I giudici congiurano contro me e Silvio»

I giudici congiurano contro me e Silvio» I giudici congiurano contro me e Silvio» Bossi: loro e gli ex de mi vogliono in galera per tornare al vecchio sistema Claudio Tito ROMA Attento Silvio, perché la magistra¬ tura e gli ex democristiani stanno lavorando ai fianchi per dare fiato al «vecchio sistema» e far saltare il nuovo corso. Il messaggio che Umberto Bossi vuole lanciare a Silvio, ossia a Silvio Berlusconi, è più o meno di questo tenore. Il leader leghista in uno dei corridoi di Montecitorio si lascia andare con alcuni cronisti e non rispar¬ mia fiato per difendere il premier nella polemica con i giudici. E nello stesso tempo per metterla in guardia da quella forza latente, la ex De che, dispersa in mille rivoli, sembra sempre pronta a insidiare il «nuovo corso». Soprattutto se la diaspora dovesse improvvisamen¬ te ricomporsi. Perché alla luce degli ultimi risultati del Molise, il fantasma della Balena Bianca ha ricominciato ad aleggiare tra i Palazzi che contano e in alcuni segmenti della Casa delle libertà qualcuno vuole riconsegnargli an¬ che carne e ossa. L'unico mezzo per bloccare l'operazione, allora, è ia «devolution». «Il disegno è chia¬ ro - attacca il ministro delle Rifor¬ me - vogliono mandare me in galera e accerchiare Berlusconi con una manovra democristiana». Bossi, infatti, non ha preso di buon grado la recente condanna a 4 mesi in appello per resistenza a pubblico ufficiale in seguito ai noti fatti di Via Bellerio. Una sentenza che se confermata in Cassazione diventerebbe esecuti¬ va. «E' adesso, nei prossimi mesi - insiste,- che si vedrà se tutto rimane come prima oppurei se si cambia per davvero l'Italia. Siamo al "quid'. E loro lo sanno bene, se passa il federalismo, quello vero e non quello dei comunisti, non possono farci più niente». E men¬ tre scandisce la frase alza la mano, con il sigaro tra le dita, verso alcuni parlamentari di mag¬ gioranza e di opposizione, tutti ex dello Scudocrociato: la Bindi, Ca- stagnetti, Tassone, e anche il presi¬ dente della Camera Pier Ferdinan¬ do Casini. L'obiettivo, insiste in un fiume di parole, è «far saltare la carta del cambiamento, rompe¬ re il binomio B&B, Bossi-Berlusco¬ ni». In questo quadro rientra an¬ che l'azione della magistratura e dei Ds. Il capo dei lumbard fa allora notare che nelle prossime settimane potrebbe arrivare in Cassazione la sua vicenda. «Certo che la guerra c'è stata - sbotta facendo quadrato attorno a Berlu¬ sconi dopo le dichiarazioni rese a Granada sulle rogatorie - e potreb¬ be ricominciare. Forse vogliono rompere l'armistizio. Io non sto a distinguere se alcuni magistrati sono buoni. So solo che. il 'sistema' sta sferrando gli ultimi colpi di coda. Se vogliono la guer¬ ra, eccomi. Certo non mi fermeran¬ no, nemmeno in galera». Un siste¬ ma che Bossi descrive come una «bocca di leone» le cui fauci sono- composte dal vecchio Stato e dal¬ l'alta finanza. «La Lega è li a' tenere aperta la bocca per non far stritolare il popolo. Solo la Lega, perché i comunisti da sempre sono elitari, hanno imparato la lezione di Marx e Lenin: governa l'elite al posto del popolo e non a caso hanno fatto l'accordo con l'alta finanza». Dal suo ragiona¬ mento, il segretario leghista non tiene fuori nemmeno l'Europa e il Quirinale. Allora, l'Ue diventa «l'Europa dei tecnocrati in cui i popoli non contano niente» e il Colle «quello che vuole il Tricolore in tutte le case». Bossi, pur lan¬ ciando un preciso messaggio al Cavaliere sulla necessità di acce¬ lerare in materia di riforme e forse anche per ricompattare le file del Carroccio, riconferma l'as¬ se con il premier: «Sulla devolu¬ tion non ci sono problemi. Se per ora non si è fatta, è perché c'era il ^pacchetto' dei 100 giorni, la finanziaria; Anche Fini ha capito tutto benissimo». Nel Consiglio dei ministri di ieri, proprio'ilpresidente del Con¬ siglio si presentava ai suoi mini¬ stri molto meno preoccupato. An¬ zi, la sua lettura del dato elettora¬ le molisano era decisamente più ottimista. «Avete visto - sono state le sue parole - il trend per noi è in netta ripresa. I risultati del Molise dimostrano che la forchet¬ ta tra noi e l'opposizione si allarga di nuovo e ulteriormente». E alla fine della riunione, quando il mini¬ stro della Giustizia, Roberto Ca¬ stelli, si è avvicinato per confidar¬ gli la sua preoccupazione per quel documento del Csm sull autono¬ mia dei magistrati impegnati pres¬ so il dicastero, Berlusconi ha volu¬ to stemperare le polemiche scatu¬ rite nel dopo-Granada: «Come al soUto è stato tutto esagerato. Non era la prima volta che dicevo quelle cose. Anzi, ho ripetuto più volte che ho piena fiducia nei magistrati. Stai tranquillo». Il leader della Lega in crisi di visibilità ricorda al premier la necessità del cambiamento e attacca «quello che vuole il Tricolore in tutte le case» Il ministro per le Riforme Umberto Bossi

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