Allievi di Bill Gates in classe e nella vita di Marco Sartorelli

Allievi di Bill Gates in classe e nella vita Allievi di Bill Gates in classe e nella vita Marco Sartorelli PLAY station? Non scherzia¬ mo, quelli sono giochini da lasciare al frate lino. Loro, quindici-sedicenni della Bill Ga¬ tes Generation, sui video ci studiano cose come Designing and Implementing Web Sites, Designing and Implementing Desktop Aplications o Instal- ling Configuring and Administe- ring Server... Loro sono gli stu¬ denti dell'Istituto superiore Ma¬ xwell di Nichelino, in provincia di Torino, scuola che offre per¬ corsi formativi di Telecomuni¬ cazioni, Informatica e Liceo Scientifico Tecnologico. Dall'an¬ no scolastico 1999-2000, però, il Maxwell - grazie alla dirigen¬ te Maria Antonietta Campetti e al professor Ferdinando Sanpie- tro - ha avviato una serie di corsi sulle nuove tecnologie in¬ formatiche per conseguire la certificazione Microsoft Certi- fied Professional, riconosciuta dalle aziende di tutto il mondo. Si studia sui libri ma si fa pratica nei sei laboratori e sui cento computer collegati in rete sparsi per la scuola. Un gruppo dì studenti del Maxwell ha preso parte al «forum» di Mon- doScuola sul tema dei rapporti tra lo studio e la Rete. Hanno partecipato Alessio Migliore ( 16 anni), Sabrina Dionisio ( 15), Ser¬ gio Reina (16), Nader Zumot (17), Gianluca Manzi ( 17) e Gior¬ gio Marcuccio ( 17). IL COMPUTER Alessio: «La mia passione. Per¬ ché unisce al mondo in tempo reale. Ma non occupa tutto il mio tempo libero». Sabrina: «Non si può vivere senza. Serve per lavorare, per conoscere le previsioni del tem¬ po, per prenotare il biglietto di ima mostra. Gli amici, però, non può e non deve sostituirli». Sergio: «E' imo strumento per vìvere meglio. Offre possibilità infinite: dalla ricerca dati al divertimento. Basta non diven¬ tarne schiavi». Nader: «Per me, ormai non può essere considerato un accesso¬ rio. Come non si può non cono¬ scere l'inglese, così non si può non avere dimestichezza con i computer. Bisogna però saper distinguere i momenti in cui usa da quelli in cui si viene usati». STUDENTI E TECNOLOGIA Gianluca: «Usiamo ancora i li¬ bri ma l'esperienza vera, quella che conta, ce la facciamo sui computer, a scuola. A casa, si studia sui libri ma alla fine si ritorna al video. Un po' per passione, ma soprattutto per¬ ché è utile per fare ricerche». Giorgio: «L'attività che svolgia¬ mo in laboratorio è quella più importante. Basti pensare che la rete che collega i computer è stata creata dagh stessi studen¬ ti». Sabrina: «Non portiamo da casa il computer portatile, ma lo troviamo a scuola... Per noi studiare e usare il computer sono praticamente la stessa co¬ sa». Alessio: «Facciamo anche ore di lezione in Inglese tecnico, spe¬ cialistico, perché è la lingua del mondo tecnologico. Non possia¬ mo limitarci a conoscere l'Ingle¬ se per turisti». INTERNET Giorgio: «La rete collega tutto il mondo. Offre mille opportuni¬ tà, ma non bisogna perderne il controllo.. E' utilissimo anche per studiare». Nader: «E' una banca dati formi¬ dabile, ma occorre saperla usa¬ re. La macchina non deve mai prendere il sopravvento sull'uo¬ mo. Io so quando devo staccar¬ mi...». Gianluca: «Bisogna considerare internet come il telefono, l'auto¬ mobile, il frigorifero. Uno stru¬ mento che ha arricchito e fàcili- tato la vita dell'uomo. Non ha senso né demonizzarlo né consi¬ derarlo la soluzione ai problemi dell'umanità». Sergio: «Di sicuro la Rete diven¬ terà sempre più presente nella vita di tutti, anche se passeran¬ no molti anni prima che inter¬ net raggiunga tutte le case del pianeta». Sabrina: «Internet raggiungerà inevitabilmente tutti i Paesi, anche quelli in via di sviluppo. Questo ovviamente non vuol dire che porterà benessere a tutti. La tecnologia non è né buona né cattiva, dipende dal¬ l'uso». IL LAVORO CHE VERRÀ' Nader: «Il computer è entrato in fabbrica e negli uffici. E' stupido pensare di noh averci nulla a che fare». Alessio: «Il processo di riorga¬ nizzazione industriale è avve¬ nuto soprattutto grazie alla ro¬ botizzazione, alla computeriz¬ zazione. Chi può credere che il mondo, della tecnologia non lo riguardi da vicino?». Giorgio: «Basta prendere un giornale e leggere gli annunci economici. La conoscenza di linguaggi di personal computer è considerata necessaria. Noi siamo testimoni fortunati del fatto che la conoscenza delle nuove tecnologie aiuta decisa¬ mente a trovare un lavoro». Sabrina: «Saranno sempre me- no le professioni che faranno a meno del computer. E dall'altra parte aumenterà il suo utilizzo nella vita di tutti i giorni. Sarà normale fare la spesa via inter¬ net, gestire il proprio conto in banca». IL FUTURO DELLA SCUOIA Gianluca: «Immagino scuole senza scaffali pieni di libri e postazioni video per ogni stu¬ dente. Mi auguro che l'uomo sappia usare le tecnologie per mighorare il futuro». Giorgio: «Non serviranno più nemmeno i quaderni. Sarà un'altra rivoluzione: spariran¬ no lentamente anche i libri, si salveranno gh alberi. Il progres¬ so porta sempre qualche benefi¬ cio». Nader: «Forse perderemo il pia¬ cere di scrìvere una lettera, ma la nostra corrispondenza non si perderà per strada». Sergio: «Vorrei che le conquiste tecnologiche eliminassero le dif¬ ferenze fra Paesi che hanno troppo e altri che hanno troppo poco». Sabrina: «Le nuove tecnologie non elimineranno le differenze, ma sono un percorso obbhgato. Il propresso non si ferma». Alessio: «Vorrei che anche nel mondo ipertecnologico del futu¬ ro il protagonista fosse sempre l'uomo: quello vero, non quello virtuale». «Usiamo i libri, certo ma l'esperienza vera, quella che conta, ce la facciamo a casa sul computer Ormai studio e Web sono equivalenti» «Non si può vivere senza Internet ma la rete non deve sostituire gli amici La tecnologia? Né buona né cattiva, dipende dall'uso»

Persone citate: Alessio Migliore, Bill Gates, Gianluca Manzi, Maria Antonietta Campetti, Nader Zumot, Reina, Sabrina Dionisio, Server

Luoghi citati: Nichelino, Torino