Scelte solidali anche in informatica

Scelte solidali anche in informatica Scelte solidali anche in informatica Una sociologa ed un professore del Politecnico spiegano che è possibile un uso non competitivo delle tecnologie N! EI primi Anni 80, nello stesso periodo in cui il personal computer dive¬ niva prodotto di massa e Bill Gates fondava la Microsoft, un ricercatore del leggenda¬ rio Massachusett Institute of Technology, Richard Stall- man, fondava la «Free Softwa¬ re Foundation», la fondazio¬ ne per il software libero. «Free» come in «free speach» o «libertà di parola», uno dei principi fondamentali della costituzione americana, e non come in «free beer». o «birra gratis». Chi sviluppa software - ha spiegato recen¬ temente Stallman in una con¬ ferenza all'Unione Industria¬ le - ha diritto di essere paga¬ to, ma la remunerazione deve essere contrattata non sulla base di un tanto a copia, ma in funzione del lavoro svolto. Nell'arco di due decenni l'industria del software è di¬ ventata uno dei comparti pro¬ duttivi più importanti dell'in- dutria. La piccola Microsoft ha scalato la classifica delle capitalizzazioni di borsa sino a raggiungere la prima posi¬ zione e il suo fondatore è diventato l'uomo più' ricco della terra, ma nello stesso periodo il movimento dei pro¬ grammatori liberi si è espan¬ so sino ad annoverare centi¬ naia di migliaia di adepti. La storia di questo movi¬ mento, della sua ideologia, delle realizzazioni più impor¬ tanti - da Linux, il sistema operativo concorrente di Win¬ dows, ai moduli fondamenta¬ li di Internet, passando per migliaia di prodotti - costitui¬ sce l'oggetto centrale del libro che la sociologa Mariella Ber¬ rà e il sottoscritto, professore del Politecnico, propongono oggi ai lettori («Informatica solidale». Bollati Boringhieri, pp. 238, L. 28 mila-Euro 14,46). Nel racconto e nella riflessione si è scelto un ta¬ glio divulgativo, presuppo¬ nendo che il lettore non sap¬ pia nulla di informatica; in particolare, i primi due capito¬ li sono stati dedicati a una descrizione delle tecnologie dell'informazione e a un'anali¬ si quantitativa dell'industria relativa. In altri libri recenti sullo stesso argomento gli autori non hanno nascosto la loro avversione verso Microsoft, demone malvagio del capitali¬ smo. Non e' il caso di questo volume che non è contro Mi¬ crosoft, né contro il mercato, né contro il capitalismo. Sem¬ plicemente riteniamo che in un settore in così rapida espansione vi sia spazio per un modello dello sviluppo basato non sulla competizio¬ ne ma sulla' collaborazione e sulla solidarietà'. Angelo Raffaele Meo

Persone citate: Bill Gates, Raffaele Meo, Richard Stall, Stallman