I Verdi si dividono, Schroeder la spunta di Francesca Sforza

I Verdi si dividono, Schroeder la spunta I Verdi si dividono, Schroeder la spunta Sì del Bundestag al governo e alla missione afghana Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Schroeder ha vinto. Il governo ha ottenuto la fiducia, grazie al voto positivo dei tre Verdi che fino all'ultimo erano rima¬ sti incerti, e la Germania, dopo un acceso dibattito parla¬ mentare, ha detto «sì» all'in¬ tervento militare in Afghani¬ stan. Con Francia, Gran Breta¬ gna e Italia, anche il contin¬ gente tedesco partirà a soste¬ gno degli alleati americani. La giornata politica è co¬ minciata alla nove in punto, in un Parlamento affollato da giornalisti, telecamere e visi¬ tatori illustri. Tra le prime file delle poltrone riservate al pub¬ blico, anche la First Lady, Doris Schroeder, stretta in un abitino di lana bianco, con la pettinatura alla Hìllary prima maniera. La discussione ha visto sfilare sul podio al cen¬ tro dell'aula tutte le voci più rappresentative della politica tedesca, da Joschka Fischer al presidente dei liberali Guido Westerwelle, da Friedrich Merz, capogruppo dell'opposi¬ zione cristiano democratica, al leader della Pds Gregor Gysi. Irisultati della votazio¬ ne sono stati comunicati alle 12.45 dal presidente della ca¬ mera Wolfgang Thierse: «Con 336 voti favorevoli - ha detto - il governo ottiene la fidu¬ cia». Al cancelliere di voti ne bastavano 334.1 parlamentari che lo hanno abbandonato, in sostanza, sì sono ridotti a quattro. Non si è parlato solo di fiducia e di Afghanistan. La seduta del Bundestag di ieri è stata un'occasione per fare il punto su quasi tre anni di governo Schroeder. E se l'op¬ posizione non ha mancato di ricordare quanto la Germania si sia indebolita economica¬ mente negli ultimi mesi della coahzione rosso-verde, la mag¬ gioranza di governo ha più volte ripetuto di aver radical¬ mente cambiato (in meglio) la fisionomia del Paese. «Questo governo ha dato prova già con la-Macedonìa- ha ricordato un Fischer quan¬ to mai accalorato - dì saper mettere in atto una politica preventiva che ha avuto indi¬ scusso successo». E quando il leader dei liberali gli ha ricor¬ dato che in Macedonia la Ger¬ mania andò con i voti-dell'op¬ posizione, il ministro degli Esteri ha risposto con una smorfia di noncuranza. «La disdetta di questo Paese sono i Verdi», ha ribadito Guido We¬ sterwelle che più volte, nel corso del dibattito, ha gettato lo sguardo sulle reazioni di Schroeder di fronte ai diversi attacchi ai Verdi che da più parti sì sono levati durante la discussione. «Signor Cancellie¬ re - ha continuato - lei sbaglia a porre la questione della fiducia in quest'aula; dovreb¬ be porla piuttosto al popolo tedesco, chiamandolo a nuove elezioni. Vedrebbe che i Verdi scomparirebbero dal panora¬ ma politico nazionale^ ; !5.iUrrn Appassionata la difesa del¬ la verde Kerstin Mùeller, che ha ricordato quanto il suo partito abbia fatto, in questi anni, per la difesa dei diritti delle minoranze, degli omoses¬ suali, dì una più forte coscien¬ za ecologica. E sebbene la platea l'abbia fischiata più volte, non ha avuto paura di ripetere, con voce decìsa: «Noi abbiamo cambiato que¬ sta Repubblica». Se avesse avuto meno timori dì giustifi¬ care il comportamento di quei Verdi che dì lì a poco avrebbe¬ ro votato «no», la Mueller avrebbe forse potuto ricorda¬ re che quando c'è un disaccor¬ do, in democrazìa, è sempre buon segno, anche quando il disaccordo è all'interno di una coalizione dì governo. Ma ieri la posta in gioco era troppo alta per lasciarsi andare a sofismi sul costume democra¬ tico. Hans-Christian Stroebele, il deputato verde che ha vota¬ to «no», ha confessato, al ter¬ mine della seduta, che per lui si è trattato «quasi di un martirio». «Ci tengo al futuro di questa coalizione - ha ag¬ giunto Stroebele - e sono con¬ tento che le cose siano andate così». La sera prima della votazione, al quartier genera¬ le dei Verdi, si era decìso chi avrebbe votato sì e chi avreb¬ be votato no. Lo scopo - come si è saputo ieri mattina - era che la coalizione ce la facesse, ma con un margine ridotto, affinché la presa dì posizione contraria all'intervento man¬ tenesse un suo significato, almeno simbolico. Questo la- scìa pensare che anche al congresso del partito a Ro- stock, fra dieci giorni, le previ¬ ste discussioni tra base e rap¬ presentanti dì governo non porteranno alla rottura della maggioranza. «Non sono,«icu- ro - ha detto Fischer rivolto all'opposizione - che per voi sarebbe stato così semplice uscire dal dilemma che ha coinvolto il partito dei Verdi». Soddisfatto il cancelliere Schroeder, che al termine del¬ la votazione è scattato sulla sedia e si è abbracciato prima con Fischer poi con il ministro dell'Interno Schiiy. E anche se l'opposizione ha continuato a ripetere che un pugno dì voti non basta a garantire una stabilità di governo - «Il vele¬ no si diffonderà ulteriormen¬ te nelle file della Spd e dei Verdi», ha detto la Merkel: «Prevedo che questo governo sopravviverà fino a settembre 2002» - ieri il cancelliere sem¬ brava più forte che mai. Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder oggi al Bundestag con il ministro degli Esteri Joschka Fischer

Luoghi citati: Afghanistan, Francia, Germania, Italia, Macedonia