Il male segreto di BIN LADEN di Marina Verna

Il male segreto di BIN LADEN IL PRINCIPE DEL TERRORE SI STUDIANO LE SUE FOTO, POTREBBE AS/ERE LA«SINDROME DI MAREÀN» Il male segreto di BIN LADEN rivelazioni Marina Verna E f altissimo e smilzo. Ha la faccia allampanata e le di¬ ta grifagne. Usa una canna per muoversi e una veste troppo ampia per coprirsi. E se Osama bin Laden soffrisse della sindro¬ me di Marfan - con il retropen- siero: e se avesse i giorni conta¬ ti? Che il quarantacinquenne capo di Al Qaeda sia malato, è voce che circola da tempo e ha trovato molte conferme. Di che cosa, però, non è chiaro. Nei mesi scorsi si parlava di un'in¬ sufficienza renale, per la quale sarebbe stato ricoverato in gran segreto in una clinica saudita e dimesso con una dotazione com¬ pleta per la dialisi. Si diceva anche che avesse un problema cardiaco e vedesse i medici rego¬ larmente. Ora invece tre fonti giornali¬ stiche americane - il giomale online salon, la rete tv abc e il quotidiano «Boston globe» - ipo¬ tizzano un altro male: la rara sindrome di Marfan, malattia genetica del tessuto connettivo, che può causare una morte subi¬ tanea per la rottura dell'aorta. Il segno esteriore più evidente è una lunghezza di braccia e gam¬ be spropositata rispetto al tron¬ co e un'accentuata magrezza. Bin Laden rientra perfettamen¬ te nello schema: sfiora i 190 centimetri, pesa appena 72 chi¬ li, ha le estremità spropositata¬ mente lunghe. E quasi nessuno, nella sua famiglia, ha uno chàs¬ sis analogo al suo. Ossuto, poco muscoloso, Bin Laden appare sempre appoggia¬ to a una canna: questo potrebbe alludere ai problemi di colonna vertebrale e tessuto connettivo tipici di chi soffre di Marfan e nascondere la scoliosi. Infine, i molto chiacchierati disturbi car¬ diaci rientrano perfettamente nella sindrome di Marfan, di cui sono anzi l'aspetto più grave: problemi alla valvola mitrale - con rischio di prolasso - e all'aor¬ ta, che si dilata e si fragilizza, creando le condizioni per il mortale aneurisma. E' questo il quadro clinico di Bin Laden? «E' un marfanoide - si sbilancia il dottor Bichard Devereux, del Weill Cornell Me¬ dicai Center di New York -. Ha braccia e dita lunghe. La testa è bislunga e la faccia stretta... Sì, potrebbe soffrire della sindro- me di Marfan». «E' una diagnosi difficile da fare - obietta invece Hai Dietz, il genetista della Johns Hopkins University che, con il suo gruppo di ricercatori, ha individuato il gene mutante responsabile della sindrome di Marfan -. Ancora non abbiamo un test del Dna». Così si procede a vista, co¬ struendo un quadro coerente con i pochi tratti fisici lampanti. Essendo Bin Laden lungo e stret¬ to, se ne deduce che debba avere anche, i,,piedi piatti,./U, torsqe deforme, che sia miope e con problemi di distacco della reti¬ na, soffra di disturbi cardiocirco¬ latori, che abbia il respiro corto e l'aorta dilatata. Disturbi acces¬ sori potrebbero essere il tremito di mani e gambe, che limita la mobilità, e la pressione alta. . ri ,-Basta tulAoi .que^q,pe^daKlo morto anzitempo? Assolutamen¬ te no. E' vero che un tempo i malati di Marfan morivano fra i 30 e i 40 anni, soprattutto per¬ ché non era diagnosticabile un allargamento sospetto dell'aor¬ ta, ma oggi non è più così. Dagli Anni 70, con l'ecocardiogram- ma, l'arteria può essere tenuta sotto controllo. Se appare dilata¬ ta, esistono i betabloccanti per riportarla a dimensioni accetta¬ bili e, in caso non bastassero, ci sono gh interventi di cardiochi¬ rurgia per sostituire parte del¬ l'aorta o della valvola aortica all'altezza del cuore. Per evitare un aneurisma in altri punti dell'arteria - che è la più grande dell'organismo - si possono effet¬ tuare trapianti parziali o totali del vaso sanguigno. Insomma, come dice un celebre cardiochi¬ rurgo del Johns Hopkins, Vin¬ cent Gott, la prospettiva di vita di un malato di Marfan non si discosta molto da quella di un uomo normale. L'anamnesi a distanza è certa¬ mente praticata dal Dipartimen¬ to di Stato americano, i cui esperti studiano attentamente le fotografie di Bin Laden e tutto il materiale fornito dall'Fbi. Nes¬ suno però si sbilancia. «Non discutiamo le condizioni clini¬ che dei comandanti dei nostri nemici», dice un portavoce del Dipartimento di Stato. «Non fac¬ ciamo quadri' clinici segreti», aggiunge quello della Cia. Negli uffici federali però se ne parla, eccome. Con un sospetto mali¬ zioso: e se le chiacchiere sulla salute, di BmuUden^ogseBQ ali¬ mentate ad, arte dai suoi uomi¬ ni, sala sofferenza fisica.servis¬ se a.panfezionsurfl4a^jBggwda e, eventualmente, a nascondere dietro la morte per malattia un successo americano? -id i ! E' altissimo e magrissimo braccia e gambe sono sproporzionate rispetto al tronco, si appoggia al bastone, nasconde la schiena curva e il petto deforme sotto abiti fluttuanti: è il quadro clinico di una malattia rara e.spesso mortale,,,,. Il rischio maggiore è l'aneurisma dell'aorta Al Dipartimento di Stato si specula sulla salute del capo di Al Qaeda ma con una certa cautela: le voci di una malattia grave potrebbero essere diffuse dai suoi per alimentare la leggenda dell'eroe e mascherare l'eventuale uccisione X IKMC Occhi a, distacco ^étiarètinà Lussazione del ctìstallino

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