Il «caso Taormwa» agita anche il centrodestra di Antonella Rampino

Il «caso Taormwa» agita anche il centrodestra Il «caso Taormwa» agita anche il centrodestra Fini: è un problema, sarà risolto. Il Csm si prepara a prendere posizione Antonella Rampino ROMA In attesa che la mozione presenta¬ ta dall'Ulivo arrivi al voto in Parla¬ mento, cosa che dovrebbe accadere nel giro di quindici giorni, il caso Taormina divide la Casa delle Liber¬ tà. n dissenso manifesto del Bianco¬ fiore, e che stava fermentando an¬ che in Alleanza Nazionale e nella Lega, è stato ieri esplicitato al massimo livello dal vicepremier Gianfranco Fini. Il quale, rispon¬ dendo a domanda di Bruno Vespa, ha annunciato che «verrà risolto senza strumentalizzazioni e nella chiarezza» il caso dell'avvocato sot¬ tosegretario diForza Italia all'Inter¬ no che nei giomi scorsi aveva chiesto «l'arresto dei magistrati di Milano» rei di aver interpretato una sentenza della Corte Costitu¬ zionale nella forma che rendeva ancora validi gli atti di uno dei processi in cui è imputato Cesare Previti. Taormina, è il ragionamento del presidente di Alleanza Nazionale, «deve essere consapevole che data la sua collocazione istituzionale deve mantenere con le altre istitu¬ zioni atteggiamenti rispettosi». La jresa di posizione ufficiale di Fini la provocato un pronto riallinea¬ mento di Landolfi, portavoce di Alleanza Nazionale. Il quale, ini¬ zialmente più possibilista, ha poi dichiarato anche lui che sì, la que¬ stione deve essere risolta «rimuo¬ vendo l'autore delle polemiche». Gianfranco Fini avrebbe parlato della cosa anche "con Berlusconi, invitandolo a prendere al più pre¬ sto una decisione: si tratta di spun¬ tare un'arma nelle mani del centro¬ sinistra. E, con le truppe poliste che scalpitano, anche di evitare che si arrivi al voto sulla mozione del centrosinistra e che finisca ma¬ le. Prevenire, insomma, è megho che reprimere. Ma Berlusconi appa¬ re titubante. Nel pomeriggio aveva ricevuto a Palazzo Grazioli i due leader del Biancofiore, emblema' della rinascente de. Rocco Buttigho- ne del Cdu e Marco Follini presiden¬ te del Ccd, stesso partito del presi¬ dente della Camera Pier Ferdinan¬ do Casini cui inutilmente il giorno prima si era rivolto Beppe Pisanu perché intervenisse sulla questio¬ ne. Buttigliene e Follini, che già in mattinata avevano annunciato per bocca del capogruppo Luca Volon¬ tà che ai loro deputati verrà lascia¬ ta libertà di voto sulla richiesta di rimozione per Taormina, usciti dal¬ l' ine ontro avevano entrambi taccia¬ to di «intemperanza» il sottosegre¬ tario. Buttigliene sottolineando che «d'atteggiamento dei giudici di Milano è provocatorio». Follini no¬ tando che chi, come Taormina, «vuole liberare il campo dagli ecces¬ si del giustizialismo, non deve colti¬ vare sentimenti di vendetta, ma lavorare per l'armonia tra i poteri dello stato». Ma Taormina ieri ha rilanciato: «Ho fatto delle affermazioni tal¬ mente ovvie che sono meravigliato del fatto che si sia scatenato questo putiferio», «non penso affatto di dimettermi, è stata presentata una mozione di sfiducia nei miei con¬ fronti, e quella aspettò. Io mi limito ad interpretare i sentimenti della gente che ha subito soprusi giudi¬ ziari, l'opinione pubbhca pensa che chi sbaglia deve pagare». Il sottose¬ gretario poi, in quanto avvocato, è «testimone delle sofferenze, delle incredibili atrocità nelle quali sono incorse tante persone, non solo i soliti Contrada, Andreotti e altri personaggi celebri». Il senatore diessino Stefano Passigli non è d'ac¬ cordo, quelle di Taormina «non sono opinioni, sono una violazione dell'articolo 338 del codice pena¬ le», e ha presentato una denuncia alla procura di Roma. Sul caso, e siigli attacchi ai magistrati, il Consi¬ glio superiore della magistratura, con l'eccezione dei membri non togati eletti su indicazione del Polo, sta preparando una risoluzione per richiamare politica e governo alle elementari regole di rispetto della dignità dei magistrati, e della loro autonomia anche nell'interpreta¬ zione della giurisprudenza: è alle viste una nunione straordinaria del plenum, presieduta da Carlo AzegUo Ciampi. Uno dei laici poli¬ sti, Mario Serio di Forza Italia, ieri allargava le braccia, «i giudici di Milano hanno torto, ma non si attaccano in questo modo». Mentre la Lega si defila, con il ministro Maroni che a chi gli chie¬ de di Taormina risponde «bella località turistica», Forza Italia inve¬ ce sembra per ora andare in ordine sparso, in attesa che si pronunci Berlusconi. Chi l'ha incontrato ieri sostiene di aver trovato il presiden¬ te del Consiglio ancora incerto. Vediamo anche come si comporta il centrosinistra e sin dove si spin¬ ge, avrebbe detto il premier assicu¬ rando però anche di essersi ripro¬ messo di parlare a Taormina nei prossimi giorni. Ma il centrosini¬ stra va avanti dritto, con l'appog¬ gio di Bertinotti e l'unica defezione dello Sdi di Enrico Boselli che coghe il destro per riproporre la «questione Tangentopoli» die deca¬ pitò il psi di Bettino Craxi. Ieri si è espresso anche l'ex presidente del Senato Nicola Mancino: «Occorre sia il presidente del Consiglio in prima persona a censurare, rimuo¬ vere o sostituire i rissosi». Il palazzo di giustizia di Milano