Berlusconi: nella Quercia cambiano i direttori ma la musica è la stessa di Ugo Magri

Berlusconi: nella Quercia cambiano i direttori ma la musica è la stessa Berlusconi: nella Quercia cambiano i direttori ma la musica è la stessa Il presidente del Consiglio commenta il congresso diessino e contrattacca sulla giustizia: «Quante bugie hanno detto. Nessuno è stato scarcerato per la nuova legge sulle rogatorie» Ugo Magri ROMA «Cambiano i maestri d'orchestra, ma la musica è sempre la stessa», sospira Silvio Berlusconi. Ha appe¬ na finito di ascoltare, insieme ai deputati del suo partito, un rappor¬ to riservato di Sandro Bondi, l'uo¬ mo che dà qualche mese è a capo dei dipartimenti di Forza Italia. Si tratta di una puntigliosa analisi dei discorsi pronunciati da Piero Fassi¬ no durante il congresso che a Pesa¬ ro l'ha incoronato leader della Quer¬ cia. Ogni riga viene passata ai ((rag¬ gi x», con l'obiettivo di far emergere i tratti fondamentah del nuovo corso diessino. E l'attenzione del rapporto si concentra su due enun¬ ciati del neo-segretario: l'attacco alle «leggi vergogna» varate dalla maggioranza in tema di giustizia, e quello al governo «che non mantie¬ ne le sue promesse elettorali». Fal¬ so, sostiene Bondi (e Berlusconi acconsente): «Nessuno è stato scar¬ cerato per la nuova legge sulle rogatorie che, anzi, ha ricevuto apprezzamenti a livello intemazio¬ nale poiché ci mette al passo con le regole europee». Doppiamente fal¬ so (il premier vistosamente annui¬ sce): «Gli impegni con gli italiani sono stati tutti mantenuti, il piano dei primi cento giorni è stato appro¬ vato dal Parlamento, nonostante la guerra non abbiamo aggiunto nuo¬ ve tasse». A questo punto B erlusconi pren¬ de la parola. Non aveva in animo di pronunciarsi su Fassino, e finora se n'era rigorosamente astenuto. Però ora che Bondi gli lancia questo assist irresistibile, lui non riesce a trattenere un giudizio. Tanto più che l'incontro coi deputati «azzur¬ ri» si svolge a porte chiuse e a tarda ora nella Sala della Regina a Monte¬ citorio. «Cambiano i maestri», dice dunque il presidente del Consiglio al microfono, «ma l'orchestra suona sempre la stessa musica...». Di Fas¬ sino ha atima-coraepersona, tant'è. vero che gli ha fatto tanti auguri prima e dopo il congresso. Inoltre non sfugge al capo del governo la forte inchnazione socialdemocrati¬ ca del segretario Ds. Però Berlusco¬ ni vede «ima contraddizione tra la svolta di tipo socialdemocratico e il linguaggio non solo della piazza, ma anche di alcuni protagonisti del congresso di Pesaro». E' un partito, tira le somme il presidente del Consiglio, in piena crisi d'identità. Chi ha partecipato alla riunione serale assicura che il capitolo Fassi¬ no s'è chiuso lì, e in fondo s'è trattato sostanzialmente di un inci¬ so, tre-quattro minuti in tutto su un incontro trascinatosi per un paio d'ore. Abbastanza per dimo¬ strare che le mosse dei Ds vengono tenute sotto costante monitorag¬ gio. Troppo poco e troppo presto, tuttavia, per sostenere che Berlu¬ sconi è già deluso dal suo nuovo avversario (anche se ha dato dispo¬ sizione affinché le copie del rappor- torBondi vengano distribuite ■in'fb- tocopia a tutti i parlamentari di Forza Italia). Ciò che ieri premeva al capo del governo era soprattutto di dare la carica ai suoi peones in vista dello scontro sulla Finanziaria. Ha pro¬ messo rapporti più stretti tra Parla¬ mento e governo, ha garantito che i ministri si attrezzeranno per corri¬ spondere alle richieste dei collegi. Ha lisciato i deputati per il verso del pelo, lodandone l'assidua pre¬ senza alle sedute (in media, l'SS per cento). E' arrivato a donare un orologio ciascuno a sei onorevoli stakanovistf/'ancorchéftittffiwtìttti al grande pubblico, i quali finora hanno garantito la loro presenza nel 99 per cento delle sedute. L'elogio più sincero, tuttavia, Berlusconi Ina fatto discendere dal¬ la manifestazione pro-Usa del 10 novembre scorso. «So che molti di voi», ha detto ai deputati, «sono venuti in-pazza del Popolo portan¬ dosi dietro amici e parenti... Bravi. Gli Stati Uniti ci hanno fatto giunge¬ re il loro grazie. E adesso possiamo dire a buon diritto di essere il più saldò alleato dell'America in Euro¬ pa, dopo la Gran Bretagna». Ma nel caaf-degli ingUSlpha fattoìMttW Berluscorii «ci sono evitendi ragioni storiche e di lingua». D concetto su cui il premier ha più insistito, nell'incontro serale di ieri, è stato l'asse politico costruito con George W.Bush da una parte, con Vladimir Putin dall'altra (oltre alla naturale simpatia con Tony Blair). «Sono rapporti avviati sul piano personale fin dai giorni del G8», ha sottolineato Berlusconi per mostrare la propria lungimiranza. «Se pensiamo a tutto quello che ha detto di noi la sinistra, non si può "non riconoscere che siamo stati davyért»bravi e^apaci...». : !M .,. , iiwj !; . bii.ii . ., . . .. : !:. , ■'!^;r "h: ■-v^.,-,!)Ki!rq;U: II Cavaliere ha regalato sei orologi ai deputati più presenti in Aula Elogio anche a quelli che hanno partecipato alI'tJsa-day: «Moltidi voi si sq|p portati dietro . artóe parenti. .'.•Bravi»- Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Luoghi citati: America, Gran Bretagna, Pesaro, Roma, Stati Uniti