Lo spazio dei fisici e quello degli artisti

Lo spazio dei fisici e quello degli artisti | DIBATTITO j INCONTRO TRA LE DUE CULTURE Lo spazio dei fisici e quello degli artisti MORINO, SOTTO LA REGIA DI MARIO RASETTI, SPECIALISTI DI MECCANICA DEI QUANTI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E TECNOLOGIE DIGITALI HANNO MESSO A CONFRONTO LE LORO ESPERIENZE CON QUELLE DI SCRITTORI, PITTORI E MUSICISTI Vittorio Ravizza SEMBRA difficile trovare un motivo comune di interesse tra il gruppetto di signori che a fine otto¬ bre si sono riuniti per quattro giorni a Villa Gualino, sulla colli¬ na torinese, sede deha Fondazio¬ ne Isi, rinstìtute for Scientific Interchange; c'erano fisici come Mario Rasetti e Tullio Regge, specialisti di intelligenza artifi¬ ciale e dintorni come James Bai- ley della Thinking Machines Cor- poratione dì Boston, Tommaso Toffolì professore della stessa università, Anthony Conh deh' università di Leeds, Neil Ger- shenfeld direttore del Center for Bìts and Atoms al Mìt, e Scott Kirkpatrick deU'Unìversità di Ge¬ rusalemme; ma c'erano anche artisti come Giorgio Griffa e Marco Gastìni, scrittori come Daniele del Giudice, filosofi co¬ me Maurizio Ferraris, musicisti come Giulio Castagnoli, esperti dì comunicazione come Peter Weibel, direttore del Centro di arte e media dì Karlsruhe. In realtà un elemento sul qua¬ le tutti costoro sì confrontano ogni giorno dalle diverse posizio¬ ni c'è, ed è lo spazio, il rispettivo modo di intenderlo, definirlo e rappresentarlo. Tema della di¬ scussione, che ha avuto l'appog¬ gio della Regione, era appunto "Pensare lo spazio", primo incon¬ tro intemazionale di un progetto di ricerca indicato come "Expan- ding perception". L'idea è partita da Mario Rasetti, professore di Meccanica statistica al Politecni¬ co di Torino: mettere a confron¬ to in modo nuovo artisti e scien¬ ziati. In passato ci sono stati "casi" illuminanti. Tralasciando Leonardo da Vinci, in tempi più recenti Picasso sconvolgeva la pittura proprio negh anni in cui Einstein rivoluzionava la fisica, la rappresentazione dì spazio e tempo portava l'uno al cubismo e l'altro alla relatività: Mirò con le sue invenzioni ha evocato il mondo della biologia e vagheg¬ giato il moto perpetuo. Oggi, tuttavia, secondo Rasetti, esisto¬ no legami più profondi, l'arte individua nuovi punti di riferi¬ mento nella scienza (e nella tec¬ nologia, specie quella digitale) mentre questa è più attenta alla sperimentazione degh artisti in¬ torno allo spazio. A seconda dell' approccio specialistico lo spazio può essere algoritmo, file, circui¬ to, sistema, paradigma, ma an¬ che spazio alfabetico, virtuale, simulato, mentale. Insomma, su un tema come "pensare lo spa¬ zio" tra discipline lontane un dialogo è possibile. Il punto di vista degh scienziati è sintetizza¬ to nella relazione dello stesso Rasetti: la scienza non è null'al- tro che il linguaggio, scritto con l'alfabeto della matematica e del¬ la logica, che mappa le leggi deha natura. Il linguaggio della scienza, d'altra parte, è rappresentazio¬ ne; l'esempio più cruciale di que¬ sto è lo spazio-tempo, struttura «tanto ubiqua quanto enigmati¬ ca» la cui antinomie interne limi¬ tano la nostra scienza dì base e la frantumano in aree disgiunte che non riescono a comunicare; esempio: meccanica quantistica e relatività. Recentemente, però è emersa una visione sempre più unificata che trova la propria sintesi nel concetto di "forma"; e «la rappresentazione (visiva, ma anche uditiva, o scritta su quel supporto unificante che è un file) è il candidato per la spiegazione in un'epoca di percezione in espansione», conclude Rasetti. Spazio, forma, rappresenta¬ zione sono per l'appunto i concet¬ ti con cui l'arte in senso lato da sempre si confronta, dall'archi¬ tettura alla scultura, dalla pittu- la alla letteratura e alla musica. Per Marco Gastini gh spazi con¬ tengono frammenti, tensioni, energie che l'artista vuole far emergere dai materiali disparati (legni, plastica, feiro) con cui compone le sue installazioni; Giorgio Griffa descrive il proprio percorso pittorico come un viag¬ gio nello spazio deha tela, consi¬ derata un frammento di uno spazio indefinito e in espansio¬ ne, un viaggio in cui «vi sono punti di partenza, punti di transi¬ to, punti in cui l'azione si ferma ma non c'è punto di arrivo», dunque spazio come transito; mentre Giulio Castagnoli sottoh- nea che lo spazio acustico, che in un primo momento si crea nella mente del compositore, è la vera matrice deU'opera musicale che solo in seguito si realizzerà nella bidimensionahtà della scrittura e infine acquisterà corpo nehe tre dimensioni deha sala da con¬ certo. Quello che sembra emerge¬ re dalle disparate esperienze a confronto è che le nuove tecnolo¬ gie favoriscono un generale rime¬ scolamento deUe carte e avvici¬ nano ambiti in apparenza distan¬ ti nel segno della rappresentazio¬ ne digitale. All'incontro, del re¬ sto, se ne poteva avere la confer¬ ma in carne e ossa in Tullio Regge, professore di teoria quan¬ tistica deha materia al Politecni¬ co di Torino che ama "giocare" con il computer ricavandone ope¬ re grafiche ironiche e suggestive. L'INFORMATICA' E LA VIRTUALITÀ OFFRONO UN TERRENO COMUNE CHE FAVORISCE CONTATTI INTERDISCIPLINARI. PARALLELISMO (NON SOLO TEMPORALE) TRA LA RELATIVITÀ DI EINSTEIN E LA RIVOLUZIONE PITTORICA DI UN PICASSO 0 DI UN MIRO'

Luoghi citati: Boston, Morino, Torino