Blitz in tutta Italia Si cerca la rete che aiuta Bin Laden di Guido Ruotolo

Blitz in tutta Italia Si cerca la rete che aiuta Bin Laden Blitz in tutta Italia Si cerca la rete che aiuta Bin Laden Perquisizioni di Digos e Finanza a Napoli, Genova, Milano e in altre città I militanti dell'organizzazione terroristica «Al Itthiad» usavano la banca collegata al medico somalo già inquisito per terrorismo internazionale? Guido Ruotolo ROMA Roma, Napoli, Bologna, Geno¬ va, Milano e ancora Firenze. Ieri mattina gli uomini della Digos e del Gico della Finanza sono andati a perquisire uffici e abitazioni di dodici cittadini somali, legati all'istituto ban¬ cario «Al Barakaat», il gruppo finanziario, con sede a Dubai, sospettato di essere collegato adAiaaedav : r: Nel decreto-di perquisizio' ,n«Le staìa^EPRtesteto ai dodici, •cittadini somali livreato di finanziamento del terrorismo internazionale. ' L'inchiesta del procuratore aggiunto di Firenze, France¬ sco Fleury, ipotizzerebbe an¬ che il passaggio in Italia di militanti dell organizzazione di terroristi integralisti di «Al- Ittihad Al Islamiya», Unità dell'Islam, collegato ai terrori¬ sti di Bin Laden e sospettato di avere forti collegamenti con Al Barakaat. Seguendo le loro tracce, infatti, gli investigatori sareb¬ bero arrivati al «Phone Cen¬ ter» di via Palazzuolo, a Firen¬ ze, del medico somalo Moha- mud Hussein Abdulkadir, re¬ sponsabile dello sportello di Al Barakaat, indagato dal 5 ottobre scorso per terrorismo internazionale. . Questa è la novità che emer¬ gerebbe dall'inchiesta fiorenti¬ na: militanti dell'organizza¬ zione terroristica somala Al-It- tihad si sarebbero serviti pro¬ prio dello sportello gestito dal dottor Abdulkadir: «Al-It- tihad che ha sede nello Yemen - si legge nel decreto di perqui¬ sizione contestato il 5 ottobre scorso al medico somalo - è finanziata direttamente da Al Qaeda, che sta reclutando agenti finanziari in vari paesi per raccogliere valuta pregia¬ ta scambiandola attraverso istituti di credito transnazio¬ nali, e aprendo diverse attivi¬ tà tra cui "AI Barakaat Bank of Somalia"..». E ancora: «Si ha motivo di ritenere che dette attività fi¬ nanziarie siano anche finaliz¬ zate a sostenere le attività terroristiche di Osama bin Laden e che il referente della Toscana della Al Barakaat (il medico Abdulkadir, ndr), pos¬ sa far parte dell'associazione sovversiva». Il medico somalo si è sem¬ pre difeso sostenendo di non saper nulla dei vertici della sua banca. Al Barakaat è fini¬ ta nella lista dell'Fbi delle società i cui beni devono esse¬ re congelati. Una lista nella quale c'è anche il nome di Mohamud Hussein Abdulka¬ dir che, nei giorni scorsi, ha ritirato una decina di milioni dal suo conto bancario perso¬ nale. Gli esperti del.Gico della Finanza stanno esaminando tutti gli estratti dei vari conti bancari che servivano al medi¬ co somalo per trasferire le rimesse degli emigranti: conti aperti dal 1996 con una movi¬ mentazione che è oscillata dai 200 mila ai 500 mila dollari l'anno. Perquisendo il 5 ottobre scorso i locali di via Palazzuo¬ lo, gli investigatori hanno tro¬ vato la lista dei vari sportelli italiani di Al Barakaat e i suoi referenti: Torino, Brescia, Ge¬ nova, Milano, Roma, Napoli. Le perquisizioni di ieri nasco¬ no dal ritrovamento di questa lista, peraltro segnalata agli investigatori dallo stesso Ab¬ dulkadir come prova della sua innocenza. A Genova, è stato perquisito il ristorante africa¬ no di via san Bernardo, il cui titolare raccoglie le rimesse dei connazionali. «Ad Al Barakaat - dicevano nei giorni scorsi gli investiga¬ tori fiorentini - ci siamo arri¬ vati prima noi degli america¬ ni». L'inchiesta della Procura di Firenze, dunque, non nasce¬ rebbe dall'ipotesi di colpire Al Barakaat in quanto gruppo finanziario che sosterrebbe Al Qaeda, ma da altri spunti investigativi che, seguendo al¬ cuni militanti di «Al Ittihad», hanno portato allo sportello fiorentino di Al Barakaat. «Siamo solo all'inizio delle indagini - ripetono gli investi¬ gatori - dobbiamo ora verifica¬ re tutto il materiale sequestra¬ to, studiarlo, capire che tipo di collegamenti riusciamo a trovare». Non è facile risalire, attra¬ verso la contabilità di questi sportelli, alla reale «movimen¬ tazione» di denaro. Gli investi- gatori vogliono capire se si tratta soltanto di raccolta di rimesse degli emigranti oppu¬ re se c'è anche una movimen¬ tazione di capitali dalla Soma¬ lia verso l'estero. Nella documentazione ban¬ caria sequestrata al medico Abdulkadir, vi sarebbero an¬ che tracce di bonifici intestati direttamente al presidente di «Al Barakaat», Ahmed Nur Ali Jim-Ale, che avrebbe lavorato a Roma, all'ambasciata soma¬ la, tra il 1978 e il 1980, prima di trasferirsi in Pakistan. Ali Jim-Ale, nel 1998, sarebbe stato implicato in un grosso traffico di armi e di soldi falsi diretti in Somalia. Per gli americani. Al Ba¬ rakaat «è di proprietà di un amico e sostenitore di Osama bin Laden. Nei giorni scorsi, il quotidiano Boston Globe ha rivelato che, secondo fonti dell'intelligence americana, lo stesso Bin Laden nel 1989 sarebbe stato uno dei fondato¬ ri di Al Barakaat che versereb¬ be, ogni anno, oltre 50 miliar-. di di lire al Al Qaeda. Attraverso «phone center» e locali etnici sarebbero passate non soltanto le rimesse degli emigrati ma somme di denaro destinate al gruppo di Al Qaeda Dodici persone coinvolte nell'inchiesta disposta dalla Procura del capoluogo toscano «Siamo arrivati prima degli americani» Tra i documenti sequestrati bonifici intestati al presidente della finanziaria che compare nella lista nera di Washington Fedeli musulmani in preghiera