Caccia a Bin Laden tra le montagne intorno a Kandahar di Maurizio Molinari

Caccia a Bin Laden tra le montagne intorno a Kandahar Caccia a Bin Laden tra le montagne intorno a Kandahar Powell e la Rice hanno detto che il terrorista non ha mai lasciato l'Afghanistan. I commando Usa hanno l'ordine di sparargli a vista Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK «Osama bin Laden è ancora in Afghanistan e per lui fuggire sta diventando sempre più difficile». E' il Segretario di Stato, Colin Powell, che descrive l'andamen¬ to della caccia al leader di Al Qaeda, responsabile degli attac¬ chi contro New York e Washin¬ gton costati oltre cinquemila morti lo scorso 11 settembre. «Non ho visto rapporti di intelli- gence-cbe .suggeriscono la possi- bilità che sia fuggito - aggiunge Powell - d'altra parte si tratta di un fuorilegge, nessun Paese con¬ finante con l'Afghanistan è dispo¬ sto ad accoglierlo, neanche la Cina, è un individuo messo al bando nell'intero móndo». Indiscrezioni di intelligence mihtare affermano che il Penta¬ gono avrebbe identificato il na¬ scondiglio di Bin Laden in un'area di circa cinquanta chilo¬ metri quadrati a Sud Est di Kan¬ dahar. Nessuno conferma uffi¬ cialmente ma il consighere per la sicurezza nazionale, Condoleez- za Rice, dice: «Stiamo stendendo un filo attorno a lui». «E' un uomo in fuga, sta facendo del suo megho per nascondersi ma per lui farla franca sta diventando ogni giorno più difficile» assicura Paul Wolfowitz, vicesegretario alla Difesa. «Di certo se dovesse lasciare l'Afghanistan - aggiunge Wolfowitz - continueremo a dar- gli la caccia ovunque nel mon¬ do». Il Pentagono avrebbe dato ordine alle truppe speciah di sparare a vista contro Bin Laden, se fosse catturato un tribunale mihtare lo processerebbe su una portaerei americana nel Mare Arabico. Se il cerchio si stringe attorno al miliardario super-terrorista di origine saudita, gli esperti temo¬ no che possa scegliere di porre fine ai suoi giorni con un gesto terrificante e spettacolare: «Vi sono sufficienti informazioni per affermare che è in possesso di armi chimiche, anche se non sappiamo di quale potenza e dove si trovino» dice Peter Ber- ger, autore del libro «Holy War, Inc.». I taleban restano asserra- gliati nella roccaforte di Kan¬ dahar, nel sud del Paese, e alcuni gruppi si sarebbero già rifugiati sulle montagne e neUe grotte per preparare la guerriglia d'inver¬ no. Se Bin Laden fosse in una di queste grotte a cento-duecento metri di profondità, catturarlo potrebbe comportare un costo alto in vite di soldati. «La guerra in Afghanistan non è ancora vin¬ ta - dice Condoleezza Rice - potremmo avere bisogno ancora di un po' di tempo». Sul fronte delle operazioni mi¬ litari il «Washington Post» - con¬ fermandosi il giornale degli sco¬ op in questa guerra - ha rivelato che i primi militari americani a entrare in Afghanistan il 27 set¬ tembre appartenevano a un'uni¬ tà mihtare della Cia che da allora ha condotto operazioni di intelh- gence e commando, guidando anche gli attacchi degli aerei senza pilota «Predator» che han¬ no lanciato finora almeno qua¬ ranta missili «Hellfire». Il ruolo autonomo della Cia nella guerra avrebbe però creato delle frizioni con 1 comandi militari e soprat¬ tutto l'aviazione, più volte sor¬ presa dall'improvviso arrivo di missili «Hellfire» mentre erano in corso attacchi aerei. Il vice capo di stato maggiore dell'Us Air Force, generale Charles Wald, avrebbe inoltre avuto ripe¬ tuti alterchi con il capo dell'ope¬ razione «Libertà Duratura», il generale d'artigheria Tommy Franks, a causa delle lentezza nel ricevere l'autorizzazione per colpire obiettivi sensibih. I piloti americani dall'inizio della guer¬ ra, lQ.5QQìrso.7 ottobre, avrebbero avuto nel mirino almeno una decina di volte «leader nemici» la cui eliminazione avrebbe potuto accorciare il conflitto ma la ne¬ cessità di svegliare i comandanti nella notte per ottenere l'autoriz¬ zazione a colpire avrebbe fatto svanire gh obiettivi. L'Amministrazione nega ogni contrasto e hte fra i comandi e guarda avanti alle prossime tap¬ pe deUa guerra al terrorismo. «E' un conflitto globale, non ci ferme¬ remo certo anche se Bin Laden non ci fosse più» hanno ripetuto all'unisono ieri in tv Powell, Wol¬ fowitz e Condoleezza Rice. Uno degh scenari possibili a breve termine è quello di un attacco mihtare filippino, sostenuto da Washington, contro le basi dei gueniglieri fondamentalisti di Abu Sayyaf sull'isola di Minda- nao, noti per bruciare chiese e massacrare i cristiani. Il gruppo terrorista comprende molti vete¬ rani dell'Afghanistan ed è consi¬ derato dalla Cia un'emanazione diretta di Al Qaeda. Sarebbe sta¬ to proprio Abu Sayyaf a ordire il fallito attentato contro Giovanni Paolo II a Manila. Il presidente deUe Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, arriva domani alla Casa Bianca per colloqui con Bush e in cima all'agenda c'è la possibilità di lanciare una caccia congiunta ai miliziani di Abu Sayyaf che ancora detengono tre degh ostag¬ gi occidentali catturati in mag¬ gio. «A noi non piace affatto vedere un Paese amico e alleato come le Filippine attaccato dai terroristi» ha dichiarato Dennis Blair, comandante delle forze americane nel Pacifico, al termi¬ ne degh incontri avuti a Manila con i vertici militari. L'intelhgen- ce filippina ritiene che il numero di guerriglieri ancora attivo non sarebbe superiore alle cento-due¬ cento unità. «Adesso dobbiamo iniziare la fase finale della loro eliminazione» è la richiesta del generale Boy Cimatu. Washington allarga la lotta al terrorismo a tutto il mondo Domani arriva da Manila il presidente Arroyo per discutere un attacco congiunto contro i fondamentalisti filippini di Abu Sayyaf 2 Un soldato dell'Alleanza del Nord controlla il suo mitragliatore in un villaggio nei pressi di Kabul