«Omar tratta la resa con le tribù del Sud in cambio della vita»

«Omar tratta la resa con le tribù del Sud in cambio della vita» ^ GUERRA SI PROFILACOME UNO SCONTRO A TUTTO CAMPO ffflr^^wiW,:.....,,; ,..:.. ..l.l.l^-^M.M.M^. i^,..,,.. , ■■■•. ,...- . - ■■■: : ^ ■■■■■^■•' ■•■■. ■■■. ,,.,r ■■l :,r,' ■■■^ ■,■^■^ ■-. r' y ■. ' . •- ' :..,.:.. «Omar tratta la resa con le tribù del Sud in cambio della vita» Lo dicono fonti di Washington. Il Pentagono tuttavia afferma: «Se il mulfah vuole scampare ai tribunali militari, deve anche consegnare Bin Laden». Taleban in rotta, arabi e mediorentali invece non cedono Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK '__ «I taleban sono in rotta: loro vengono uccisi dai mujaheddin se non si arrendono, gli stranieri in ogni caso». Il generale Tommy Franks, comandante delle opera¬ zioni militari in Afghanistan, ha illustrato ieri mattina al presi¬ dente George Bush il nuovo sce¬ nario della guerra durante un'ora di videocollegamento pro¬ tetto fra la sede del Comando Centrale a Tampa, in Florida, e il ranch di Crawford, in Texas. Gli «stranieri» di cui parla Franks sono i mihziani di Al Qaeda: guerriglieri soprattutto arabi e pakistani, ma anche ceceni, uigu- ri cinesi, filippini e birmani giun¬ ti volontari in Afghanistan per arruolarsi nella Brigata 55 e unirsi alla Jihad contro «crociati e ebrei» di Osama bin Laden. I rapporti di intelligence li descri¬ vono «ben addestrati, fortemen¬ te motivati, fé deli, decisi a batter¬ si fino alla morte». Tutto il con¬ trario delle truppe taleban, ora¬ mai allo sbando: decimate dai bombardamenti hanno iniziato ad abbandonare la roccaforte di Kandahar e il mullah Moham- med Omar - secondo fonti di Washington - avrebbe aperto trattative con le tribù pashtuh del Sud per negoziare la resa in cambio della vita. Il Pentagono tuttavia non fa sconti e attende gli eventi: «Fino a quando il mullah Omar non alzerà 1#"'marti diijio^trSrà di voler continuare a proteggere i terroristi di Al Qaeda con ogni mèzzo che ha ancora a disjàosizio- ne». La resa non basta, l'unico modo di scampare ai tribunali militare per il mullah Omar è consegnare Bin Laden. Dopo la caduta di Kabul la continuazione della guerra in Afghanistan si profila come uno scontro a tutto campo fra le. truppe speciali alleate e le miglia¬ ia di guerriglieri della Brigata 55 di Osama bin Laden. «Gli stranie¬ ri che combattono in Afghani¬ stan sono in gran parte arabi e mediorientali - spiega il Segreta¬ rio alla Difesa, Donald Rumsfeld - resistono", non disertano, non si arrendano, conoscono il territo¬ rio, possono rifugiarsi sui monti o nei villaggi per poi tornare nelle città a combattere, sconfìg- gerli prenderà del tempo». A Kunduz, nel Nord, almeno tremila «stranieri», dotati di cen¬ to pezzi di artigheria e sessanta carri armati ex sovietici, tengo¬ no testa da tre giorni all'assedio dell'Alleanza del Nord dopo aver ucciso il comandante taleban che voleva arrendersi. I coman¬ danti mujaheddin hanno dato loro im ultimatum di 48 ore e hanno offerto agli «stranieri» il salvacondotto, ma non è servito a nulla. La Brigata 55 non cessa di combattere anche se non ha nessuna possibilità di vincere. Il Pentagono ritiene che i guerri¬ glieri arabi siano ancora in grado di operare militarmente nelle regioni di Jalalabad e Kandahar, in attesa di rifiigiarsi nelle regio¬ ni più montagnose al confine con il Pakistan o della- provincia centrale di Uruzgan. Rumsfeld e i suoi portavoce lesinano i dettagli operativi, ma sullo scenario complessivo mo¬ strano di avere le idee chiare: «I taleban hanno perso il controllo di due terzi dell'Afghanistan, ma questo non significa che lo abbia¬ no altri». Ovvero, le sacche di resistenza si restringono, ma la caccia ai terroristi continua ovunque. A Nord le truppe speciali af¬ fiancano l'Alleanza del Nord, a Sud almeno 150 commandos americani operano in piccoli gruppi tentando di «trovare e sconfiggere» i fedelissimi di Bin Laden. Fino ad ora Washington afferma di non aver subito perdi¬ te nel corso delle operazioni dentro l'Afghanistan. Quando i taleban vengono localizzati o si arrendono o vengono uccisi. I guerrigUeri «stranieri» invece so¬ no più abili," sfuggono. «Si sposta¬ no da una parte all'altra rapida¬ mente* dice Rumsfeld. In questo quadrò là* probabile morte di Mohammed Atef - comandante militale di Al Qaeda - viene considerata uno sviluppo di rihe- vo. «Senza di lui i terroristi hanno perso il regista operativo - fa notare il portavoce del Penta¬ gono - e Bin Laden si sente meno protetto». La Cia continua a ritenere che Bin Laden sia da qualche parte in Afghanistan, ma non si esclude che lui, o gruppi di «stranieri», abbiano già attraversato il confi¬ ne con il Pakistan, lungo molte centinaia di chilometri e non strettamente sorvegliato, in alcu¬ ne zone non vi è neanche un segnale per indicare la frontiera. Le bombe alleate lanciate su obiettivi non precisati nella pro¬ vincia pakistana di Kurram po¬ trebbero non essere state un «errore». Rumsfeld assicura di fidarsi di Islamabadi «Un nostro alleato che farà la sua parte, ci aiuta ed è in grado di cercarli». I rapporti di intelligence suggeri¬ scono però che proprio in Paki¬ stan potrebbero tentare di rifu¬ giarsi taleban e «stranieri» grazie agli stretti legami con alcuni ambiente del regime mihtare. D'altra parte i taleban nacquero a metà degli Anni Novanta pro¬ prio nelle scuole religiose della regione di Peshawar, dove studia¬ vano i figli dei profughi afghani. Il presidente Pervez Mushar- raf teme che la caccia al terrori¬ sta investa il proprio Paese e ha inviato in gran fretta contingenti di truppe e carri armati lungo il confine, convocando ima riunio¬ ne di emergenza dei comandi militari. Se dovesse essere neces¬ sario inseguire terroristi in pa¬ tria Washington e Islamabad do¬ vrebbero' siglate un' accordo ad hoc: le consultazioni sono già iniziate. Con il passare dei giorni inizia a porsi il problema dei rapporti della coahzione con l'Alleanza del Nord, Washington finora ha difeso i mujaheddin dalle accuse di esecuzioni sommarie di tale¬ ban e non ha battuto ciglio per la loro decisione di entrare a Kabul bruciando i tempi per impedire l'arrivo di un contingente inter¬ nazionale. Ma ieri la tensione ha raggiunto il livello di guardia, quando il comandante dell'Alle¬ anza responsabile dell'aeroporto di Bagram ha accolto come degli intrusi un centinaio di Royal Marines di Sua Maestà britanni¬ ca. Le truppe inglesi sono atterra¬ te con il Compito di rendere agibile la pista per consentire l'arrivo di massicci aiuti umani¬ tari e rifornimenti, ma i mujahed¬ din temono che l'obiettivo sia far atterrare a Bagram il contingen¬ te intemazionale autorizzato dal¬ le Nazioni Unite a «garantire la sicurezza di Kabul e dei suoi abitanti». Con i marines inglesi dentro l'aeroporto e i mujahed¬ din fuori a sorvegliar! a distanza la situazione resta molto tesa. A sbloccarla dovrà essere Lakhdar Brahimi, inviato Onu per l'Afgha¬ nistan, convincendo l'Alleanza del Nord ad accettare la creazio¬ ne di im governo ad interim e l'arrivo del contingente intema¬ zionale. Ma la strada si annuncia in salita e il continuare delle operazioni militari in tutto il Paese rafforza la posizione nego¬ ziale dell'Alleanza del Nord, lega¬ ta a doppio filo alla Russia e all'Iran. Da oggi sul campo si saranno anche i francesi, sessan¬ ta uomini dei reparti scelti stìno attesi in Uzbekistan. Transite¬ ranno sul «Ponte dell'Amicizia» diretti verso Mazar-i-Sharif. Il regime in rotta sta abbandonando la roccaforte di Kandahar Il generale Franks ha illustrato a Bush il nuovoscenario della guerra: «Gli studenti coranicivengono uccisi- dai mujaheddin solo se non si arrendono, gli stranieri in ogni caso» Non sempre gli elicotteri sono il miglior mezzo di trasporto fra le montagne afghane: un soldato delleforze speciali americane carica un asino per una missione