Licenziamenti il governo prende tempo di Roberto Giovannini

Licenziamenti il governo prende tempo IERI SERA L'INCONTRO A PALAZZO CHIGI. NUOVO ALTOLA' DI CGIL, CISL E UIL IL PREMIER A MARONI: MA NON ERAVATE D'ACCORDO? Licenziamenti il governo prende tempo Berlusconi ai sindacati: vi rispondo lunedì Roberto Giovannini ROMA Sui licenziamenti Silvio Berlu¬ sconi prende tempo. Il presi¬ dente del Consiglio, nel corso del primo «vero» incontro con i leader di Cgil-Cisl-Uil, rinvia tutto a lunedì. Ci sarà un nuovo appuntamento a Palaz¬ zo Chigi, e in quella sede darà la sua risposta definitiva sulle richieste dei sindacati confede¬ rali: stralcio della contestata norma che allenta i vincoli per i hcenziamenti stabiliti nell'ar¬ ticolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, garanzie che non ci saranno sorprese negative sulle pensioni, chiarimenti sul¬ la riforma fiscale, molti più soldi per i rinnovi dei contratti pubblici. Se la risposta non sarà soddisfacente, Cofferati, Pezzotta e Angeletti sembrano compatti nell'affermare che una replica «ostile» ci sarà. Ma allo stesso tempo sembrano tutt'altro che monolitici nel- l'indicare quanto ostile ed effi¬ cace questa replica - alla fine dei conti - sarà. Con una Cgil che non vede l'ora di menare le mani, e una Cisl alquanto imbarazzata alla prospettiva di usare le maniere forti. Ieri pomeriggio, il presiden¬ te del Consiglio ha per così dire raccolto informazioni di «pri¬ ma mano»; ha ascoltato i diri;, genti sindacali, limitandosi a constatare quasi con sorpresa la radicale ostilità delle confe¬ derazioni alla norma sui licen¬ ziamenti. Diverse volte, il Ca¬ valiere si è rivolto interrogati¬ vamente al ministro del Welfa¬ re Maroni e ai sindacalisti: «Ma non eravate d'accordo? Mi avevano spiegato che erava¬ mo d'accordo...». E a sua volta, il ministro e il suo sottosegreta¬ rio Maurizio Sacconi insisteva¬ no con i leader confederali di Cisl e Uil: «Ma eravamo d'ac¬ cordo, erano proposte vostre, le avevate viste a suo tem¬ po...». C'è da scommettere che Sergio Cofferati - che non lo confesserà mai, ma è convinto che qualche intesa sotterranea tra il governo e Cisl-Uil ci sia stata - abbia ridacchiato sotto i baffi. Berlusconi, di fronte all'inequivoca e compatta osti¬ lità del sindacato, ha chiarito che delle questioni in ballo non se n'è affatto occupato, impegnato com'era sullo scena¬ rio intemazionale. Ha tentato qualche battuta delle sue («Io sono qui per tentare di evitare lo sciopero generale, ma se scioperate allora l'articolo 18 potremmo eliminarlo»), mo¬ strando sollievo per il clima apparentemente pacifico sul tema delle pensioni («Almeno su una cosa siamo d'accordo»). E alla fine ha rinviato tutto a una risposta definitiva lunedì prossimo. Naturalmente, Berlusconi non era affatto così disinforma¬ to sull'andamento del confron¬ to sui hcenziamenti: il vertice pomeridiano era stato accura¬ tamente preparato con Giulio Tramonti e Roberto Maroni a Palazzo Grazioli, Il problema è che se l'Esecutivo non trova una qualche sponda dalle parti di Cisl e Uil, le cose rischiano di complicarsi. Difficilmente lunedì il governo potrà infatti annunciare un clamoroso riti¬ ro delle norme su arbitrato e hcenziamenti. E anche sui con¬ tratti pubblici il ministro del¬ l'Economia Tremonti dovrà fa¬ re i salti mortali per reperire i 2.000 e passa miliardi che secondo i sindacati serviranno per garantire ai tre milioni di dipendenti del pubblico impie¬ go il recupero dell'inflazione. Se la risposta sarà negativa, hanno detto i leader sindacali, «c'è un rischio di rottura grave al quale i layoratori faranno seguire 'ftspéfcté" coerenlS1». Quali risposte?. Su questo il sindacato-è; diviso. La Cgil,0 con Cofferati, annuncia che «proporrà alle altre organizza¬ zioni lo sciopero generale».; Convinta del a necessità di iniziative così forti sembra anche la Uil: «se il governo non cambia idea si licenzia¬ menti - ha detto Luigi Angelet¬ ti - la Uil è pronta allo sciope¬ ro. La rimozione di questa norma è essenziale per ripren¬ dere qualsiasi discussione». Dalla Cisl invece di ribadi¬ sce la necessità di aspettare una risposta prima di annun¬ ciare iniziative. «Siete uniti sullo sciopero generale?, è sta¬ to chiesto a Pezzotta. «No - è stata la replica - non si spara¬ no tutte le cartucce subito. Vediamo comunque lunedì vi¬ sto che Berlusconi si è impe¬ gnato a darci una risposta per quel giorno. La Cisl valuterà in base a quelle risposte se ci sarà lo sciopero generale o no». Tanto più che per la Cgil non è accettabile l'intera delega sul lavoro, mentre la Cisl contesta solo gli articolati su licenzia¬ menti e arbitrato. PRsuailcCdodgzrsm I segretari generali della Uil Luigi Angeletti, della Cisl Savino Pezzotta e della Cgil, Sergio Cofferati

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