Per quattro anni più facile licenziare di Roberto Giovannini

Per quattro anni più facile licenziare VARATA LA DELEGA SUL LAVORO. PREVEDE, PER ALCUNI CASI, IL SUPERAMENTO DELL'ARTICOLO 18 ATTRAVERSO LA SPERIMENTAZIONE Per quattro anni più facile licenziare I sindacati si ribellano, Berlusconi convoca Cgil, Cisl e Ui Roberto Giovannini ROMA Toccherà a Silvio Berlusconi tenta¬ re di rabbonire i leader sindacali. Al termine di una giornata segnata da dichiarazioni di fuoco e voci di sciopero, il Cavaliere fa sapere che riceverà martedì pomeriggio i lea¬ der di Ceil-Cisl-Uil, infuriati per il varo della delega legislativa sulla flessibilità del mercato del lavoro che contiene la sospensione «speri¬ mentale» della piena efficacia dell'ar¬ ticolo 18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti. Lunedì Cofferati, Pezzetta e Angeletti faranno il pun¬ to della situazione, e dopo le risposte del Presidente del Consiglio decide¬ ranno se andare allo scontro o me¬ no. Forse il ministro del Welfare Roberto Maroni e il suo sottosegreta¬ rio Maurizio Sacconi non si aspetta¬ vano una reazione tanto veemente. E invece l'annuncio ufficiale del varo da parte del Consiglio dei mini¬ stri della delega sul lavoro ha scate¬ nato un fuoco ad alzo zero contro la nonna sui licenziamenti, ma anche sul contenuto del resto della delega. E se l'approvazione di Confindu- stria al provvedimento si esprime in una nota dai toni misurati, contro Maroni si schierano anche i «snob del Sindacato Padano, e quelli vicini alla destra, come Ugl e Cisal. La decisione di andare avanti era stata presa, e ieri mattina in Consi¬ glio dei ministri - con il conforto di Antonio Marzano e Gianfranco Fini - è stata ufficialmente confennata. A nulla è valsa l'opposizione del ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, che ha espresso «forti perplessità». A scontentare l'alfiere della «destra sociale» c'è stato anche l'accantonamento della ipotesi di partecipazione dei lavora¬ tori agli utili e alla gestione dell'im¬ presa, sia nella versione «hard» pre¬ disposta dal consigliere di Aleman¬ no, Giano Accame, che in quella ultrasoft messa a punto dal sottose¬ gretario Sacconi, gradita alla Cisl. Il sottosegretario Sacconi, respon¬ sabile del negoziato, in queste setti¬ mane si era convinto di riuscire, a ottenere un sostanziale via libera all'impianto della delega (di cui la riforma dei licenziamenti è solo un capitolo), grazie ai segnah di «atten- ' zione» che erano stati lanciati dai membri della delegazione di Cisl e Uil, i segretari confederali Raffaele Bonanni e Fabio Canapa. Del resto, ha fatto notare nel pomeriggio in conferenza stampa Sacconi, la pro¬ posta di allentare i vincoli dell'arti¬ colo 18 al Sud era stata proprio di Canapa, mentre Bonanni - dalle colonne del Sóle 24 Ore - aveva «aperto» sui lavoratori con contratti a termine. Ma alla prova dei fatti, le disponibilità (vere o presunte) di Cisl e Uil sono state apparentemente cancellate. Sacconi ai giornalisti ha spiegato che dèi 13 articoli della delega «tutto o quasi» è stato condiviso da «tutte, o quasi» le parti sociali, ovvero non dalla Cgil. La riforma - che mira ad aumentare il tasso di occupazione attraverso una maggiore flessibilità del mercato del lavoro e una modifi¬ ca del sistema del collocamento pubblico e degli ammortizzatori so¬ ciali -rverrà realizzata a tappe: sui tèmi indicati il governo invita le parti sodali a procedere con il meto¬ do deir«avviso comune» seguito per i contratti a tannine. In estrema sintesi, tra le novità, i privati potran¬ no operare nel collocamento; cam- bieranno gli incentivi economici alle assunzioni; verrà riformato il siste¬ ma degli ammortizzatori sociali, an¬ che se non si prevede un maggiore onere per lo Stato, collegando le prestazioni allo svolgimento da par¬ te del lavoratore ad attività di forma¬ zione; viene recepita la direttiva europea sull'orario. Cambieranno i contratti di formazione-lavoro, gli stages e i tirocini; verrà reso più elastico sul versante degli orari il part-time, così come l'interinale; verranno disciplinate nuove forme contrattuali, come il lavoro a chia¬ mata e il «job sharing»; regole più stringenti, invece, per le collabora¬ zioni e il lavoro occasionale. E poi, le materie più esplosive: l'arbitrato (volontario) per risolvere con risarcimenti e in via breve i contenziosi di lavoro, e la modifica «sperimentale» dell'articolo 18. Per quattro anni si potranno licenziare senza obbligo di riassunzione - sosti¬ tuito da un indennizzo monetario - i lavoratori assunti in aziende che passano da meno a più di 15 dipen¬ denti, i lavoratori che passano da un contratto a tempo determinato a uno a tempo indeterminato, e quelli «sommersi» che emergono. Sacconi spiega che si tratta di una modifica . tutt'altro che radicale. Fini parla di «ampia convergenza», Maroni dice che si tratta «di problemi realmente non invalicabili». Ma intanto le agen¬ zie «battono» (accanto allo scontato «no» della Cgil) le parole di Pezzetta e della direzione Uil: «proposta inac¬ cettabile». E per Confmdustria - che approva la delega, definita «impor¬ tante passo in avanti», la riforma dell'articolo 18 è «troppo timida». -

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