio amico»..Queste illusioni ci condannerebbero a un confronto insensato e perduto in partenza con il mondo sviluppato, che non farà che aumentare l'isola¬ mento e la frustrazione. Nonostante la scelta da fare sia evidente, compierla in pratica sarà difficile. I 74 anni di regime sovietico e gli ultimi cinque anni di politica neosovietica hanno lasciato nell'apparato statale e nel¬ l'elite politica un'eredità pe¬ sante. Perfino la formulazio¬ ne degli interessi reali della Russia - se questi coincidono con quelli americani - appare a molti come una concessio¬ ne inamissibile al nemico, e ogni passo verso la coopera¬ zione con l'Occidente una manifestazione di debolezza. Non è possibile però un com¬ promesso con questa demago¬ gia. L'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che qual¬ siasi concessione a essa por¬ ta in un vicolo cieco e alimen¬ ta l'opposizione nazionalco¬ munista. Questo retaggio del passato è oggi l'ostacolo prin¬ cipale alla realizzazione de¬ gli interessi nazionali, e alla cooperazione con gli Usa che essi richiedono. E' importan¬ te tenere presente che i guar¬ diani di questa linea sono concentrati nel centro di Mo¬ sca, mentre la popolazione non pensa a strategie alla naftalina, ma al raggiungi¬ mento di un tenore di vita paragonabile a quello occi¬ dentale. Occidentale, rton orientale. Sappiamo bene cosa chie¬ dere all'America. Ci serve una ferma volontà politica, paradossalmente non tanto nel rapporto con gli Stati Uniti quanto dentro la Rus¬ sia. Andrei Kozyrev è ex ministro degli Esteri della Repubblica federativa russa Copyright Moskovskie Novosti Un nuovo rapporto con Bush ci permetterebbe di ridurre le spese e i rischi legati alla manutenzione di un arsenale nucleare troppo ingombrante e vulnerabile: agii incendi, ai guasti tecnici, agli attacchi terroristici. Dal punto di vista della della sicurezza possiamo raggiungere l'obiettivo con una riduzione unilaterale degli armamenti fina al 000 unità strategiche La cooperazione dovrebbe portare alla creazioni di sistemi di difesa antimissilistica per le frontiere meridionali e orientali della Russia edell'exUrss. Dobbiamo accordarci su una nuova interpretazione o sull'emendamento del trattato Abm n Bush ci permetterebbe schi legati alla manutenzione troppo ingombrante i guasti tecnici, agli nto di vista della ggiungere ne i he re bb e anche porre la questione di una par¬ tecipazione, soprattutto economica, dei Paesi euro pei, che dovreb¬ bero essere inte¬ ressati a difendersi VladvistoViolaPutipreQuumiPia A sinistra Vladimir Putin visto da Ettore Viola. A destra Putin insieme a Bush nel ranch presidenziale Qui accanto una parata militare sulla Piazza Rossa

Persone citate: Ameri, Andrei Kozyrev, Bush, Di Vita, Ettore Viola, Putin, Vladimir Putin