L'ultimo volo dell'inviata di guerra

L'ultimo volo dell'inviata di guerra L'ultimo volo dell'inviata di guerra Oggi riportata in Italia la salma di Maria Grazia Cutuli ISLAMABAD Maria Grazia Cutuli sta tornando a casa. Il Boeing 707 dell'aeronautica militare, messo a disposizione dal¬ la presidenza della Consiglio e parti¬ to ieri poco dopo le 15 dall'aeropor¬ to di Pratica di Mare, è volato nella notte verso Islamabad, dove è atter¬ rato poco prima di mezzanotte e ha sostato giusto il tempo necessario a imbarcare le salme dell'inviata del «Corriere della Sera» e del suo collega di «El Mundo», Julio Fuen- tes, assassinati lunedì in Afghani¬ stan. A hordo i famigliari di Maria Grazia Cutuli e il direttore del «Corriere», Ferruccio de Sortoli. Sul volo viaggiano anche una sorel¬ la della giornalista uccisa. Donata, il fratello Mario e il direttore di «El Mundo», Fedro Ramirez. Sono state lunghe ore (otto per l'andata, altrettante previste per il rientrol di tristezza, ma anche di ricordi. «Uno spirito in movimento, un'anima inquieta, una cronista che amava il suo mestiere», dice De BortoU durante il volo- di andata: «Mai avrei immaginato di provare tanto dolore e tanta rabbia per quest'ultimo viaggio della nostra Maria Grazia. Fino all'ultimò abbia¬ mo sperato in un miracolo. Ora stiamo andando a riprendercela ed è inevitabile che le domande, i dubbi, i rimorsi, affiorino tutti in¬ sieme. Maria Grazia era una donna inquieta e appassionata, ma sono sicuro che non avrebbe mai messo a rischio la sua vita per pura incoscienza». Affiorano le testimonianze sulla collega, sul lavoro che amava tan¬ to, la sua testardaggine e la sua serietà professionale, ma anche tan¬ te domande sulla dinamica dell'ag¬ guato, su che cosa è veramente successo su quella maledetta stra¬ da della morte tra Jalalabad e Kabul. H più turbato appare il fratello Mario: «Anche su Ilaria Alpi la verità non si è mai saputa», dice. Una verità che sarà difficile da chiarire se, come sembra, i pochi testimoni presenti al massacro so¬ no scomparsi. Donata, la piccola di casa Cutuli, appare la più fragile: «Con mia sorella ci si sentiva anche quattro o cinque volte al giorno quando non era in viaggio. Il nostro era un rapporto simbiotico; mi raccontava tutto. Sto andando a recuperare non solo una sorella, ma una parte di me». «Julio era un grandissimo narra¬ tore - confida commosso il diretto¬ re del quotidiano spagnolo -: aveva un modo classico, unico di raccon¬ tare le notizie. Maria Grazia era semplicemente fantastica, un'au¬ tentica professionista». Delle salme degli inviati assassi¬ nati tre giorni fa si era fatta carico ieri mattina la Croce Rossa Intema¬ zionale. Alle 9, un convoglio era partito da Jalalabad alla volta del Pakistan: al confine il convoglio era stato fermato per espletare le pratiche burocratiche, che hanno fatto ritardare l'arrivo alla città di frontiera di Peshawar e quello suc¬ cessivo a Islamabad. Ad attendere a Peshawar le bare di legno grezzo di Maria Grazia Cutuli, Julio Fuen- tes, Harry Burton e Azizullah Hai¬ der c'erano alcuni colleghi, l'amba¬ sciatore italiano in Pakistan, Ange¬ lo Gabriele de Ceglie, e l'ambascia¬ trice spagnola Aurora Bernaldez, accompagnata dalla vedova di Fuentes, Monica Garcia Prieto, stra¬ volta dal dolore, e dal condirettore di «El Mundo», Jorge Femandez. A Peshawar le salme sono state sistemate in bare più dignitose: su quella in cui era stato deposto il corpo di Maria Grazia Cutuli a Jalalabad era stato semphcemente scritto a mano con una matita «Maria, Italy». Poi è iniziata la seconda parte del viaggio fino a Islamabad, dove i feretri sono giun¬ ti intomo alle 17. La bara di Maria Grazia Cutuli è stata scaricata dal camion e portata a spalla da quat¬ tro carabinieri nella c^era arden¬ te allestita nell'ambasciata italia¬ na. Padre Raphael ha benedetto la bara posta su un piano ricoperto da una bandiera italiana, fra corone di fiori e quattro mazzi di roselline rosse. Qui il feretro della giornali¬ sta è rimasto fino alla partenza per Ciampino. Il fotografo afghano Azizullah Haidari, della Reuters, è stato invece sepolto a Islamabad in serata alla presenza dei famigliari e di numerosi colleghi andati a ren¬ dergli omaggio. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta: prima di essére sepol¬ ta la salma di Maria Grazia dovrà dunque essere sottoposta ad autop¬ sia. I funerali poi si svolgeranno a Catania, la sua città di origine dove vivono la madre Agata, il padre Giuseppe e la sorella Sabina. Il ministro dell'Interno dell'Alle¬ anza del Nord, Younis Qanooni, ieri ha affermato che gli assassini dei giornalisti «sono ex combattenti taleban di nazionalità araba, scap¬ pati in Pakistan». «È nostro dovere continuare le indagini per prender- li - ha aggiunto Qanooni - e promet¬ to che mi impegnerò fino in fondo perché ciò avvenga». Da Roma il Papa ha espresso il suo profondo dolore per la «brutale uccisione» dei giornalisti e ha rivolto una preghiera «per loro e per tutte le vittime della violenza». [e. st.j Lo strazio dei familiari della giornalista sul Boeing dell'Aeronautica La sorella: «Ero la sua confidente, sto andando a recuperare una parte di me». Sono scomparsi i testimoni del massacro i Maria Grazia Cutuli e, nella foto grande, i carabinieri che portano la bara a spalle verso la camera ardente allestita nell'ambasciata italiana a Islamabad