A Palazzo Carignano culla del Parlamento

A Palazzo Carignano culla del Parlamento COMMEMORATH 140 ANNI DELL'ITALIA DOPO UN OMAGGIO AL MONUMENTO DI VITTORIO EMANUELE II A Palazzo Carignano culla del Parlamento La cerimonia nell'aula preparata dai Savoia per ospitare l'assemblea elettiva dello Stato unitane. Lo storico Levra ha ricordato il valore evocativo del luogo nella costruzione di una dimensione nazionale la memoria IL Presidente della Repubbli¬ ca ha commemorato ieri a Torino i 140 anni dell'Unità d'Italia nella sala di Palazzo Carignano che più di qualsia¬ si altro luogo ricorda ai pie¬ montesi il doloroso sacrificio «pohtico» che dovettero sop¬ portare per dare una nuova capitale unitaria al Paese. E' l'aula che avrebbe dovu¬ to ospitare il primo Parlamen¬ to italiano, ma che non vi accolse nemmeno una seduta. Era incompiuta nel 1864, ouando il neonato Regno d'Italia decise di trasferire la capitale da Torino a Firenze, per dimostrare agli italiani che i piemontesi non avevano perseguitò il Risorgimento co¬ me guerra di conquista. La decisione sdegnò però i torinesi del tempo. Erano pronti a marciare su Roma per farla capitale, ma non volevano sostituirla con Fi¬ renze. La città, il 21 e 22 settembre 1864, insorse e l'esercito sparò sulla folla, in piazza San Carlo. Ai piedi del «Cavai 'd Brons» caddero ol¬ tre 87 morti e 164 feriti. Fu la più grande strage di Stato della storia ìtahana. Fra i morti di piazza San Carlo caddero anche diversi operai, che erano stati assunti per costruire il primo parlamento italiano. Manifestavano in piazza perché temevano che il trasferimento della capitale avrebbe vanificato il loro la¬ voro, lasciandoli disoccupati. «La scelta di commemorare l'unità in quest'aula - ha det¬ to ieri lo storico Umberto Levra, nell'accogliere il Presi¬ dente - rende ben evidente il significato simbolico connes¬ so con il luogo più alto dal quale i "padri fondatori" si proponevano di continuare a guidare il Paese unificato, dopo che nella costruzione della patria comune avevano dovuto affrontare contempo¬ raneamente la dimensione eu¬ ropea, quella nazionale, quel¬ la regionale e quella cittadi¬ na». Ciampi è giunto a Palazzo Carignano alle IO, poco dopo aver deposto una corona d'al¬ loro al monumento di Vittorio Emanuele H, appena restaura¬ to dai mecenati della «Consul¬ ta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino». Anche Palazzo Cari¬ gnano gli ha riservato una sorpresa, aprendo per lui il grandioso scalone d'ingresso di Guarino Guarini, anch'esso reduce da opere di recupero. Subito il Presidente si è recato in visita privata nella sede del Parlamento Subalpi¬ no, l'antica assemblea parla¬ mentare del Piemonte sabau¬ do, dove vennero assunte le più importanti decisioni del Risorgimento. Ad attenderlo fra gh scran¬ ni storici che videro nascere l'Italia vi erano il senatore Giovanni Agnelli e Franzo Grande Stevens, Presidente del Museo nazionale del Risor¬ gimento, con i rappresentanti delle Fondazioni ex bancarie, artefici del recupero monu¬ mentale di Torino. Carlo Azegho Ciampi si è seduto alla presidenza del Parlamento dove, con vivo compiacimento, ha preso vi- sione del manoscritto e dello spartito originali dell'Inno di Mameli, composto, musicato e conservato a Torino. Ma ha anche preso atto con interes¬ se dei progetti che la Fiat Engineering finanziera per rinnovare e valorizzare il Mu¬ seo. La visita presidenziale è poi ripresa in pubbhco, alle 11,58, nell'aula del primo Par¬ lamento Italiano, pavesata di bandiere delle Regioni d'Ita¬ lia, gremita dei sindaci del Piemonte, delle autorità regio- nali e delle rappresentanze delle Province italiane. Il Pre¬ sidente è stato accòlto da un applauso affettuoso e lungo, tanto che c'è voluto un garba¬ to invito del cerimoniale a ricomporre il silenzio. E' suo¬ nato quindi l'Inno di Mameli, eseguito dalla fanfara dei ca¬ rabinieri. Cantarlo o no? Più di uno sguardo ha controllato il vicino. Ma nessuno ha osato fiatare. Tutti in silenzio, ad ascoltare le note solenni. Solo il Presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo, dal pal¬ co della presidenza è parso muovere le labbra. Ciampi si è seduto accanto al Cardinale di Torino, Saveri- no Foletto. Ha ascoltato i discorsi di benvenuto del Sin¬ daco di Torino, Sergio Chiam¬ parino e della Presidente del¬ la Provincia, Mercedes Bresso. Um¬ berto Levra ha poi ricor¬ dato l'impre¬ sa risorgi¬ mentale con una dettaglia¬ ta relazione, conclusa ci¬ tando le paro¬ le dì Ciampi, quando disse che «non c'è contraddizione alcuna fra l'amore della pro¬ pria città e regione, amor di di patria, amore d'Europa». Un discorso che è stato rilanciato da due studentesse del liceo Europeo «Altiero Spi¬ nelli». Marta Scalzotto e Clau¬ dia Chimento, entrambe di 16 anni. Hanno recitato emozio¬ nate il dibattito parlamentare che il 14 marzo 1861 procla¬ mò Vittorio Emanuele II Re d'Italia. Poi, a cerimonia con¬ clusa hanno confidato: «Era¬ vamo emozionate a ricordare la storia d'Italia, ma orinai ci sentiamo europee. E qui ab¬ biamo scoperto che anche il Piemonte ha una bandiera» L'aula del Parlamento Subalpino dove sono stati presentati al Capo dello Stato la versione originale dell'Inno di Mameli e i progetti di rilancio del Museo Nazionale del Risorgimento