Vecchi veleni tra le armi segrete di Al Qaeda di Eugenia Tognotti

Vecchi veleni tra le armi segrete di Al Qaeda TROVATI A KABUL DOCUMENTI CHE SPIEGANO COME SI PREPARA LA SOSTANZA Vecchi veleni tra le armi segrete di Al Qaeda La tossina del ricino, sette volte più potente del morso del cobra retroscena Eugenia Tognotti TRA i cavalieri scagliati dall'Apocalisse sul mondo per annientarlo figura la pe¬ ste, in ogni epoca metafora del male assoluto. La guerra al tempo del bioterrorismo esige però un aggiornamen¬ to: a parte i batteri e i virus di alcune devastanti malat¬ tie ormai quasi dimenticate, come antrace, vaiolo, colera, dovremo aver paura di altre «armi», alcune delle quali ignote a noi contemporanei almeno come lo era, durante la Grande guerra, l'iprite, sperimentato per la prima volta dai tedeschi - forti della loro efficienza tecnico- scientifica- negli insanguina¬ ti campi di battaglia di quel conflitto. Di queste nuove possibili armi del futuro si è riparlato in questi giorni, in seguito alla scoperta di documenti per la preparazione di agenti biologici fatta a Kabul: ecco dunque ricomparire all'oriz¬ zonte il botulino, prodotto dal batterio «Clostridium bo- tulinum», una delle sostanze più letali che l'uomo cono¬ sca, capace di provocare la paralisi dei muscoli respira¬ tori e di condurre a una terribile morte per asfissia, nel breve spazio di ventiquat- tr'ore. E, eincora, la ricina, una letale tossina di origine vegetale, sette volte più po¬ tente del pur tremendo vele¬ no del serpente cobra. L'innocente pianta da cui ha origine è il Ricinus com- munis, un'euforbiacea origi¬ naria delle regioni dell'Asia e dell'Africa, che si trova, insel¬ vatichita, anche nell'Italia meridionale. Sono i suoi se¬ mi, dalla superficie liscia e lucente, ad essere velenosi. I principi attivi sono la ricini- na, blandamente tossica e la mortale ricina, capace di pro¬ vocare la morte annuncian¬ dosi con dolori addominali, vomito, diarrea, emorragie intestinali, disturbi del rit¬ mo cardiaco. Liberato da que- ste sostanze, con particolari procedimenti, l'olio estratto dai semi maturi è un purgan¬ te «storico», incubo di intere generazioni di bambini. Ma l'Italia ha una qualche esperienza nell'uso dell'olio di rìcino come «arma» di una guerra politico-ideologica: quella combattuta dal fasci¬ smo nascente contro gli oppo¬ sitori. A quel drastico rime¬ dio, le squadracce attribuiva¬ no una funzione didattica e simbolica a un tempo: quella dì purgare ì più riottosi dalle idee «sovversive» del sociali¬ smo e del comunismo. Nel suo «Marcia su Roma e din- tomi», Emilio Lussu raccon¬ ta, con una finissima ironia, della spedizione a base di olio dì ricino a Olbia, dove un gruppo di squadristi arrivato da Civitavecchia intendeva sottoporre a quel brusco trat¬ tamento alcuni dirigenti sin¬ dacali e politici locali. Tra loro c'era un avvocato sociali¬ sta, Antonio Sotgiu (padre del famoso penalista Giusep¬ pe Sotgiu), che fu purgato e portato nella piazza con l'ob¬ bligo dì pronunciare un di¬ scorso patriottico. Gli effetti del potente purgante lo co¬ strìnsero però a ridurre al minimo il comizio. Dopo aver esordito con «Vìva l'Ita¬ lia» - accompagnato da un beffardo «le idee non si caca¬ no» - a quanto raccontarono i presenti, dovette allontanar¬ si precipitosamente, spinto da impellenti necessità fisio¬ logiche. Dimenticato, almeno per noi italiani, questo avvilente utilizzo negli anni della pace, l'olio di ricino è adoperato nell'industria delle vernici, come componente della mi¬ scela per motori e lubrifican¬ te per i freni: sarebbe questa, per l'appunto, la pacìfica pro¬ duzione in cui sarebbero im¬ pegnate alcune fabbriche ira¬ chene, sospettate in passato dall'Onu di produrre armi chimiche e biologiche. Ma il passo verso la produzione del mortale agente biologico è troppo breve per vincere la paura, un'altra delle potenti armi in mano ai bioterroristi. Come il botulino fa parte dell'«arsenale» reperibile in natura Anche fabbriche irachene sospettate di essere impegnate nella produzione Un soldato del Fronte Unito esamina documenti sulle armi chimiche in una base abbandonata di Al Qaeda a Kabul

Persone citate: Antonio Sotgiu, Emilio Lussu, Sotgiu

Luoghi citati: Africa, Asia, Civitavecchia, Italia, Kabul, Olbia, Roma