Primi passi per l'aviazione militare europea di Enrico Singer

Primi passi per l'aviazione militare europea Primi passi per l'aviazione militare europea Accordo a Bruxelles per lo sviluppo di sistemi aerei da combattimento Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES L'eurodifesa muove i primi passi concreti. Con la firma di un accor¬ do tra Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Svezia e Spagna per lo sviluppo di sistemi aerei da com¬ battimento e di altre tecnologie di difesa aerea. Con il via libera alla creazione di una forza di polizia comune di 5000 uomini. E con l'indicazione di tutte le unità mili¬ tari che i Paesi dell'Unione mette¬ ranno a disposizione della «forza di reazione rapida» che è un em¬ brione di esercito europeo e che potrà contare, entro il 2003, su sessantamila soldati. L'effetto II settembre si è fatto sentire nel vertice che ha riunito i ministri degli Esteri, della Difesa e degli Interni Uè. E il capo della diploma¬ zia italiana. Renato Ruggiero, ha parlato di «risultati decisivi». Il punto di convergenza che avrà eìfetti pratici più ravvicinati e di notevole impatto economico è l'accordo per la cooperazione nel campo delle tecnologie militari. In sigla si chiama Etap - European technology acquisition program - e, nella sostanza, è un programma che consentirà all'Italia e agli altri cinque Paesi che lo hanno sotto¬ scritto di sviluppare un'autonoma capacità europea nel dehcato setto¬ re dei sistemi di combattimento aereo oggi dominato dagh Usa. Il progetto prevede scadenze molto precise: entro la prossima estate dovrà essere pronta la valutazione dei bisogni delle forze aeree milita¬ ri europee fino al 2020 in modo da armonizzare l'azione delle indu¬ strie aerospaziali ed elettroniche dei sei Paesi che, nella Uè, sono all'avanguardia in questo campo. Alcuni «obiettivi prioritari» so¬ no stati già identificati: Etap dovrà fornire nuovi sistemi «sicuri e non disturbabili» per la trasmissione dei dati, nuovi motori per i velivoli da combattimento, nuovi strumen¬ ti di comando e di controllo degli «Uav» (Unmanned aerial vehicles) - che sono i ricognitori senza equi¬ paggio - ed anche nuovi computer e nuovi sateUiti per la trattazione rapida dei dati. In questo program¬ ma i sei Paesi investiranno 150 milioni di euro, pari a circa trecen¬ to miliardi di lire. Altri cento mi¬ liardi li investiranno le industrie che entreranno nel programma Etap. Nel «pool» industriale c'è l'Alenia Aerospazio per l'Italia, la Bae System per l'Inghilterra, la Eads per Germania e Spagna, la Dassault Aviation per la Francia e la Saab per la Svezia. II sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, che ha rappresenta¬ to il ministro Martino bloccato a Roma da un'influenza, ha detto che la filma di questo accordo è una «tappa significativa per conso¬ lidare la base industriale europea della difesa». Ma ha voluto precisa¬ re che «non può essere collegata» all'altro progetto comune europeo nel campo dell'aeronautica milita¬ re: quello per l'aereo da trasporto Airbus A400M sul quale «la decisio¬ ne italiana non è ancora presa». Anche il ministro degli Esteri ha detto die «non ci sono elementi nuovi» sul caso Airbus. «Non me ne sono occupato negli ultimi gior¬ ni, anche perché non c'è più la necessità di ima decisione urgen¬ te», ha detto Renato Ruggiero. Ma il clima di coopcrazióne che si è ristabilito potrebbe giocare un efet- to positivo. Questo è anche l'augurio di Ja¬ vier Solane, l'Alto rappresentante Uè per la politica estera e di difesa, che ha partecipato al vertice di Bruxelles anticipando il rientro dalla missione Uè in Medio Orien¬ te. L'altro passo compiuto verso un sistema di sicurezza comune è la creazione di un corpo di polizia europeo che sarà operativo entro il 2003 e che potrà contare su 5000 effettivi, dei quali mille pronti all'intervento nel giro di trenta giorni. Anche in questa nuova struttura l'Italia è in prima fila. Con 900 uomini - 800 fomiti dal¬ l'Arma dei carabinieri - il contribu¬ to italiano è il più consistente dei Quindici. La polizia europea potrà essere impiegata in caso di crisi di diversa natura: dalle emergenze di protezione civile alla lotta al terro¬ rismo. Terzo elemento della costruzio¬ ne dell'eurodifesa è la definizione di tutte le unità che saranno a disposizione della neonata «forza di reazione rapida». Per l'Italia 12.500 uomini (aumentabili a 14.500 per missioni a tempo deter¬ minato), 50 aerei (tra caccia, tra¬ sporto, rifornimento e pattuglia¬ mento) e una flotta di 21 navi, tra le quali la portaerei Garibaldi, un cacciatoipediniere, tre fregate e un sommeigMe. L'embrione di eser¬ cito europeo, costituito nel settem¬ bre dello scorso anno, ha preso cosi forma concreta. Ed ha accelerato i tempi della sua marcia: già nel 2002 saranno operativi i primi reparti in vista della completa operatività che resta fissata per il 2003. Il vertice di Bruxelles ha anche deciso, su proposta tedesca, di nominare al più presto un rap¬ presentante della Uè per seguir^ gli aspetti militari e umanitari della guerra in Afghanistan. I ministri di Esteri e Difesa di Italia; Francia Germania, Inghilterra Svezia e Spagna hanno deciso anche la creazione di una forza di polizia comune. Cruciale il ruolo dei carabinieri Indicate le unità che i paesi dell'Unione metteranno a disposizione della Forza di reazione rapida un embrione di esercito De. Ruggiero: raggiunti risultati decisivi

Persone citate: Dassault, Eads, Orien, Renato Ruggiero, Salvatore Cicu