«Più realismo sulle riforme» di Federico Monga

«Più realismo sulle riforme» L'AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA FIAT: SU LAVORO E PENSIONI ALCUNI IMPRENDITORI SONO TROPPO RIGIDI. «NO» ALL'ABOLIZIONE IMMEDIATA DELL'ANZIANITÀ «Più realismo sulle riforme» Faccia a faccia Cantarella-Tremonti Federico Monga TORINO L'amministratore delegato del¬ la Fiat Paolo Cantarella non nasconde la sua preoccupazio¬ ne «per il rallentamento del¬ l'economia, per il ritardo della fine della crisi dovuto agli atten¬ tati terroristici, all'inizio del conflitto in Afghanistan e al clima di tensione intemaziona¬ le». Ha ribadito tutti i suoi timori ieri sera al Lingotto di fronte alla platea gremita dei dirigenti Fiaf, in occasione del¬ la tradizionale festa di fine anno. C'era anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, molto meno pessimista, come dimostrano le sue cifre sul Pil, confermate e al rialzo del 2,3'}6 il prossimo anno, nonostante Emi, Ocse e Unione Europea invitino a ridurre le speranze. «Due punti di vista», ha ricorda¬ to Marcello Sorgi, direttore de La Stampa chiamato a coordina¬ re il dibattito, «in un momento difficile, in ima fase incerta, di stallo». In gioco, ancora più di prima, c'è la competitività, del¬ l'Italia e delle sue imprese. «Una sfida durissima - dice Cantarella - perché partiamo da ima posizione di svantaggio», dove ci sono inderogabili neces¬ sità dopo che «le imprese hanno già fatto tanto per sostenere il mercato con politiche commer¬ ciali aggressive come dimostra la crescita delle immatricolazio¬ ne auto ad ottobre dell'8*^ nel¬ l'Unione Europea e addirittura del240z6neg;liUsa». Le riforme più urgenti tocca¬ no il mercato del lavoro e il sistema pensionistico. «Due ner¬ vi sensìbilissimi - dice Cantarel¬ la - anche perché, alle volte, nel mondo imprenditoriale saltano fuori posizioni fin troppo rigi¬ de, di puro principio». Un ap¬ punto che il manager Fiat non si limita a sottolineare: «Noi, invece, abbiamo bisogno di rea¬ lismo. Abbiamo bisogno di tro¬ vare una soluzione percorribile chtjJtSngareopto delle esigenze di tutti. Per esempio esistono alcuni lavoratori che, per attivi¬ tà svolta, hanno necessità diver¬ se rispetto al quadro generale. Se ne deve tenere conto». La filosofia è quella della flessibili¬ tà anche nell'affrontare le rifor¬ me, come quella della previden¬ za: «Bene gli incentivi - aggiun¬ ge ancora Cantarella - per pro- ungare l'attività lavorativa. Giusto abolire il divieto di cu¬ mulo fra pensione e retribuzio¬ ne». Attenzione però a «non cancellare di colpo le pensioni di anzianità» perché «nei mo¬ menti di crisi intemazionali, in cui le imprese possono dovere ridurre la base occupazionale, si caricherebbero rischi e oneri solo sui giovani appena entrati nel mondo del lavoro e si chiude¬ rebbero le porte a quelli che invece attendono di entrarci a pieno titolo». L'«altro punto di vista», Tre¬ monti, ascolta, annota. Incassa dall'amministratore della Fiat la comprensione «per im battesi- mo di fuoco, in un momento difficile per un ministro del¬ l'Economia che vuole rilanciare il Paese». Porta a casa il ricono¬ scimento «per aver preso nei primi cento giomi di governo provvedimenti che vanno tutti nella direzione di rendere più efficiente il nostro sistema, di slegarlo e di' spingerlo verso una maggiore competitività» e anche una richiesta molto espli¬ cita: «A quando, finalmente, la riduzione del carico fiscale per cittadini e imprese?». Il ministro gioca in difesa, «perché gli effetti dei provvedi¬ menti presi dal governo, alcuni votati solo ieri, non sono ancora valutabili e poi i tempi non sono normali». Non smette, però, di essere fiducioso perché «da qualche giorno si intravedono segnali di ripresa, forse la fine della guerra a Kabul. Insomma un quadro che sta lentamente migliorando». Le prime settima¬ ne di novembre sono state anco¬ ra difficili «ma nelle ultime due - spiega - i dati saranno migho- ri. Dopo ogni guerra c'è ima ripresa e le decisioni di oggi, dalla Tremonti-bis alla leggi sul rientro dei capitali e sul som¬ merso, potrebbero avere effetti più amplificati durante una fa¬ se di espansione». Insomma Tre¬ monti confida nell'equazione «fine della guerra uguale ripar¬ tenza immediata». Cantarella un po' meno perché «se si va a ritroso nella storia, negli ultimi trent'anni, dopo la fine di ogni seria crisi intemazionale - si tratti della guerra del Kippur o di quella del Golfo - i mercati europei hanno accusato cadute a due cifre tra il 20 e il 300/*), e non sempre la caduta è stata immediata.. Non è detto che debba ripetersi ma se succederà dovremo essere pronti». Il ministro resta ottimista «Da qualche giorno il quadro congiunturale dà segnali di ripresa» L'amministratore delegato del gruppo Fiat, Paolo Cantarella e, sopra, il ministro dell'Economia GiulioTremonti

Persone citate: Cantarella, Giulio Tremonti, Marcello Sorgi, Paolo Cantarella, Tremonti

Luoghi citati: Afghanistan, Italia, Kabul, Torino