Maroni e i licenziamenti: non molliamo

Maroni e i licenziamenti: non molliamo Maroni e i licenziamenti: non molliamo li sindacato invoca un «retromarcia» e minaccia lo scontro ROMA A passo accelerato verso lo scontro. Lunedi il governo darà la sua rispo¬ sta sui licenziamenti, ma ieri il mini¬ stro del Welfare Roberto Maroni ha chiarito che l'esecutivo non pensa a un dietrofront sulla contestata nor¬ ma Che li rende più facili: «La nostra proposta è quella che è stata fatta e quella resta. Francamente non vedo margini». Qualche possibilità di me¬ diazione c'è sulla questione dell'arbi¬ trato; per il ministro, sulle pensioni, invece, «ci sono tutte le condizioni per chiudere nei tempi previsti, cioè entro il 15 dicembre, un accordo positivo con tutte le parti sociali». A premere perché il governo non «molli» c'è.Conilndustria. «Se «edes¬ se - ha detto il direttore generale Stefano Parisi - perderebbe di credibi¬ lità. Su questo articolo da parte no¬ stra resta un giudizio di timidezza rispetto alle effettive necessità del paese, ma sarebbe un peccato se il governo tornasse indietro». Sul fron¬ te opposto, il sindacato continua a ribadire la sua totale ostilità alla norma, e minaccia una reazione du¬ ra. «Il governo ha detto che avrebbe riflettuto - ha afferaiato il segretario i generale della Uil Luigi Angeletti -. noi aspettiamo ima risposta. Se insi¬ ste, deciderà di aprire lui stesso una fase di scontro con il sindacato». Sergio Cofferati non ha replicato alle parole di Maroni, ma ha detto che il «libro bianco» sul lavoro «ci esclude dall'Europa». «Il diritto al reintegro per il lavoratore licenziato ingiusta¬ mente - ha detto il segretario confede¬ rale della Cisl Pieipaolo Baretta - non è negoziabile». Cofferati e Angeletti - hanno ieri partecipato a un convegno oigànizza- to dal Cnel sulla globalizzazione, nel corso del quale il presidente Cnel Pietro Larizza ha proposto al gover¬ no italiano - parallelamente al piano di investimenti in Palestina - di farsi promotore dell'ingresso dello stato di Israele nell'Unione Europea. A margi¬ ne del convegno i sindacalisti hanno parlato del paventato afflusso mas¬ siccio di richieste per il pensionamen¬ to di anzianità, da parte di lavoratori preoccupati per possibili giri di vite sulla previdenza pubbhca. Ma una nota dell'Inps ha decisamente ridi¬ mensionato la portata del fenomeno. In realtà, spiega l'istituto, l'impenna¬ ta delle richieste di pensionamento di anzianità (salite a 240 mila) si riferirebbe alle «pratiche lavorate», comprensive anche di richieste relati¬ ve ad anni precedenti. Allo stato, invece, le richieste 2001 sarebbero i addirittura inferiori alle previsioni (137 mila contro 150 mila). Intanto, secondo una ricerca dell' Eurisko commissionata dalla Zurich Italia Assicurazioni e presentata ieri, cinque italiani su dieci (tra i 35 e i 55 anni) sono convinti di ricevere una pensione più ricca di quella che in realtà riceveranno. Addirittura due su dieci non hanno la minima idea di quale sarà il loro futuro trattamento previdenziale. Risultato: il TO')*) delle persone che lavorano non è assoluta¬ mente consapevole del fatto che, una volta ih pensione, il proprio tenore di vita è destinato a diminuire e che, nel migliore dei casi, non porterà a casa più del 600Zo dell'ultimo stipendio. A rendere il quadro allarmante, il gra¬ ve ritardo con cui si va sviluppando la previdenza complementare, l'uni¬ ca strada possibile per compensare i «tagli» alla copertura previdenziale pubblica già operati. Ed e polemica sulla restituzione del «fiscal drag», ovvero la maggiora¬ zione delle imposte prodotta automa¬ ticamente dall'inflazione. Secondo il ministro dell'Economia Giulio Tre¬ monti, il meccanismo di rimborso è stato già abolito dal governo Amato, «in concomitanza con la definizione di una nuova curva Irpef, con riferi¬ mento agli anni dal 2001 al 2003». «Valutazioni distorte e inesatte», re¬ plica il senatore Ds Enrico Morando, secondo cui la legge è in vigore, e la mancata restituzione provoca un gra¬ ve danno ai contribuenti. Protesta¬ no, infine, i sindaci dell'Anci, l'asso¬ ciazione dei Comuni d'Italia: ieri riuniti a Roma, i primi cittadini chiedono al governo l'eliminazione del tetto del 4,507o come incremento della spesa corrente rispetto al bilan¬ cio 2000 concesso ai Comuni dalla Finanziaria 2002. Un tetto che «lede l'autonomia dei Comuni nella fase di formazione e approvazione dei bilan¬ ci», e che va sostituito con «un tetto massimo all'aumento del disavanzo complessivo». [r. r.J Polemica sul «fiscal drag» Il governo: è stato abolito Morando (Ds): non è vero la legge è ancora in vigore Roberto Maronl, ministro delWelfare

Persone citate: Angeletti, Cofferati, Enrico Morando, Luigi Angeletti, Maroni, Pietro Larizza, Roberto Maroni, Sergio Cofferati, Stefano Parisi

Luoghi citati: Europa, Israele, Italia, Palestina, Roma