Ballano diavoli e soubrette di Sergio Trombetta

Ballano diavoli e soubrette NUOVO Ballano diavoli e soubrette Moncone s'inventa un intero circo per Faust Il ricordo e lo stile della Baker, firma rEsperia FAUST e Josephine Baker, odore di zolfo e profumo di revue negre. Il diavolo e la soubrette. Si muove lungo questi due opposti la settimana di danza nei teatri torine¬ si. Ad appena un giorno di distanza. Venerdì 16 novembre alle 21 infatti al Teatro Nuovo (Corso Massimo D'Azeglio 17 Tel.011/65.00.211) va in scena «Faustus Circus» con la Compagnia di danza Massimo Moncone, sabato 17 alle 21, al Teatro Colosseo il Balletto dell'Esperia presen¬ ta «Josephine Baker et mon grand pére». Quest'ultimo, con coreografia e regia di Paolo Mohovich, non è uno spettacolo sulla vita della grande soubrette americana ma adottata dalla Franda, bensì un susseguirsi di numeri proprio nello stile della rivista ispirati non solo al personaggio, ma anche al mondo degli Anni Venti e Trenta che la videro protago¬ nista. Gli anni del trionfo del jazz e della musica nera in Europa. CU anni in cui la splendida ballerina e cantante si esibiva nei teatri parigini vestita appena di un gonnellino di banane. Ma è anche una storia di famiglia. Lo spettacolo prende vita grazie ai ricordi dei nonni del coreografo che in luoghi diversi, Parigi, Buenos Aires, ebbero modo di ammira¬ re la grande cantante e ballerina e, nel caso del nonno paterno, di divenirne un cordiale amico. I numeri trovano sostanza, ovviamente, nel jazz di quegli anni, nelle canzoni della Baker stessa, ma la colonna sonora include anche le «Chairman dances» di John Adams. Coprodot- to dal Teatro Giacosa di Ivrea e andato in scena in prima assoluta l'estate scorsa al Festival della Versiliana, «Josephine Baker et mon grand pére» ha ricevuto il Premio Coreografia Italiana all'ultima edizione di Salerno Danza. Massimo Moncone è invece coreografo e regista di «Faust Circus». Si tratta di una commissione per il Teatro Koros, la compagnia di Moricone e per il musicista Giovanni Mancu- so da parte dell'ultima Biennale Danza di Venezia diretta da Carolyn Carlson. Sullo sfondo sonoro di Mancuso e coadiuvato da una installazione video ideata da Moricone stesso, il coreografo e regista costruisce sul mito faustiano uno spettacolo che incroda sopran¬ naturale e realtà. Un circo molto speciale in cui Mefistofele si moltiplica in più danzatori che appaiono e scompaiono fra sfere, astrolabi e meridiane. Un laboratorio in cui il corpo, rivestito di corazze di plastica colorate recupe¬ ra la memoria del teatrd elisabettiano. La musica di Mancuso è una partitura in bilicò fra tradizione e sperimentalismo esegui¬ ta sul palco da nove musicisti, l'Ensemble Laboratorio Musica che utilizza strumenti tradizionah e etnid. Sergio Trombetta Il Balletto dell'Esperia ai Colosseo

Luoghi citati: Buenos Aires, Europa, Ivrea, Moricone, Parigi, Salerno, Venezia